Kiev, 9 Mar 2024 – I numerosi attacchi ucraini con droni contro le raffinerie di petrolio russe hanno ridotto temporaneamente la capacità di raffinazione del Paese: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di intelligence. Il primo marzo scorso Mosca ha introdotto un divieto di sei mesi sull'export di benzina per stabilizzare i prezzi sul mercato interno in un contesto di crescente domanda, ricorda il report pubblicato su X. Il divieto, commentano gli analisti di Londra, "ridurrà la pressione sull'offerta e consentirà alla Russia di effettuare riparazioni nelle sue raffinerie". Tuttavia, secondo l'intelligence, le riparazioni richiederanno probabilmente più tempo del solito, poiché le sanzioni occidentali impediscono l'importazione di alcuni componenti necessari nella Federazione Russa. "Il governo russo sarà particolarmente sensibile all'aumento dei prezzi della benzina e di altri beni di uso quotidiano in vista delle elezioni presidenziali del 15-17 marzo", conclude il post.
Secondo l'esercito ucraino, Kiev sta guadagnando terreno sulla sponda orientale del fiume Dnipro nella regione di Kherson, in Ucraina meridionale. Lo riferisce il Comando operativo sud, citato da Ukrinform. Che aggiunge: "le truppe russe stanno esercitando la pressione dell'artiglieria, impiegando un gran numero di droni e, per la prima volta in 10 giorni, impiegando un aereo da guerra tattico per sganciare una bomba guidata che ha colpito un condominio di cinque piani nel centro di Kherson. Un bambino di sette anni è rimasto ferito".
Alla fine del 2022, gli Stati Uniti hanno iniziato a "prepararsi rigorosamente" per un potenziale attacco russo all'Ucraina con un'arma nucleare, in quello che sarebbe stato il primo attacco di questo genere in guerra da quando gli Stati Uniti hanno sganciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki quasi ottanta anni fa. Lo riporta la Cnn citando due alti funzionari dell'amministrazione Usa. Il giornalista della Cnn, Jim Sciutto, aveva già riferito nel 2022 per la prima volta che i funzionari statunitensi erano preoccupati per l'utilizzo da parte della Russia di un'arma nucleare tattica, ma nel suo nuovo libro, "The Return of Great Powers", in uscita il 12 marzo, rivela dettagli esclusivi sul livello senza precedenti di pianificazione di emergenza effettuata e come i funzionari più in alto dell'amministrazione Biden erano sempre più allarmati dalla situazione. "Dovevamo pianificare in modo da essere nella migliore posizione possibile nel caso in cui questo evento, non più impensabile, si fosse effettivamente verificato", ha detto un alto funzionario dell'amministrazione Usa. Dalla fine dell'estate all'autunno del 2022, il Consiglio di sicurezza nazionale ha convocato una serie di riunioni per mettere in atto piani di emergenza "nel caso in cui ci fosse un'indicazione molto chiara che i russi stavano per fare qualcosa, attaccare con un'arma nucleare", ha riferito lo stesso funzionario. La fine dell'estate del 2022 si è rivelata un periodo devastante per le forze russe in Ucraina. Le forze ucraine stavano avanzando verso Kherson occupata dai russi, nel sud. La città era stata la più grande preda della Russia dopo l'invasione. Adesso correva il pericolo di perdersi a causa della controffensiva ucraina. Fondamentalmente, mentre le forze ucraine avanzavano, intere unità russe correvano il pericolo di essere circondate. L'opinione all'interno dell'amministrazione era che una perdita così catastrofica potesse essere un "potenziale fattore scatenante" per l'uso di armi nucleari. La fine dell'estate del 2022 si è rivelata un periodo devastante per le forze russe in Ucraina. Le forze ucraine stavano avanzando verso Kherson occupata dai russi, nel Sud. La città era stata la più grande conquista della Russia dopo l'invasione e correva il pericolo di cadere sotto i colpi della controffensiva ucraina. Fondamentalmente, mentre le forze ucraine avanzavano, intere unità russe correvano il pericolo di essere circondate. L'opinione all'interno dell'amministrazione Biden era che una perdita così catastrofica potesse essere un "potenziale fattore scatenante" per l'uso di armi nucleari.
Le prossime elezioni presidenziali organizzate da Mosca nei territori occupati ucraini violano il diritto internazionale e sono quindi illegali: lo denuncia l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). L'Odihr ribadisce il suo rammarico per la decisione delle autorità russe di non invitare gli osservatori Osce alle elezioni, "privando i cittadini e le istituzioni del Paese di una valutazione imparziale, trasparente e completa da parte di un organismo internazionale". L'organismo si dice inoltre "seriamente preoccupato" per la campagna che prosegue nel Paese di arresti e azioni giudiziarie, nonché per l'incarcerazione di molti di coloro che esprimono dissenso, sollevando timori per la sicurezza delle persone detenute e crescenti preoccupazioni per il futuro democratico della Federazione Russa. "Ciò sta colpendo numerosi dissidenti, dai difensori dei diritti umani ai leader della società civile, dagli oppositori politici ai critici della guerra in Ucraina", ha detto il direttore dell'Odihr, Matteo Mecacci. Il funzionario ha poi sottolineato "l'ingiusta detenzione o la condanna di attivisti e difensori dei diritti umani, tra cui Alexei Gorinov, Grigory Melkonyants, Oleg Orlov, Aleksandra Skochilenko, nonché di leader dell'opposizione, tra cui Vladimir Kara-Murza, Ilya Yashin e il defunto Alexei Navalny. Molte organizzazioni non governative sono state addirittura liquidate - ha aggiunto -, una restrizione sproporzionata alla libertà di associazione".
Un’altra spina nel fianco per Putin. Infatti anche l'Armenia sta valutando la possibilità di chiedere l'adesione all'Unione europea, nel tentativo di stringere legami più stretti con l'Occidente a fronte delle tensioni con il tradizionale alleato russo. "Oggi in Armenia si discute di molte nuove opportunità e non sarà un segreto se dico che tra queste c'è anche l'adesione all'Unione europea", ha dichiarato il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan in un'intervista rilasciata a margine di un forum diplomatico ad Antalya all'emittente televisiva turca TRT World. Da quando è salito al potere in una rivoluzione del 2018, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha approfondito i legami dell'Armenia con l'Europa e gli Stati Uniti, attirando ripetutamente le ire del tradizionale alleato russo, che ora, accusa Pashinyan, starebbe cercando di minare il governo. L'Armania, che ha ripetutamente messo in chiaro che la sua alleanza con Mosca non si estende alla guerra in Ucraina, accusa inoltre la Russia di non averla difesa dal rivale di lunga data, l'Azerbaigian.
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