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A Scampia crolla un ballatoio nella Vela Celeste: due morti e 13 feriti, 7 sono bambini.

Napoli, 23 Lug 2024 - Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste, insediamento popolare del quartiere di Napoli, ha provocato due morti e 13 feriti. Il crollo verificatosi al terzo piano ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo e del primo piano. I vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l'evacuazione dei piani alti mentre sono in corso le verifiche di stabilità nella parte coinvolta dell'edificio.

Si tratta di un uomo di 29 anni, deceduto sul colpo, e una donna di 35, morta al momento dell'arrivo in ospedale.

I 7 bambini coinvolti (13 i feriti in totale) hanno tra i 2 e gli 8 anni. Per loro traumi, fratture e contusioni. Tutti sono stati trasportati all'ospedale pediatrico Santobono. Due dei sette bambini sono in condizioni ritenute gravi, mentre le condizioni degli altri cinque destano minori preoccupazioni.

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente attivato il Ccs, centro coordinamento soccorsi. In prefettura a Napoli ha fatto il punto della situazione per gestire gli interventi di messa in sicurezza della zona e di assistenza alle persone rimaste senza casa. Al suo fianco il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, con il quale di Bari è stato impegnato in un sopralluogo sul posto e tutte le componenti del centro coordinamento soccorsi.

Sul fatto la Polizia ha aperto un'indagine. Non si esclude alcuna ipotesi, la più accreditata è quella di un cedimento strutturale ma per avere la certezza occorrerà portare a termine le verifiche da parte dei vigili del fuoco. Subito dopo il crollo, avvenuto verso le 23, tanta gente si è riversata in strada tra il timore di nuovi crolli e l'apprensione per le persone rimaste coinvolte. Numerosi i mezzi di soccorso fatti confluire sul posto con diverse ambulanze che hanno trasferito i feriti in ospedale.

"Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vele Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione" ha affermato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. "Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l'impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima", ha aggiunto.

È una delle ultime rimaste in piedi a Scampia dopo l'abbattimento effettuato in precedenza delle altre Vele deciso per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti e cancellare il marchio di 'Gomorra' dal quartiere. 

Appena ad aprile scorso è stato annunciato il piano di rigenerazione urbana dell'amministrazione Manfredi relativo alle Vele di Scampia con i lavori di riqualificazione della Vela B (la cosiddetta 'Vela Celeste') finanziati dal Piano Periferie (con un finanziamento di circa 18 milioni di euro). Il progetto prevede per questa Vela la riqualificazione degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e del rifacimento delle superfici orizzontali di copertura. Un intervento che rappresenta un altro tassello nel mosaico complesso di rigenerazione delle Vele di Scampia, iniziando il recupero dell'unica Vela che resterà in piedi come simbolo del passato, del quartiere e delle battaglie del territorio "per il riscatto che questa comunità ha condotto", come ha annunciato il Comune di Napoli proprio in occasione del varo di questo piano. 

Le Vele, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall'architetto Franz Di Salvo. Nel progetto erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Un 'nucleo di socializzazione' che non fu mai realizzato contribuendo al fallimento dell'opera come concepita. E negli anni le Vele sono diventate sempre più sinonimo di degrado, di malavita e spaccio di droga. Poi la decisione di rilanciare radicalmente il quartiere con l'abbattimento della gran parte, la riqualificazione di alcune, e la destinazione in una di esse di alcuni corsi di laurea di Medicina. 

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