Gaza, 5 Giu 2024 - Il capo della CIA e un consigliere speciale della Casa Bianca sono attesi per oggi a Doha con l'obiettivo di raccogliere sostegno per l'ultima proposta di cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.Una fonte del Qatar, Paese che guida con Egitto e Stati Uniti la mediazione indiretta tra Israele e Hamas, ha detto che "si continua a lavorare con i mediatori per concludere un accordo di cessate il fuoco". Secondo il sito americano Axios, al Cairo è invece atteso il consigliere speciale per il Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, Brett McGurk. Pochi giorni fa è stato lo stesso presidente ad annunciare la nuova proposta di accordo invitando Hamas ad accettarla per concludere la guerra. Il piano, presentato da Joe Biden come proposto da Israele, prevede un cessate il fuoco di sei settimane accompagnato dal ritiro israeliano dalle zone densamente popolate di Gaza, dal rilascio di alcuni ostaggi, in particolare donne e malati, e di prigionieri palestinesi detenuti da Israele. L'obiettivo è stabilire un cessate il fuoco "permanente" in una fase successiva, a condizione che Hamas "rispetti i suoi impegni", secondo Biden. Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato Hamas ad accettare la proposta di Biden e il Qatar ha detto di aspettare "una posizione chiara" da parte di Israele, che apparentemente prende invece le distanze.
Ieri sera, il gabinetto di guerra israeliano si è riunito per discutere gli ultimi sviluppi legati alla guerra a Gaza, poco dopo che i due partiti ultraortodossi del governo Netanyahu hanno dichiarato di sostenere la proposta annunciata da Joe Biden. Secondo la televisione pubblica israeliana Kan, il governo ha deciso, nel corso di questo incontro, di chiedere agli Stati Uniti garanzie per continuare la guerra contro Hamas se il movimento islamico palestinese violerà l'accordo. Ma le richieste contrapposte dei due campi lasciano poche speranze di vedere realizzato questo piano: Hamas insiste su un "cessate il fuoco permanente", mentre Israele assicura di voler "distruggere" il movimento islamico autore del sanguinoso attacco senza precedenti il 7 ottobre contro Israele. In quella occasione morirono circa 1.200 persone e delle 251 persone prese in ostaggio 120 sono ancora detenute ma 41 sono morte. Per ritorsione, Israele ha lanciato un'offensiva nella Striscia di Gaza che finora ha ucciso 36.550 persone, in maggioranza civili, secondo i dati del ministero della Sanità del governo di Gaza, guidato da Hamas. Quasi un mese dopo l'inizio dell'offensiva di terra su Rafah (sud), presentata da Israele come la fase finale della sua guerra contro Hamas, i combattimenti sono continuati anche ieri. Quanto alle condizioni sanitarie e umanitarie, la ONG Oxfam ha denunciato che sono "terribili" nella zona di Al-Mawasi, vicino a Khan Younes, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono rifugiati e hanno in media un solo bagno ogni 4.000 persone. Mentre "1,7 milioni di abitanti sono ormai concentrati in meno di un quinto della Striscia di Gaza", i bombardamenti israeliani e i blocchi "deliberati" "rendono praticamente impossibile" l'accesso dei civili "intrappolati e affamati", denuncia Oxfam.
Non è ancora arrivata la risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco rivelata venerdì dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden: lo ha precisato il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Stiamo aspettando una risposta da Hamas" attraverso i mediatori del Qatar, ha detto Sullivan. Il direttore della Cia, Bill Burns, si recherà a Doha per consultarsi con i mediatori del Qatar sulla proposta di cessate il fuoco a Gaza, ha aggiunto Sullivan.I l funzionario della Casa Bianca ha spiegato che Biden non esclude che "Hamas possa decidere di pensare che sia semplicemente meglio lasciare che la guerra, la sofferenza e la violenza continuino". "Ciò non sarebbe del tutto inusuale per un gruppo terroristico feroce e brutale, ma ciò che speriamo alla fine è che riusciranno a vedere che il modo migliore per porre fine a questa guerra, il ritorno di tutti gli ostaggi, un'ondata di assistenza umanitaria, è accettare questa proposta", ha aggiunto Sullivan. "L'onere ricade su Hamas e rimarrà su Hamas finché non avremo una risposta formale da loro".
Un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco vicino all'ambasciata americana a Beirut, in Libano. Lo riferisce il Jerusalem Post citando i media arabi.
Nove soldati, di cui due in modo grave, sono rimasti feriti dopo un'esplosione avvenuta ieri in una base dell'Idf nel sud di Israele. Lo comunica l'esercito israeliano come riporta "The Times of Israel". I feriti sono stati trasportati in ospedale e l'Idf sta indagando sulla deflagrazione.
“Ci stiamo avvicinando al punto in cui devono essere prese decisioni. L'esercito è pronto per una guerra in Libano” dice il capo di Stato maggiore israeliano Herzi Halevi in visita al fronte nord. “Attacchiamo qui da otto mesi e Hezbollah - ha aggiunto - sta pagando un prezzo molto, molto alto”.
“Dobbiamo bruciare tutte le roccaforti di Hezbollah, distruggerle. Guerra!” dice in un video pubblicato sul social X il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, di estrema destra.
In un'intervista ad Al Jazeera, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha detto che l'organizzazione ha scelto di non espandere la guerra con Israele, ma ha avvertito: “Se Israele sceglie una guerra totale, siamo pronti”.
I media libanesi vicini al Partito di Dio riportano indiscrezioni secondo cui la Gran Bretagna avrebbe avvertito il governo libanese della possibilità di una invasione militare israeliana del Libano a partire dalla metà di giugno. “L'espansione della guerra in Libano significa l'uccisione, la distruzione e lo sfollamento di civili all'interno di Israele”, ha detto Qassem: “Le forze della resistenza sono preparate e pronte. A Israele non sarà permesso di ottenere nulla”.
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