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Chiesti stamane dal Pm tre anni di reclusione nei confronti di Paola di Francesco accusata di peculato ai danni dell’ordine e di appropriazione indebita ai danni della associazione.

Cagliari, 20 Sett 2024 - Stamattina presso il tribunale di Cagliari si tenuta la discussione del processo contro Paola Di Francesco, addetta all'ufficio amministrativo con funzioni contabili presso ordine dei giornalisti sardi e associazione per la stampa sarda.

È accusata di peculato ai danni dell'ordine e di appropriazione indebita ai danni della associazione. Secondo l’accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero Mario di Leo, la donna si sarebbe appropriata di circa 100.000 euro. Per questo il Pm ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione.

Quindi, stamane, dopo la discussione il processo è stato rinviato al 25 ottobre quando il collegiale prenderà la decisione sulle richieste dell’accusa e difesa e parti civili.

Infatti, l’Associazione della Stampa sarda si è costituita parte civile ed ha chiesto il risarcimento dei danni.

Tutto è cominciato con una denuncia contro ignoti. A presentarla in Procura a Cagliari, per il tramite dell’avvocato Mario Maffei, sono stati i presidenti dell’Ordine e di Assostampa, rispettivamente Francesco Birocchi e Celestino Tabasso. La notizia, con tutti i dettagli, era stata riportata su L’Unione Sarda.

L’ammanco risalirebbe a un periodo di quattro anni, dal primo gennaio del 2013 al 31 dicembre del 2016. I soldi sarebbero quota dei giornalisti iscritti e non versate né nelle casse dell’Ordine né in quelle di Assostampa. La dipendente sotto accusa, dal canto suo, si difende e nega ogni addebito. Lo ha fatto per il tramite dell’avvocata Ambrosina Zoccheddu. “Contestiamo integralmente le accuse – ha detto il legale a L’Unione Sarda -. Siamo convinte di poter dimostrare che nulla di tutto ciò sia reale. La mia assistita si rammarica di essere ritenuta responsabile di un fatto simile dopo aver prestato servizio in tutti quegli anni con impegno. Si era dedicata anima e corpo al lavoro, per lei era una grande famiglia. È una persona seria e con grandi valori: si è sentita tradita, mai nessuno l’ha avvicinata chiedendole spiegazioni sui presunti ammanchi”.

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