Iglesias (SU), 9 Lug 2024 – Nel tardo pomeriggio di ieri è stato convalidato il fermo di Igor Sollai, il 42enne accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere per la scomparsa e la probabile morte della moglie, Francesca Deidda, di 43 anni, avvenuta a San Sperate, nel Sud Sardegna, nel maggio scorso.
L'uomo ha partecipato ieri mattina in videoconferenza dal carcere di Uta all'interrogatorio di convalida e su suggerimento dei suoi avvocati, Laura Pirarba e Carlo Demurtas, si avvalso della facoltà di non rispondere.
Dobbiamo attendere la compiuta e completa visione degli atti per valutare se sottoporci a un altro interrogatorio. Il nostro assistito – hanno dichiarato i legali - è sempre stato disponibile in questi due mesi, più volte è stato sentito dalle forze dell'ordine", dicono i legali. Proprio in questi interrogatori gli inquirenti hanno trovato buchi e incongruenze.
Si dichiara innocente ed estraneo ai fatti, chiarisce uno dei due avvocati della difesa, Carlo Demurtas.
Nel suo racconto agli investigatori dell'Arma della compagnia di Iglesias, subito dopo la denuncia di scomparsa della moglie due mesi fa, il 42enne, di professione autotrasportatore, aveva attribuito la sparizione ad un allontanamento volontario: "Voleva un periodo di riflessione", avrebbe dichiarato l’indagato. Non aveva denunciato perché, questa la sua spiegazione, lo aveva già fatto il fratello della donna.
L’uomo, dopo che si erano perse le tracce della donna, secondo l’accusa, avrebbe utilizzato il telefonino della moglie per far credere ad amici e parenti che fosse ancora viva. Le piste sul suicidio e la fuga volontaria era state subito scartate e le indagini si erano concentrate sui comportamenti del marito.
Le incongruenze nelle versioni fornite ai militari, hanno permesso di approfondire la situazione e scoprire che dopo aver ucciso la moglie si era sostituito a lei. Ed sarebbe stato lui che spiegava ad amici e parenti della vittima che si trattasse un allontanamento volontario, ma senza voler mai parlare al telefono. E in seguito con una mail aveva pure la domanda di dimissioni immediate dal suo lavoro.
Durante tutti gli accertamenti, i Carabinieri della compagnia di Iglesias, che non hanno mia creduto ad un allontanamento volontario e indirizzato le indagini sull’ennesimo femmicidio avvenuto nell’Isola, hanno raccolto elementi sufficienti per incastrare il 42enne e, quindi, ieri mattina è stato convalidato il fermo disposto dalla Procura di Cagliari.
Al momento le indagini non hanno ancora portato al ritrovamento del corpo della scomparsa.
Negli ultimi giorni le investigazioni, hanno subito un'accelerazione, che ha portato al fermo voluto al Pubblico Ministero presso il Tribunale di Cagliari, Marco Cocco.
E, infine, nel tardo pomeriggio di ieri, è giunta la decisione del Gip sulla misura cautelare nei confronti del presunto femminicida che dopo aver convalidato la misura, ha spedito nel carcere di Uta l’accusato.
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