Cagliari, 15 Magg 2024 – Ieri pomeriggio il presidente Comandini ha aperto i lavori della seduta per consentire ai consiglieri di dibattere sulle dichiarazione programmatiche della presidente della Regione.
Il primo a parlare è stato Fausto Piga (FdI), che ha detto: “Auguro che ognuno possa mettere in campo le migliori energie per la Sardegna ma ci chiediamo come voi riuscirete a migliorarla, nella sanità come nei trasporti e nell’energia”.
Poi, per Roberto Li Gioi (Cinque stelle), “questa maggioranza percorrerà un cammino arduo e non si adeguerà alle decisioni di Roma o di Bruxelles. Dobbiamo agire da sardi, fieri della nostra sardità”. Li Gioi ha citato Gramsci: “La crisi è il momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere”.
A seguire anche Stefano Schirru (Alleanza Sardegna, che si è rivolto alla presidente Todde: “Poteva fare molto meglio nel suo discorso programmatico e poteva scegliere una giunta che in alcuni casi è sotto la soglia minima di accettabilità”.
Gianluca Mandas (Cinque stelle) ha detto: “Noi potremo individuare progetti e obiettivi in questa legislatura ma poi saranno gli enti locali a doverli attuare, perché sono il vero braccio operativo della Regione”.
Di nuovo per l’opposizione è intervenuto Stefano Tunis (Sardegna al Centro) che ha toccato il tema della dorsale del gas e della necessità di energia a basso costo per le industrie della Sardegna: “Lei deve cambiare atteggiamento verso lo Stato”, ha detto, “non è colpa della Regione se c’è un gap tra le nostre imprese e le imprese italiane. Se questa è la vostra volontà noi ci saremo e senza la matita rossa”.
Pieno sostegno alle dichiarazioni programmatiche della presidente Todde è stato espresso dal consigliere regionale Salvatore Corrias (Pd), che ha definito l’attuale legislatura “costituente”. Corrias ha auspicato un’azione politica attiva e responsabile, che vinca gli egoismi e curi “la sindrome dei piagnistei” che “ci induce a cercare altrove le responsabilità”. Tanti i punti toccati dal consigliere del Pd per risolvere i problemi atavici della Sardegna: sanità, povertà, giovani, istruzione, spopolamento, usi civici, governo del territorio ed energia. Per risolvere i tanti problemi della Sardegna per Corrias è necessario utilizzare appieno l’autonomia regionale nel confronto con lo Stato e rendere protagonisti i territori e i Comuni. Serve, ha affermato, una riforma dello Statuto e utilizzare le norme attuative per dare nuovo impulso al sistema Regione e alla riorganizzazione degli enti territoriali, ma anche eliminare la troppa burocrazia.
Giuseppe Talanas (FI) ha messo in evidenza l’importanza di avere alla guida della Regione una donna del territorio nuorese: “Sono convinto che lei sarà un ottimo presidente della Regione per la Sardegna e per le aree interne che lei conosce” e ha auspicato ci sia sempre più attenzione per il territorio che rappresenta. Ricordando che le elezioni sono state vinte dalle Presidente e non dalla coalizione del centrosinistra, Talanas ha poi accusato l’attuale maggioranza di aver fatto, nella scorsa legislatura, un’opposizione priva di proposte e di contenuti. Prima di esprimere un giudizio sulle dichiarazioni programmatiche, ha affermato, bisogna aspettare e dare il tempo alla macchina amministrativa di ingranare.
Per Casula non basta un bonus ma servono servizi, nuove opportunità occupazionali e garantire il diritto alle cure. E sulla sanità la consigliera ha sottolineato che non si tratta solo di una questione tecnica, ma che deve essere affrontata mettendo al centro il cittadino. Tanti i problemi da risolvere per Casula: trasporti interni “con un piano per le connessioni delle comunità locali”, scuola e formazione “che veda al centro la persona” e tuteli le fasce deboli, con sostegni mirati già oggetto di una proposta di legge presentata da Sinistra futura. Per la consigliera è fondamentale attuare politiche per il contrasto alla povertà con il potenziamento del reddito di inclusione, ma anche dire un no deciso alle scorie nucleari, tutelare l territorio e le attività agricole. Per Casula “i nostri principali alleati contro lo spopolamento devono essere i sindaci e le sindache” a cui garantire la semplificazione delle procedure e maggiore programmazione per la collettività intera. La consigliera ha poi voluto rimarcare l’importanza di attuare politiche che contrastino la discriminazione di genere in tutti gli ambiti con azioni mirate.
Critico il consigliere Antonello Floris (FdI), che ha parlato di dichiarazioni programmatiche che possono andare bene per tutte le stagioni, ma che non dicono come si vogliano risolvere i problemi. Ha poi rimarcato il fatto che non si è parlato di conquista di civiltà quando c’è stata l’elezione di Giorgia Meloni come primo presidente del Consiglio dei Ministri.
Tra le proposte del consigliere: riprendere il Piano casa, trasferire le competenze del trasporto pubblico locale alle Città metropolitane e alle Province. Floris ha annunciato che se ci sarà un confronto con l’opposizione leale e costruttivo, ci sarà lo stesso atteggiamento anche da parte del suo gruppo.
