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La Casa Bianca nega spudoratamente il genocidio da parte dell’esercito del criminale Netanyahu. Bombe israeliane su Rafah e Jabalia.

Gaza, 14 Magg 2024 - Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 35.173, di cui 82 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 79.061, secondo la stessa fonte.

14 palestinesi sono stati uccisi da un raid aereo israeliano su una casa nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche di Gaza, secondo cui le vittime dell’attacco includono bambini morti e "decine" di feriti. L'attacco ha colpito una casa a tre piani nella parte meridionale del campo.

L'amministrazione americana sostiene che Israele abbia ammassato abbastanza soldati al confine con Rafah, nel sud di Gaza, da avviarsi verso un'incursione su larga scala in tempi brevi. Lo riporta la Cnn, che cita due alti rappresentanti dell'amministrazione Biden. Le fonti hanno aggiunto di non avere la certezza che la manovra sia una sfida diretta al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che da settimane sta invitando Israele a non attaccare un'area dove si trova più di un milione di rifugiati palestinesi.

Netanyahu più o quasi criminale di Putin. E per questo funzionari egiziani hanno detto al Wall Street Journal che il Cairo sta valutando la possibilità di ridimensionare i suoi rapporti diplomatici con Israele, a seguito dei disaccordi sull'operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. 

Secondo i funzionari, Israele ha dato all'Egitto un preavviso di poche ore prima di iniziare ad operare a Rafah e prendere il controllo del valico di frontiera tra Gaza e l'Egitto. Domenica il Cairo ha anche annunciato l'intenzione dell'Egitto di unirsi alla petizione del Sud Africa contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia.

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan si è rivolto ai manifestanti israeliani di destra che hanno bloccato un convoglio umanitario in viaggio verso Gaza, dicendo che "è un oltraggio totale che ci siano persone che attaccano e saccheggiano questi convogli provenienti dalla Giordania diretti a Gaza". "Stiamo esaminando gli strumenti a nostra disposizione per rispondere a questa situazione, e stiamo anche sollevando le nostre preoccupazioni ai massimi livelli del governo israeliano: lo troviamo totalmente inaccettabile", ha aggiunto. Per il momento, e anche prima, gli Usa condannano ma non fanno niente per fermare il genocidio che negano in Israele.

I genitori di oltre 900 soldati israeliani dispiegati a Gaza hanno firmato una lettera in cui esortano i militari a sospendere l'offensiva in corso a Rafah, definendola una "trappola mortale" per i loro figli. "È evidente a chiunque abbia buon senso che dopo mesi di avvertimenti e annunci riguardanti un'incursione a Rafah, ci sono forze dall'altra parte che si preparano attivamente a colpire le nostre truppe", si legge nella lettera che, riporta il Guardian, è stata inviata il 2 maggio. "I nostri figli sono fisicamente e mentalmente esausti", aggiunge la missiva, indirizzata al ministro della difesa, Yoav Gallant, e al capo di stato maggiore delle forze israeliane, tenente generale Herzi Halevi. "E ora, intendi mandarli in questa situazione pericolosa? Questo sembra essere a dir poco avventato".

E appunto Il governo degli Stati Uniti ha respinto l'ipotesi di un "genocidio" nella Striscia di Gaza, ma ha invitato Israele a "fare di più" per garantire la protezione dei civili nell'enclave palestinese. "Crediamo che Israele possa e debba fare di più per garantire la protezione e il benessere dei civili innocenti. Non crediamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio", ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan in una conferenza stampa.

"Lavoriamo a un cessate il fuoco e a un accordo per gli ostaggi. Il mondo dovrebbe dire a Hamas di tornare al tavolo a trattare". Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. "La soluzione dei due stati è l'unica possibile" per un Israele sicuro e per un futuro ai palestinesi, ha aggiunto Sullivan ribadendo che il sostegno americano a Israele è incrollabile.

