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Nato, Ucraina più vicina all’adesione. Parla Biden: “Il mondo è più sicuro con l’Alleanza”. Poi scambia Zelensky per Putin e la sua vice Kamala per Trump.

Washington, 12 Lug 2024 - Gaffe di Joe Biden nelle battute iniziali della conferenza stampa a conclusione del vertice Nato di Washington. Il presidente ha scambiato la vicepresidente Kamala Harris per il "vicepresidente Trump". "Non avrei scelto la vicepresidente Trump come vicepresidente se non avessi ritenuto che fosse qualificata per essere presidente", ha affermato Biden. "Ottimo lavoro, Joe!". Donald Trump affonda il colpo e sfotte il presidente Joe Biden, che ha aperto la sua conferenza in chiusura del vertice Nato con quella gaffe che ripropone in un post sul social Truth.

"Il vertice è stato un grande successo. Ci siamo uniti quando c'è stato l'attacco all'Ucraina. L'Alleanza è più forte e più grande". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla conferenza stampa a conclusione del vertice Nato di Washington. Poi, però, la maggior parte delle domande dei giornalisti non solo americani, si sono spostati sulla sua candidatura alle Presidenziali. "Io sono la persona più qualificata per correre per la presidenza.  – Ha affermato rispondendo ad una domanda - Ho battuto Trump una volta, lo batterò di nuovo. La campagna è ancora lunga, io continuerò ad andare avanti. Ho ancora lavoro da fare". Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non ha nessuna intenzione di rinunciare alla candidatura per la Casa Bianca e, nella conferenza stampa in chiusura del vertice Nato, risponde così alle domande. La vicepresidente Kamala Harris "può fare il presidente, ma io ci sono per il bis".  Joe Biden, però, si sbaglia e, durante la conferenza stampa si riferisce alla vicepresidente Kamala Harris come Trump. "Almeno altri cinque presidenti prima di me avevano numeri più bassi di quelli che ho ora". Così commentando i sondaggi negativi che lo danno indietro rispetto a Donald Trump, a meno di quattro mesi dal voto.

"La riduzione delle restrizioni all'utilizzo delle armi a lungo raggio fornite dagli alleati all'Ucraina, che consente di colpire obiettivi militari in territorio russo, rientra nel quadro del diritto di autodifesa". Lo ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington.

Joe Biden ha annunciato, nell'incontro con Zelensky a margine del summit Nato, un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari per l'Ucraina, compreso un sistema missilistico Patriot (il secondo finora) per rafforzare le sue difese aeree. Il pacchetto include missili antiaerei Stinger, munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o Himars e altri proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm.

"Non sapevo che Viktor Orban andasse da Putin o in Cina o da Trump quando è venuto in Ucraina" ha detto Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa a Washington. "Con tutto il rispetto per tutti i Paesi, piccoli o grandi, non tutti i leader possono fare i mediatori, ci vuole il potere".

"Sono convinto che l'Ucraina è vicina all'ingresso nella Nato. Il prossimo passo sarà l'invito formale e poi la piena membership" ha detto Zelensky in una conferenza stampa durante il vertice della Nato a Washington.

"Un'adesione dell'Ucraina alla Nato non rafforzerà solo noi, anche la Nato sarà più forte con l'ingresso dell'Ucraina". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa al vertice Nato di Washington. “Siamo tipi forti, stiamo resistendo a un'aggressione come quella della Russia”.

"Se vogliamo vincere abbiamo bisogno che i nostri partner eliminino tutte le restrizioni" sugli attacchi con le loro armi in territorio russo. Lo ha detto Volodymyr Zelensky all'inizio dell'incontro bilaterale alla Casa Bianca col presidente Joe Biden, in riferimento all'impiego delle armi fornite dagli alleati.

La Cina non può continuare a sostenere la guerra della Russia in Ucraina senza danneggiare la sua immagine e i suoi interessi. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a termine del vertice di Washington. "La Cina opprime il suo stesso popolo, reprimendo le voci democratiche a Hong Kong", ha detto Stoltenberg, "le recenti esercitazioni militari con la Bielorussia vicino con la Polonia mostrano come i regimi autoritari siano sempre più autoritari e la Cina si sta avvicinando sempre più alla Nato sia in Europa che in Africa". 

A margine del vertice Nato, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha firmato con gli omologhi di Francia, Germania e Polonia la lettera di intenti sul cosiddetto Elsa (European Long-Range Strike Approach), il piano finalizzato a "migliorare la nostra capacità, come europei, di sviluppare, produrre e fornire capacità nel campo degli attacchi a lungo raggio, che sono estremamente necessarie per scoraggiare e difendere il nostro continente".

L'iniziativa odierna getta le basi per una cooperazione integrata e a lungo termine per rafforzare le capacità europee di difesa e deterrenza sviluppando la base industriale del settore", sottolinea Crosetto.