Positivo Salvatore Cau (Orizzonte Comune), che ha evidenziato la cattiva gestione dei fondi pubblici da parte della maggioranza nella scorsa legislatura. Il consigliere, primo cittadino di Neoneli, comune di 600 abitanti, ha posto l’accento sulla necessità di non parlare solo di numeri, ma di etica, di ricucire e creare una reciprocità tra campagna e città, con attenzione alla scuola e alle famiglie dei piccoli centri. Tra i temi più importanti su cui lavorare c’è l’assistenza sanitaria capillare (“incentivando la telemedicina”), le politiche sociali che privilegino l’equità e non l’uguaglianza, il diritto alla mobilità dei sardi, l’attenzione alle zone interne, all’agricoltura, al turismo, alla scuola e all’istruzione per tutti, e senza demonizzare l’industria. Anche Cau ha auspicato una grande collaborazione tra Regione e Comuni con una “politica che punti all’equità e non si basi sui numeri”.
A sostegno della presidente Todde si è espressa anche Lara Serra (M5S): “Le linee programmatiche sono frutto di un programma condiviso” e ha aggiunto che i cittadini si aspettano discontinuità di governo con un’azione politica concreta. Tra i punti più importanti per la consigliera c’è la lotta allo spopolamento e l’abbandono della Sardegna, ma anche la tutela del progetto per l’Einstein Telescope, garantire le cure a tutti anche con utilizzo delle nuove tecnologie, telemedicina e IA. “E’ insopportabile – ha detto - che il 12% dei sardi rinuncino alle cure”. Per Serra è importante intervenire sulla scuola perché “la scuola pubblica è un presidio di democrazia” e sul bilinguismo. Per Serra serve una legge quadro sull’istruzione e monitorare e analizzare il fenomeno della dispersione scolastica, ma anche incentivare gli insegnanti con percorsi formativi. “Il lavoro è diventato un’arma di ricatto e di schiavitù”, ha detto e “i giovani sono i soggetti più vulnerabili”. La visione, ha continuato, deve essere quella di una Sardegna unita, identitaria, accogliente e inclusiva.
In linea con le posizioni della maggioranza, Diego Loi (Alleanza Verdi e Sinistra) che ha posto al centro del suo intervento il tema del riequilibrio territoriale e ha condiviso la proposta di revisione della Statuto e riforma della Regione, avanzato dalla presidente Todde. «Presidente – ha affermato il consigliere Loi - non si lasci intimorire dalle dichiarazioni qualunquiste che arriveranno, i sardi e noi hanno riposto in lei la speranza».
Critico l’intervento del consigliere Gian Luigi Rubiu (Fratelli d’Italia) che ha lamentato come dalle dichiarazioni programmatiche emerga “una visione della Sardegna fantasiosa e senza soluzioni concrete”. Assenza di progettualità con un elenco di buoni propositi, sono a giudizio dell’esponente della minoranza, motivo di delusione, insieme con l’assenza di riferimenti alla continuità marittima e con le isole minori, nonché al problema della siccità.
«Le dichiarazioni programmatiche non potevano dare risposte a tutti i quesiti e alle problematiche trascurate negli ultimi cinque anni», ha risposto il consigliere Pd, Antonio Solinas che ha evidenziato come “sia ben chiaro il ruolo e le responsabilità di governo assegnate alla maggioranza”. L’esponente della maggioranza ha posto l’accento sul tema dell’Urbanistica («è fondamentale approvare la legge») e soprattutto sul settore agropastorale, definito come “la vera industria della Sardegna”.
Giudizio negativo sulle dichiarazioni programmatiche è stato espresso dal consigliere Corrado Meloni (FdI) che ha parlato di “un lungo elenco di buoni propositi e di libro dei sogni con un assemblaggio di luoghi comuni”.
Saluta con entusiasmo il nuovo corso in maggioranza, dopo la legislatura all’opposizione il consigliere Alessandro Solinas (M5S) che riconosce sì una spaccatura nell’elettorato sardo “ma soltanto tra chi ha scelto di votare e chi non si è recato alle urne”. L’esponente Cinque Stelle si dice pronto alla sfida per la una sanità migliore, per fermare le speculazioni dei signori del vento («ma non dobbiamo perdere la nostra vocazione ecologista») e per difendere l’autonomia sarda. Ha concluso la prima parte del dibattito in Aula, il consigliere del Pd, Luigi Piano che ha mostrato apprezzamento “per la costruzione di un nuovo sistema Sardegna, per la riorganizzazione della Regione e dei suo assessorati e per un nuovo rapporto tra Giunta e Consiglio”. L’esponente della maggioranza ha argomentato sul tema dello spopolamento («non servono interventi spot ma politiche di lungo periodo»), sugli Enti Locali («riprendiamo l’argomento del comparto unico») confermando la condivisione alle azioni di “contrasto alle speculazioni in materia di energia”.
Il presidente del Consiglio ha quindi comunicato le dimissioni dei consiglieri Chessa e Maieli dal gruppo del Psd’Az ed il conseguente scioglimento del raggruppamento con il passaggio d’ufficio anche del consigliere Marras al gruppo Misto.
Il Consiglio prosegue con il medesimo ordine del giorno, questa mattina alle ore 10. Com
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