"L'invasione di Rafah, dov'è stata interrotta l'erogazione d'acqua potabile, potrebbe causare nuove gravi epidemie: sono oltre 350mila le persone in fuga verso rifugi e campi profughi già sovraffollati e al collasso nelle altre zone della Striscia, mentre la popolazione è senza cibo e carburante per la chiusura dei valichi, con le strade invase di rifiuti e fiumi di liquami che traboccano dalle fognature". E' l'allarme dell'Oxfam su "un'emergenza che si aggrava ora dopo ora, in un contesto dove i raid israeliani hanno già causato danni per almeno 210 milioni di dollari alle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, distruggendone l'87% come rivelano le immagini satellitari". "Almeno 5 delle nostre strutture, che garantivano acqua pulita e servizi igienico sanitari essenziali a oltre 180 mila persone al giorno, sono stati gravemente distrutti dal 7 ottobre e altre sette sono state danneggiate", spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "I nostri colleghi a Gaza ci raccontano di una situazione disperata. La popolazione in questo momento è costretta a bere acqua sporca e contaminata, soffre di malnutrizione e i bambini vengono punti di continuo dagli insetti che brulicano ovunque. Nuove epidemie di epatite A e di colera saranno inevitabili", aggiunge ricordando che a peggiorare ulteriormente la situazione pesa il prossimo arrivo del caldo.
"Nelle ultime settimane abbiamo rilevato migliaia di casi di epatite A e altre malattie gastrointestinali e respiratorie", aggiunge Celine Maayeh, Advocacy and Research Officer di Juzoor, organizzazione partner di Oxfam a Gaza, al lavoro in oltre 50 rifugi per sfollati e nei centri del nord della Striscia. "L'intero sistema di approvvigionamento idrico e di gestione delle acque reflue di Gaza è prossimo al collasso totale, perché i danni sono molto estesi", ricorda infine Monther Shoblaq, CEO della Coastal Municipalities Water Utility, altro partner di Oxfam.

Anche il criminale premier israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe stato oggetto di contestazioni durante le cerimonie del Giorno del ricordo per i caduti. 
Secondo Times of Israel, durante l'intervento del premier al sacrario dei caduti sul Monte Herzl a Gerusalemme un uomo si è alzato ed è stato fotografato mentre mostrava una bandiera nazionale con riportato in rosso la scritta '7/10'. Un apparente riferimento - ha sostenuto il sito - al fatto che Netanyahu non si sarebbe mai preso la responsabilità per i fallimenti di quel giorno. Secondo la stessa fonte, Netanyahu è stato poi interrotto alla fine del suo intervento con canti 'Hai preso i miei figli' da parte dei parenti dei caduti. Video sui social - riferiti anche da Haaretz - sembrano mostrare numerose persone che lasciano in una sorta di protesta silenziosa il Monte Herzl non appena il premier comincia a parlare.

Uccisi non solo palestinesi. Infatti, fonti Onu hanno confermato che un bombardamento israeliano ha colpito un veicolo delle Nazioni Unite vicino al valico di Rafah: una persona è stata uccisa e una è rimasta ferita. 
Le equipe mediche hanno trasportato i due allo European Hospital di Gaza. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "condanna questo attacco, come tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite".

Secondo la principale agenzia di soccorso delle Nazioni Unite a Gaza (Unrwa), circa 360.000 persone sono fuggite da Rafah, per paura di essere massacrate, la città più meridionale della Striscia, la scorsa settimana. I palestinesi, secondo quanto spiegato, starebbero uscendo da questa località al confine con l'Egitto, a seguito delle richieste di evacuazione avanzate da Israele, in vista di una grande offensiva di terra. Secondo l'Unrwa, solo nella giornata di ieri sono fuggite almeno 60.000 persone. "Nel frattempo, nel nord di Gaza, i bombardamenti e altri ordini di evacuazione hanno creato ulteriori sfollamenti e paura per migliaia di famiglie. Non c'è nessun posto dove andare. Non c'è sicurezza senza un cessate il fuoco", ha reso noto l'Unrwa su X. Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, aveva avvertito nelle scorse ore che la maggior parte delle persone nella Striscia di gaza si è già spostata in media una volta al mese per evitare i bombardamenti israeliani. "Le affermazioni su 'zone sicure' sono false e fuorvianti. Nessun posto è sicuro a Gaza. Punto", ha detto Lazzarini. Massimi funzionari statunitensi, tra cui il capo della diplomazia Antony Blinken, durante lo scorso fine settimana hanno ribadito la contrarietà dell'amministrazione del presidente Joe Biden all'invasione israeliana di Rafah, prevedendo che un'offensiva di terra condurrà a numerose vittime civili.

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