La Nato è un "residuo della guerra fredda", le cui "ansie di sicurezza" mettono "in serio pericolo il mondo". Questa la reazione oggi del portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, parlando nel quotidiano briefing per la stampa a Pechino, quando gli è stata chiesta una valutazione sulla parte della dichiarazione finale del summit Nato di Washington, in cui la Cina viene accusata di essere "decisiva facilitatrice" della guerra russa in Ucraina. La reazione di Li Jian viene dopo un inasprimento della formulazione della dichiarazione finale Nato per quel che riguarda la Cina rispetto al Comunicato di Vilnius, che era stato adottato lo scorso anno al summit dell'Alleanza atlantica, in cui si affermava che l'approfondimento del partenariato strategico tra Russia e Cina è "contro i nostri valori e interessi".

Nella conferenza stampa dopo il vertice, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha spiegato che il sostegno di Pechino alla Russia è un "cambiamento strategico rilevante". Per questo i 32 membri della Nato hanno concordato su un "wording" più aspro del comunicato, definendo così per la prima volta in maniera puntuale una responsabilità della Cina nella guerra.

Nel loro incontro a margine del summit Nato, Joe Biden, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il premier giapponese Kishida Fumio, il premier neozelandese Christopher Luxon e il vicepremier australiano Richard Marles "hanno condannato fermamente la guerra della Russia contro l'Ucraina" e "i trasferimenti illegali di armi dalla Cina alla Russia". Inoltre hanno "espresso grave preoccupazione per la crescente cooperazione militare ed economica" tra Mosca e Pyongyang". I leader hanno anche discusso "delle comuni preoccupazioni sul sostegno della Cina alla base industriale della difesa russa". Lo riferisce la Casa Bianca.

Sulle differenze di vedute sull’Ucraina di Salvini Meloni, in conferenza stampa, afferma che la posizione italiana è chiara al mondo ed è quella nel programma di governo. Saremo a fianco di Kiev fino a quando è necessario. Il sostegno a Kiev è chiaro ma l’alleanza non è in guerra. Risponde anche all’eventuale sostegno a Ursula von der Leyen e afferma che come primo obiettivo c’è quello di portare a casa il massimo per il nostro Paese. “Come Ecr incontreremo la von der Leyen e sentiremo il suo programma”. Come ha visto Joe Biden, chiedono i giornalisti? “L’ho visto bene, ha organizzato un ottimo vertice”. Sull’eventuale cambio della Presidenza Usa afferma che “non cambierà il nostro rapporto con gli Stati Uniti”.

Joe Biden ha introdotto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky come Vladimir Putin sul palco di una cerimonia della Nato e si è poi corretto. Tra poco la conferenza stampa finale con gli occhi puntati sul Presidente degli Stati Uniti per comprendere il suo stato di salute legato alla campagna delle elezioni Presidenziali.

Romania, Bulgaria e Grecia hanno firmato giovedì un accordo per consentire un rapido movimento transfrontaliero di truppe e armi verso il fianco orientale della Nato, ha detto il ministero della Difesa rumeno. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha aumentato l'urgenza per la Nato e l'Unione europea di accelerare i preparativi, compresa la capacità di inviare rapidamente rinforzi, in caso di un conflitto improvviso con Mosca. La Nato ha detto ai suoi membri che l'eccessiva burocrazia ostacola i movimenti di truppe in Europa. Il corridoio di mobilità militare armonizzato previsto tra i tre Stati della Nato e dell'Unione europea è uno dei due corridoi di mobilità concordati a margine del vertice della Nato a Washington. L'obiettivo è "ottimizzare i corridoi di trasporto per rispondere alle esigenze di mobilità militare creando linee di rifornimento stradali e ferroviarie tra gli Stati partecipanti, riducendo la burocrazia in tempo di pace e massimizzando l'efficienza in caso di situazioni di emergenza", ha dichiarato il ministero rumeno. I tre Stati potrebbero anche collegare i loro porti nei mari Egeo e Nero. Romania e Bulgaria fanno già parte di uno sforzo congiunto con la Turchia per disinnescare le mine vaganti nel Mar Nero. Giovedì, i ministri della Difesa rumeno e bulgaro hanno anche firmato un memorandum per la creazione di un centro di comando regionale per le operazioni speciali che pianificherà e gestirà le forze per le operazioni speciali dell'Alleanza nella regione del Mar Nero.

Infine il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha elogiato il piano per consentire il dispiegamento di missili a lungo raggio statunitensi nel suo paese, affermando che si inserisce perfettamente nella strategia di deterrenza della Germania. "Questa decisione è stata presa da tempo e non è una vera sorpresa per chiunque sia coinvolto nella politica di sicurezza e di pace", ha dichiarato Scholz ai giornalisti presenti al vertice della Nato a Washington. "Dopo tutto, si inserisce perfettamente nella strategia di sicurezza del governo tedesco", ha aggiunto.

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