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Nave Duilio abbatte due droni, Houthi: “L’Italia è nemica”. Medici di Gaza picchiati dai soldati. “A Gaza uccisi più bambini che in 4 anni di guerre nel mondo”. 

Gaza, 13 Mar 2024 - "Il numero dei bambini uccisi in poco più di 4 mesi a Gaza è superiore al numero dei bambini uccisi in 4 anni di guerre in tutto il mondo messi insieme. Questa guerra è una guerra contro i bambini. È una guerra contro la loro infanzia e il loro futuro. Cessate il fuoco ora per il bene dei bambini di Gaza". Lo scrive su X Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i profughi palestinesi.

Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) comunica che gli Houthi hanno lanciato martedì un missile balistico a corto raggio dalle aree dello Yemen che controllano verso la nave Uss Laboon nel Mar Rosso, ma non hanno colpito il naviglio e non sono segnalati feriti o danni. 
"Il Comando Centrale degli Stati Uniti e una nave della coalizione hanno ingaggiato e distrutto con successo due sistemi aerei senza pilota lanciati da un'area dello Yemen controllata dagli Houthi", ha aggiunto il Centcom in una dichiarazione di questa notte.

Un 13enne è stato ucciso a colpi di pistola dagli agenti della polizia di frontiera israeliana nel campo profughi di Shuafat, in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz. Secondo quanto si apprende, la vittima aveva acceso un fuoco d'artificio nella loro direzione anche se non era diretto contro di loro, scrive il quotidiano. "Mi congratulo con il combattente che ha ucciso il terrorista che ha tentato di sparare fuochi d'artificio contro di lui e la polizia. Questo è esattamente il modo in cui si deve agire contro i terroristi - con determinazione e precisione", ha detto il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir. 

Più di 12.000 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza negli attacchi delle forze israeliane dal 7 ottobre e molti altri sono stati sottoposti ad amputazioni e hanno subito ferite gravi. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) stima che almeno 17.000 bambini a Gaza siano ''ora non accompagnati o separati dalle loro famiglie'', a causa della guerra che dura da cinque mesi di Israele nella Striscia. Ne dà notizia il Palestine Return Centre, con sede nel Regno Unito, presentando un rapporto alle Nazioni Unite sul trattamento dei bambini palestinesi da parte delle forze israeliane a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme est.
Le forze israeliane detengono ''sistematicamente'' bambini palestinesi in Cisgiordania e almeno 200 minori sono stati detenuti dall'inizio della guerra a Gaza. Sono spesso sottoposti a torture psicologiche e fisiche. ''La sofferenza dei bambini in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, non deve passare in secondo piano nell'attuale conflitto, ne è parte integrante'', afferma il rapporto.

La minacciata operazione militare israeliana a Rafah rischia di portare alla collisione il premier Benjamin Netanyahu e il presidente americano Joe Biden. Secondo il giornalista di Axios, Barak Ravid, l'offensiva nell'estremo sud di Gaza porterebbe probabilmente a un cambiamento significativo nella politica statunitense, inclusi provvedimenti come la fine della difesa di Israele presso le Nazioni Unite e restrizioni sull'uso di armi Usa da parte delle truppe israeliane nella Striscia.

Washington non ha ancora preso una decisione su come rispondere a un'eventuale operazione a Rafah, dicono due fonti americane, ma le restrizioni sull'uso degli armamenti sono una delle opzioni discusse. L'amministrazione Biden è convinta che Israele non riesca ad attuare un piano di evacuazione per i palestinesi da Rafah in modo da evitare stragi civili di massa e ritiene quindi di non poter permettere che l'offensiva abbia luogo. "Se Netanyahu decidesse di sfidare Biden e intraprendere un'operazione del genere, sarebbe una resa dei conti", dichiara un alto funzionario americano, sostenendo che a quel punto Washington probabilmente non porrebbe il veto contro una risoluzione Onu che chieda un immediato cessate il fuoco, a differenza di quanto fatto finora.

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha denunciato l'uso della fame "come arma di guerra" a Gaza parlando al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
"Questa crisi umanitaria non è un disastro naturale, non è un'alluvione o un terremoto, è causata dall'uomo", ha detto, chiedendo l'ingresso di aiuti umanitari nei territori palestinesi colpiti dall'offensiva di Israele. "Quando studiamo vie alternative per portare gli aiuti, via mare o via aerea, dobbiamo ricordare che dobbiamo farlo perché la via terrestre è chiusa. Chiusa artificialmente", ha continuato Borrell, ribadendo che "la fame è usata come arma di guerra". "Visto che condanniamo questo in Ucraina, dobbiamo usare le stesse parole per ciò che sta accadendo a Gaza", ha poi sottolineato. 

Il portavoce del Ministero della sanità di Gaza ha detto che nove palestinesi sono stati uccisi e decine feriti dagli spari israeliani mentre la folla aspettava i camion degli aiuti in piazza Kuwait a Gaza city. Lo riporta il Guardian. "Bombardare assembramenti di persone affamate è diventata una routine quotidiana praticata dall'occupazione e vista dalla comunità internazionale sugli schermi", ha detto Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero.

"L'abbattimento di nostri droni da parte della Marina Militare Italiana costituisce una nuova conferma che l'Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele". Lo ha detto all'Ansa Abdennaser Mahamed, funzionario del dipartimento dei media della presidenza della Repubblica (Houthi) di Sanaa, precisando tuttavia che "l'Italia per il momento non è un nostro obiettivo diretto".  

E aggiunge: "L'Italia e gli altri paesi della coalizione filo-israeliana dimostrano di non voler calmare la situazione o contenere il raggio del conflitto. Vogliono invece espanderlo in tutto il Mar Rosso. Ma saranno le forze yemenite a determinare il teatro delle operazioni". "Queste operazioni - dice Mahamed - rimangono mirate a due obiettivi: impedire alle navi israeliane di dirigersi verso la Palestina occupata e colpire le navi americane e britanniche, per il sostegno americano e britannico a Israele nell'aggredire Gaza". 

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