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Ormai in Italia i nazi-fascisti scorrazzano come voglio nelle città. Ultimo episodio a Torino dove un noto e bravo giornalista aggredito da militanti di estrema destra. Meloni: “Individuare responsabili”. Ma il ministro degli interni il ventriloquo di Salvini latita.

Torino, 21 Lug, 2024 - “La Direzione de La Stampa condanna con fermezza l’aggressione di cui la scorsa notte un suo giornalista è stato vittima a Torino. Andrea Joly stava filmando una festa di Casa Pound che si svolgeva per strada, all’aperto. Alcuni militanti glielo hanno impedito. Joly è stato poi percosso, preso a calci, sbattuto a terra. Ha sentito una mano stringergli la gola mentre qualcuno si affacciava alla finestra e urlava «lasciatelo, lasciatelo!»", così il quotidiano Torinese scrive in un editoriale dal titolo “Perché l’aggressione a Joly ci riguarda tutti”. 

Arriva a seguire anche la condanna della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Esprimo la mia solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima ieri sera di un'inaccettabile aggressione a Torino. Un atto di violenza che condanno con fermezza e per il quale mi auguro i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile. L'attenzione del Governo è massima e ho chiesto al ministro dell'Interno Piantedosi di essere aggiornata sugli sviluppi del caso". 

Questi i fatti: nella tarda serata di ieri il cronista Andrea Joly è stato aggredito in via Cellini all'esterno dell'Asso di Bastoni, un circolo storicamente frequentato da militanti di estrema destra. La festa della serata di ieri, 20 luglio, era così annunciata sui social: “Sono 16 anni di trincea, di goliardia, di lotte... Sapete tutti cos'è la festa dell'Asso: la festa della Torino nera”. Probabilmente si festeggiavano i 16 anni dell'associazione degli estremisti.

Nel filmato girato dal cronista stesso, che passava di lì per caso, si vede il momento in cui gli attivisti lo avvicinano chiedendogli: “Sei dei nostri?”, poi reagiscono appena intuiscono che Joly non fa parte del gruppo.

A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone quindi lo hanno minacciato e aggredito, mentre lui si allontanava lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con dei calci. Il giornalista è stato costretto a farsi medicare in ospedale. Le indagini sono affidate ora agli agenti della Digos della polizia che in queste ore stanno analizzando i filmati per cercare di identificare gli autori dell'aggressione.

“Un episodio grave, gravissimo - scrive ancora il quotidiano torinese - che non solo limita la libertà di stampa, ma che pretende di restringere lo spazio pubblico, che appartiene a tutti, a luogo in cui a imporsi è solo la legge della violenza, della sopraffazione e dell’arbitrio. Per questo l’aggressione a Joly ci riguarda tutti. E quello che è successo l’altra notte ci spinge a ribadire una volta di più che gli unici valori a cui dobbiamo ispirarci sono quelli della democrazia e del rispetto, gli stessi per cui una città come Torino combatte da sempre, e che guidano La Stampa nel suo difficile lavoro quotidiano”.

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “Esprimiamo solidarietà al giornalista del quotidiano La Stampa che stanotte è stato aggredito da alcune persone vicine a Casa Pound mentre cercava di documentare un evento che le vedeva protagoniste. Episodi di violenza e vile aggressione come questo, di cui mi auguro vengano accertate al più presto le responsabilità, non devono avere spazio nella nostra città. Non possono essere assolutamente tollerati e vanno condannati con fermezza, da tutte le forze politiche. La libertà di stampa è un pilastro fondamentale della democrazia e ogni attacco a chi esercita il diritto di informare è un attacco ai valori democratici stessi”.

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