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Premierato, scontro al Senato sul ddl Casellati. Le opposizioni: “Fermatevi”.

Roma, 9 Magg 2024 – Ieri è continuata per tutto il giorno, la discussione in Senato sul disegno di legge costituzionale sul premierato. Un dibattito che, si prevede, lungo e acceso; sono, infatti, quasi 3.000 gli emendamenti depositati in Aula dalle opposizioni al ddl Casellati e circa 80 gli iscritti a parlare. Tra questi anche la senatrice a vita Liliana Segre. 

E proprio nel giorno in cui a Palazzo Madama è in corso la discussione generale sul ddl Casellati, la premier Meloni rilancia il tema in un convegno dal titolo “Costituzione di tutti” a Montecitorio. Una decisione che ha scatenato la reazione delle opposizioni, vista anche la centralità del tema nelle prossime elezioni europee.

"Alla destra diciamo di fermarsi, perché sta smantellando le istituzioni e la Costituzione del Paese e minando le ragioni forti e le fondamenta della nostra repubblica parlamentare. Siamo di fronte all'abolizione del sistema della repubblica parlamentare e all'istituzione della repubblica del Premier: sarebbe stato più onesto, diretto e trasparente dirlo in modo chiaro, dire parole di verità. Stanno mandando in soffitta il Parlamento e affidando tutti i poteri al Premier", ha sottolineato in Aula la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Affari costituzionali, illustrando la pregiudiziale di costituzionalità.

Il lungo debutto del premierato in Senato parte tra le polemiche. Cinque ore e mezza di discussione generale con 30 interventi in aula - quasi tutti di esponenti della minoranza. "Banchi vuoti nel governo", attaccano i parlamentari dell'opposizione che accusano l'esecutivo di scarsa sensibilità istituzionale per la mancanza nell'emiciclo della ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati. Tanto da chiedere, senza successo, la sospensione dei lavori: la maratona oratoria è proseguita come da programma fino alle 20.

"Il Governo è rappresentato in questo momento dal sottosegretario. Il relatore è presente in Aula", fa notare la presidente di turno dell'Assemblea Mariolina Castellone (M5s). 

Il Pd parla di mancato "bon ton" istituzionale. "Il fatto che il Governo, che è l'artefice di questo disegno di legge - rimarca la senatrice dem Beatrice Lorenzin - non sia presente in questo momento, ma sia ad un convegno alla Camera dei deputati organizzato da due fondazioni, dove tutta la maggioranza sta discutendo e si sta gloriando di questa riforma costituzionale, la dice lunga sul rispetto nei confronti delle istituzioni parlamentari da parte di chi ha scritto questa proposta di legge". 

"Io non voglio neanche immaginare che la ministra sia assente, perché vuole confrontarsi sul premierato fuori dal Parlamento, perché noi abbiamo già assistito a tanti procedimenti extraparlamentari", dice il collega dem Andrea Giorgis.

Nel mirino delle opposizioni anche i senatori del centrodestra. "Vergognoso - attacca Elisa Pirro del M5s - che in questo momento siano appena otto i parlamentari di maggioranza presenti al dibattito su una così importante riforma costituzionale". 

Dopo la bocciatura delle questioni pregiudiziali, la raffica di 'prenotazioni' dei parlamentari dell'opposizione (Pd-M5s-Avs) sigla l'esordio dell'esame in aula del premierato con 30 interventi di cui pochissimi da esponenti della maggioranza: Domenica Spinelli di Fratelli d'Italia e Mario Occhiuto di Forza Italia. 

La marcia del premierato riprenderà la prossima settimana nell'assemblea di Palazzo Madama per il prosieguo della discussione generale. Da un lato la maggioranza determinata a portare avanti senza ritardi "la madre di tutte le riforme" e dall'altro i partiti di minoranza a fare ostruzionismo con quasi 3.000 emendamenti depositati al ddl Casellati. 

La seduta pomeridiana in Senato non ha poi risparmiato 'scintille' verbali. Ad accendere la miccia la senatrice M5s Pirro: "Siete degli sciocchi che non si rendono conto di quello che state facendo" dice rivolgendosi alla maggioranza. Pronta la replica del centrodestra. "Vergognose le esternazioni di alcuni senatori del Pd e del M5s nell'aula del Senato durante la discussione generale sul premierato. Irrispettoso e indegno rivolgersi agli avversari politici definendoli 'supini' e 'sciocchi', oltremodo se provengono da chi dovrebbe rappresentare il popolo italiano nella camera alta del Parlamento", dichiarano i senatori di Fratelli d'Italia Giulia Cosenza, Ester Mieli, Paola Mancini, Domenica Spinelli, Francesca Tubetti, Antonella Zedda. 

Numerosi gli interventi nell'Aula di Palazzo Madama di esponenti del M5S. "Voi forse non avete capito quali danni può fare questa riforma, state cedendo al fascino nostalgico dell'uomo o della donna forte. Quello che state facendo è un pasticcio normativo che sta dando sepoltura alla democrazia e allo stato di diritto. E guardate che non possiamo sapere se questo premier sarà di destra o di sinistra ma di una cosa possiamo essere certi: non c'è un potere peggiore di quello che si nasconde dietro una finta democrazia". Lo ha detto nell'Aula di Palazzo Madama il senatore del M5S Roberto Cataldi intervenendo in sede di discussione generale sul premierato.

Il senatore Antonio Trevisi ha definito la riforma "pericolosa, perché tutto il potere concentrato in una sola persona è un pericolo per questo Paese, questo impianto mina il futuro democratico dell'Italia. Ci sono tante misure da discutere e adottare e invece dobbiamo impiegare il nostro tempo su questo provvedimento che non porta alcun beneficio e fa solo danni". La senatrice Gisella Naturale ha affermato che "di certo questa non è una riforma voluta dal popolo, non abbiamo mai sentito questa esigenza nelle piazze.

 “Per il gruppo di Forza Italia, questo provvedimento è uno dei più importanti dell'intera legislatura. Fa parte del programma politico di Forza Italia e del centrodestra, e anche il presidente Berlusconi aveva avanzato una proposta presidenzialista che caratterizzò fin dall'inizio il suo impegno politico. Nel tempo questo tema è emerso e scomparso, e oggi torna in una versione che è già frutto della volontà di raggiungere il più ampio accordo con tutte le forze politiche”, ha detto, intervenendo in Aula, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

"Le procedure di modifica della Costituzione impongono dei quorum qualificati e c'è comunque sempre la possibilità di un referendum confermativo in occasione del quale, eventualmente, spiegheremo che da un lato c'è un sistema che dà più potere ai cittadini e, dall'altro, c'è chi vuole tenere nel palazzo ogni scelta. Noi siamo dalla parte dei cittadini, della democrazia diretta, di questa riforma", ha aggiunto.

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