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Dura presa di posizione da parte della Commissione europea sul deterioramento dello stato di diritto in Italia: condannato la riforma del ‘premierato’ considerato pericoloso e la riforma della giustizia da stato illiberale.

Bruxelles, 24 Lug 2024 - Il rapporto annuale della Commissione europea sullo Stato di diritto, colpevolmente nascosta da parte della presidente von der Leyen per non irritare la camicetta nera italiana durante le elezioni europee, resa poi nota oggi, alla voce “Italia” appare impietoso. E boccia alcune delle riforme del governo Meloni e soprattutto lancia un allarme sulla modifica della Costituzione che introduce il cosiddetto premierato. Si capisce allora perché la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nella sua campagna per la rielezione abbia deciso un mese fa di rinviare la pubblicazione del rapporto che avverrà ufficialmente stamattina.

Infatti, sono elencate le due principali riforme da stato illiberale alla Orban, grande amico di Meloni che come questo leader della sua Democratura, pare voglia emulare sulle libertà dei cittadini, e pare anche tronfiamente convinta la prossima prima ministra eletta dal popolo, salvo ‘trombata’ da parte dei referendum abrogativi, e vede la riforma costituzionale a favore del premierato desta “preoccupazioni” e “dubbi”. Così come la riforma Nordio della Giustizia che può mettere in pericolo l’indipendenza dei magistrati, la “norma Costa” in merito al divieto di pubblicare atti giudiziari, i mancati provvedimenti a favore della libertà di stampa e l’assenza di una disciplina sul conflitto di interessi.

Nella Rapporto – predisposto dal Commissario alla Giustizia, il liberale belga Didier Reynders - dedicata all’Italia, al paragrafo IV di pagina 31, si fa il punto sulla riforma costituzionale già approvata in prima lettura al Senato. Se ne fa una sintesi spiegando che l’obiettivo della maggioranza è assegnare ‘più stabilità’ al sistema istituzionale e poi si sottolinea: “Con questa riforma non ci sarà più la possibilità per il Presidente della Repubblica di cercare una maggioranza alternativa o individuare una persona fuori dal Parlamento come Primo ministro”.

Quindi si avverte che “alcune parti interessate hanno espresso preoccupazioni sulle modifiche proposte in relazione all’attuale sistema di controlli ed equilibri e anche dubbi che possa portare più stabilità”. Nella nota numero 267 che spiega il motivo di questo rilievo contenuto nel Rapporto, si fa riferimento alla visita svolta ad hoc dai funzionari della Commissione Ue in Italia. E vengono sottolineati i rilievi sollevati dall’Associazione nazionale costituzionalisti secondo la quale il Capo dello Stato risulterebbe ‘indebolito’.

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