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I trattori pronti a invadere Bruxelles, la città è blindata.

Bruxelles,1 Feb 2024 - Decine di trattori sfilano per le strade di Bruxelles in direzione quartiere europeo. Il perimetro dell'area è circondato dal filo spinato. Di tanto in tanto un clacson suona ad annunciarne l'arrivo e un petardo esplode. L'assedio degli agricoltori al cuore dell'Europa è pronto a consumarsi e a salire via via d'intensità, quando i leader Ue si riuniranno all'Europa Building per un vertice già funestato dal veto di Viktor Orban al pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per Kiev. Una tempesta perfetta a 130 giorni dalle elezioni europee che Bruxelles prova a disinnescare con due misure messe sul tavolo in fretta e furia: tutele sulle importazioni delle derrate alimentari - grano in testa - a dazio zero dall'Ucraina e un nuovo stop per tutto il 2024 all'obbligo di mettere a maggese il 4% dei terreni per accedere ai fondi Pac. 

La rivolta dei gilet verdi dilagata ormai da nord a sud del continente - dalla Francia al Belgio, dalla Germania all'Est Europa, dall'Italia alla Grecia, fino alla Spagna - alimenta l'angoscia dei vertici Ue sotto lo sguardo vigile della polizia schierata lungo le strade adiacenti alla sedi del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio. Le rivendicazioni sono comuni: redditi e aiuti più alti, no ai rigidi paletti del Green Deal, tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie come l'aviaria e dalla concorrenza sleale del resto del mondo.  

Una collera davanti alla quale Bruxelles ha tentato di mettersi al riparo proponendo di rinnovare per un altro anno - tra giugno 2024 e giugno 2025 - le agevolazioni agricole e commerciali concesse a Kiev, combinandole però con salvaguardie rafforzate chieste a gran voce dagli agricoltori di frontiera, quelli di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica ceca e Romania. 

C’è anche Coldiretti presente a Bruxelles a nome di agricoltori e allevatori italiani.
Gli agricoltori - è l'ammissione di von der Leyen - "sono la spina dorsale della sicurezza alimentare dell'Ue". E ora il dialogo politico con il settore e i governi dovrà "continuare". 

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