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Tentato omicidio a Sardara: arrestato dai Carabinieri della Stazione del paese, i colleghi della compagnia di Villacidro e del Nucleo Investigativo di Cagliari, un uomo per tentato omicidio e denunciata una donna per lo stesso reato in concorso.

Sardara, 17 Giu 2024 – Nella notte scorsa, i Carabinieri della Stazione di Sardara, insieme ai militari della Stazione di San Gavino Monreale, dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Villacidro e del Nucleo Investigativo di Cagliari, nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, in attesa di ulteriori approfondimenti e del giudizio finale, hanno arrestato un autotrasportatore di 39 anni per i reati di tentato omicidio e porto abusivo di armi, denunciando inoltre la moglie, una casalinga di 34 anni, per tentato omicidio in concorso.

L'operazione è scaturita da un grave episodio avvenuto nelle ore precedenti, quando un allevatore sardarese di 68 anni ha contattato telefonicamente la locale Stazione dei Carabinieri, riferendo che mentre si trovava a bordo della sua auto insieme alla moglie, sulla SP62 nel tratto Sardara-San Gavino Monreale, un veicolo grigio con due persone a bordo avrebbe fatto fuoco contro di loro. In particolare, sarebbero stati affiancati e sorpassati e, durante la manovra a velocità folle, il passeggero avrebbe esploso più colpi d'arma da fuoco contro l'auto dell'allevatore, causando la rottura del vetro posteriore sinistro, il danneggiamento del parabrezza e del tetto, costringendo poi l’allevatore fuori strada. Dopo l’attacco l’auto sarebbe fuggita mentre i due coniugi hanno trovato rifugio in una strada laterale.

Immediatamente giunti sul posto, i militari hanno visto la Fiat Multipla delle vittime crivellata di colpi e si sono rallegrati che la dea bendata non fosse impegnata in altro e abbia assistito le due vittime, che hanno riportato solo alcune lesioni cutanee causate da frammenti di vetro.

Le prime informazioni fornite sono state cruciali per risolvere il caso, perché le vittime, pur non avendo riconosciuto l’auto, erano abbastanza sicure che dietro al fucile ci fosse la mano di un loro vicino di casa. Da lì, le immediate ricerche attivate da ogni carabiniere disponibile, coordinato dal Comandante della Compagnia di Villacidro, hanno permesso d’individuare l'autore materiale dell'attacco in un uomo di 39 anni, che si trovava a bordo di un'Alfa 156 SW.

Incognite rimanevano ancora il movente e chi fosse alla guida del mezzo. Dopo i primi interrogatori è emersa una “faida” familiare costellata di dispetti e antipatie che andavano avanti da anni, culminati, prima della sparatoria, con il danneggiamento di alcune balle di fieno che chi ha sparato avrebbe ricondotto alla mano del proprio vicino.

Grazie alle capacità degli investigatori dell’Arma e alle prime prove scientifiche raccolte, il giovane arrestato si è visto ormai crollare il suo già fragile alibi e ha deciso di collaborare, indicando ai militari dove fosse stato nascosto il fucile, un sovrapposto a canne mozze calibro 12 della B. Rizzini, la cui matricola non è mai stata registrata nelle apposite banche dati a disposizione delle Forze di polizia. In seguito, durante la perquisizione che ha portato al rinvenimento del fucile, si è poi alzato il velo sul mistero del guidatore, che è stato ipotizzato fosse proprio la moglie 34enne dell’autotrasportatore.

Entrambi i veicoli coinvolti, insieme al fucile utilizzato nell'attacco e agli abiti indossati dall'arrestato, sono stati sottoposti a sequestro per ulteriori indagini tecniche.

Quindi il giovane è stato condotto e rinchiuso presso la Casa Circondariale di Uta dove rimarrà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria che dovrà ora pronunciarsi su questa vicenda.

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