Cagliari, 5 Feb 2024 - Apertura quantomeno tormentata, per la 66esima edizione dei Grammy Awards, l'equivalente degli Oscar per la musica di ogni categoria, che ha incoronato Taylor Swift: è la prima artista nella storia del premio a vincere quattro volte per il miglior album dell'anno, considerato l'onore più prestigioso.
Prima una bomba d'acqua che allaga Los Angeles, costringe il governatore a diramare l'allarme rosso, inzuppa gli abiti trendy degli ospiti, costringe a ritardi, complica le scalette e le foto di rito sul tappeto rosso. Poi, a pochi minuti dall'inizio, un colpo di scena: il rapper Killer Mike conquista tre premi nella sua categoria - per la cronaca, migliore performance, miglior canzone e miglior album - e un attimo dopo viene portato via dalla polizia con le manette ai polsi, fra lo stupore dei presenti e le grida: “Liberatelo!”. Si scoprirà poi che c'è stata solo lite con un addetto alla sicurezza, ma Killer Mike ha senz'altro conquistato la scena, alla Cripto.com Arena di Los Angeles, nella grande notte dedicata al top della musica contemporanea.
Dalla detective story alla commozione, la serata non risparmia emozioni.
E così il cantante country Luke Combs, miglior performance solista per la sua cover di “Fast Car” - gran successo di Tracy Chapman del 1988 - si vede apparire al fianco proprio Tracy Chapman, vent'anni senza concerti, che imbraccia la chitarra e canta tra l'entusiasmo del parterre che si alza ad applaudire.
Da brividi il passaggio dedicato al ricordo dei grandi artisti scomparsi l'anno scorso. Stevie Wonder, al pianoforte, canta virtualmente "insieme" con Tony Bennett che appariva sullo schermo. Annie Lennox ricorda invece Sinead O'Connor, presentando una versione struggente di "Nothing compares 2 u". E chiude con un appello che sarebbe piaciuto all'irlandese: "Artisti per il cessate il fuoco - dice - pace nel mondo".
L'omaggio continua con Jon Batiste, unico uomo candidato quest'anno nelle tre categorie più importanti - miglior album, miglior registrazione e miglior canzone - che si
mette al piano per suonare "Ain't no Sunshine" e “Lean on Me” di Bill Withers.
Chiude Fantasia Barrino, con una versione esplosiva di “Proud Mary” di Tina Turner, scomparsa a maggio.
I premi - La cerimonia condotta da Trevor Noah vola con la performance di Dua Lipa, che eccita la folla con un medley dei suoi brani. Poi con Billie Eilish e Finneas che portano sul palco “Barbie”, parte della colonna sonora di uno dei film più apprezzati e discussi dell'anno.
Poi ancora c'è Mariah Carey che annuncia il premio alla miglior performance solista nel genere pop: a Miley Cyrus, per “Flowers”, primo Grammy per l'ormai lontana Hannah Montana del mondo Disney. Che per lo stesso singolo - cantato poco prima dal palco - si aggiudica il premio alla miglior registrazione dell'anno, uno dei più prestigiosi in assoluto perché premia sia l'artista che tutto il team di produzione del brano.
Karol G fa la storia dei Grammy diventando la prima donna a vincere per il miglior album di “música urbana” - categoria che comprende vari sottogeneri di musica latina - con il suo "Mañana Será Bonito": premio consegnato da Christina Aguilera e Maluma. E se il premio come miglior “nuovo artista” o rivelazione dell'anno ha davvero il potere di aprire scenari di successo, Victoria Monét ha senz'altro un futuro luminoso davanti a sé.
Billie Eilish si prende il Grammy per la canzone dell'anno, con "What was I made for", anche qui un pezzo di colonna sonora di "Barbie": sorta di rivincita per un film deluso dalle nomination agli Oscar ma premiato dagli incassi e dalla critica.
A Jay-Z va il Dr. Dre Global Impact Award, una sorta di premio alla carriera: che il rapper usa sul palco per accusare la giuria di non avere mai assegnato l'Album dell'anno a Beyoncé, nonostante 88 nomination e 33 altri premi. Che Beyoncé sia sua moglie è secondario, sembra voler dire, visto che la chiama “giovane signora”.
Gli artisti sono tanti e i premi anche, in questa lunga notte che vede esibirsi tra gli altri Rodrigo, un intramontabile Billy Joel, Boy, Travis Scott e per la prima volta anche un mito di 80 anni suonati come Joni Mitchell.
Ma gli occhi erano tutti puntati su Taylor Swift: la star del momento, già donna dell'anno per la rivista Time, in predicato di battere un record storico diventando la prima artista a ricevere il riconoscimento per miglior album per quattro volte. E infatti: Swift vince il suo tredicesimo Grammy in carriera, quello come "miglior album pop vocale" con "Midnights" - battendo peraltro campioni come Kelly Clarkson, Miley Cyrus, Olivia Rodrigo e Ed Sheeran.
E si vede che non ne ha abbastanza, Swift: perché sale sul palco e annuncia il nuovo disco per il 19 aprile - si chiamerà "The tortured poets department", all'incirca "Il dipartimento dei poeti torturati”, tutto un programma. Istantaneamente il suo account su Instagram va in tilt, intasato da circa 2,2 milioni di like. Del resto, con 280 milioni di follower, può succedere.
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