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Incursione ucraina in Russia. Zelensky: “Presa la città di Sudzha”. Mosca: “La Nato ha aiutato Kiev”.

Kiev, 16 Ago 2024 - Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha rivendicato che le truppe di Kiev hanno ormai pieno controllo della città russa di Sudzha, che prima della guerra aveva una popolazione di 5.000 persone e ospita infrastrutture per il pompaggio del gas russo verso l'Europa. Lo scrive il Guardian.

Sudzha si trova a circa dieci chilometri all'interno del territorio russo ed è il più grande degli 80 insediamenti che l'Ucraina sostiene di aver conquistato nei dieci giorni dall'inizio della sua incursione a sorpresa in Russia. "Il generale Syrskyi ha riferito del completamento della liberazione della città di Sudzha dalle forze militari russe. Ora si sta istituendo un ufficio del comando militare ucraino" ha dichiarato Zelensky. La maggior parte della popolazione, secondo il Guardian, è stata evacuata.

Sudzha ospita una stazione di misurazione per il gas naturale russo proveniente dalla Siberia occidentale, che poi scorre attraverso i gasdotti ucraini verso l'Europa, rappresentando circa il 3% delle importazioni di gas europee. Attualmente, la gran parte del flusso di gas russo verso l'Europa è interrotto, ma rimangono le forniture a Slovacchia e Ungheria, il paese più freddo nell'Ue e nella Nato rispetto alle posizioni di Kiev e più vicino a Mosca.

Sia l'Ucraina sia la Russia hanno rivendicato nelle ultime ore progressi nella regione di Kursk. Il ministero della difesa russo ha dichiarato che le sue forze continuano a “respingere il tentativo di incursione delle forze armate ucraine” e hanno ripreso il controllo dell'insediamento di Krupets. I carri armati Challenger 2 donati all'Ucraina dalla Gran Bretagna sono stati utilizzati in combattimenti attivi sul territorio russo, ha riportato Sky News. Il ministero della Difesa del Regno unito non ha commentato la rivendicazione, ma ha affermato che “le operazioni all'interno della Russia” sono un uso permesso dei carri armati e di altre armi fornite all'Ucraina.

Parlando alle Nazioni Unite il vice-ambasciatore russo, Dmitry Polyansky, ha definito l'attacco ucraino su Kursk una “operazione folle e sconsiderata” e ha detto che la Russia riprenderà presto il controllo.

La Nato e “i servizi speciali Occidentali” sono direttamente coinvolti nella pianificazione dell'attacco dell'Ucraina alla regione russa di Kursk. Lo asserisce il principale consigliere di Vladimir Putin, Nikolaj Patrušev, citato da Tass. “È stato l'Occidente – afferma il ventriloquo del criminale di guerra Putin - a portare al potere la giunta criminale in Ucraina. I paesi Nato hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire informazioni d'intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti. E l'operazione nella regione di Kursk è stata pianificata con la partecipazione della Nato e dei servizi speciali Occidentali”, ha detto Patrushev.

Nel frattempo – secondo quanto si apprende da fonti tedesche - In Germania è stato lanciato un nuovo allarme per la possibile contaminazione intenzionale dell'acqua potabile. Lo hanno dichiarato le autorità locali. Il comune di Mechernich, vicino a Colonia, nell'ovest del Paese, ha segnalato un'intrusione nel locale di trattamento e distribuzione dell'acqua potabile, specificando che questo riforniva una vicina base della Bundeswehr. “A causa di un'intrusione nel sito di distribuzione dell'acqua potabile nella città di Mechernich, è possibile che l'acqua potabile sia stata contaminata in modo pericoloso per la salute”, hanno annunciato il servizio sanitario di Mechernich. 

La città, dunque, ha invitato la popolazione a non bere l'acqua del rubinetto e a non fare la doccia. Ha aggiunto che la recinzione di sicurezza che circonda il sistema di trattamento delle acque è stata tagliata per forzare il passaggio. Un consigliere comunale, Thomas Hambach, ha aggiunto che l'intrusione è stata scoperta da una pattuglia dell'esercito in seguito al rafforzamento dei controlli dopo i recenti sospetti di sabotaggio. 

Il sito dell'acqua potabile è dotato di un sistema di allarme, ma non ha funzionato. Già qualche giorno fa, i timori di un sabotaggio avevano fatto scattare l'allarme sicurezza in due basi militari del Paese: una a Colonia, appartenente all'aeronautica militare e molto attiva nel fornire aiuti militari all'Ucraina, e un'altra della Nato. Anche a Colonia le autorità hanno scoperto un buco in una recinzione che circonda un sito di acqua potabile che rifornisce la caserma e hanno sigillato i locali. I controlli effettuati finora non hanno confermato alcuna contaminazione.

Contemporaneamente, la Nato ha segnalato un tentativo di effrazione nella sua base aerea di Geilenkirchen, dove sono basati gli aerei da ricognizione AWACS, ma non è stato stabilito alcun legame tra i due incidenti. “Questi incidenti dimostrano che dobbiamo rimanere vigili”, ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius. Diversi politici tedeschi hanno puntato il dito contro la possibile responsabilità della Russia nei due casi, sostenendo che potrebbero far parte di una guerra ibrida legata al sostegno di Berlino a Kiev.

Secondo la ricerca eseguita da Kyiv School of Economics, i produttori ucraini possono potenzialmente produrre il 90% dei materiali da costruzione necessari per ricostruire il Paese. Per questi materiali da costruzione saranno necessari circa 65 miliardi di dollari. Attualmente, la dimensione degli investimenti esteri e ucraini nello sviluppo del settore è stimata a circa 730 milioni di dollari. Il problema principale del settore è il calo significativo della domanda, fino al 25-40% rispetto al periodo prebellico. Pertanto, investire nel settore è un lavoro per il futuro. Uno dei materiali principali per la ricostruzione è il cemento. Si prevede una grande domanda di calcestruzzo, strutture metalliche, mattoni, vetro e materiali per l'isolamento termico.

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