Cagliari, 28 Sett 2024 – Gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari, nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, hanno eseguito il fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un 45enne di origini partenopee per estorsione pluriaggravata compiuta ieri ai danni di un’anziana signora di Cagliari.
Nel primo pomeriggio gli investigatori della Quarta sezione della Mobile e del Gruppo “Falchi”, sono intervenuti presso l’abitazione della vittima, in centro a Cagliari, che aveva chiesto aiuto alla Polizia, chiamando il Numero Unico di Emergenza - 112, dopo essere stata costretta a cedere tutti i suoi gioielli e 500 euro in contanti ad un individuo che si era presentato a casa sua fingendosi un carabiniere, per evitare la sicura carcerazione di sua figlia, che aveva causato un grave incidente stradale.
L’estorsione si era appena consumata secondo la stessa collaudata e ricorrente tecnica. In pratica un soggetto contatta telefonicamente la vittima, generalmente vulnerabile in ragione dell’età avanzata, fingendosi un maresciallo dei carabinieri, comunicando che un parente stretto, in questo caso la figlia, avrebbe causato un grave incidente stradale per il quale sarebbe stata incarcerata se non fossero state pagate ingenti somme di denaro a titolo di risarcimento per il danno causato. A quel punto, la vittima, in preda al panico, viene ridotta in uno stato di costrizione psicologica tale che si rende disposta a cedere i suoi averi, denaro e gioielli, pur di evitare l’arresto del parente. Di solito entra in scena un emissario del finto carabiniere, che spesso si presenta come avvocato o suo delegato, il quale materialmente ritira il denaro e i gioielli, arraffando quanto più possibile, prima di dileguarsi.
Nel caso accaduto ieri, i malfattori si sono premurati di far allontanare la figlia della vittima, presente in casa, la quale aveva ricevuto anch’ella una prima telefonata dal finto maresciallo dei Carabinieri, che le aveva intimato di recarsi immediatamente in caserma, in quanto le avevano clonato la targa della macchina utilizzata per una rapina. Una volta sola, l’anziana è rimasta in balia degli estorsori.
I poliziotti si sono messi quindi immediatamente sulle tracce dell’individuo, organizzando un servizio di appostamento presso l’area portuale. E mentre i poliziotti della Mobile si trovavano nei pressi del check point, il personale addetto alla sicurezza del porto, preallertato dagli agenti della Polizia di Stato, ha segnalato un soggetto il cui bagaglio era risultato sospetto al passaggio dello scanner.
All’interno del borsone che l’individuo portava al seguito, infatti risultavano esservi dei prodotti al cui interno era collocato stranamente materiale metallico.
Percepita la situazione l’uomo ha abbandonato il bagaglio scappando, ma è stato subito bloccato.
In seguito, nel corso della perquisizione i poliziotti così hanno trovato tutti gli averi estorti all’anziana vittima poche ore prima. I gioielli erano nascosti all’interno di barattoli di cioccolata e flaconi di detersivo: 135 pezzi, tra cui orologi di valore, monete d’oro, e gioielli di ogni genere che gli agenti hanno dovuto estrarre e ripulire dalla golosa crema spalmabile e dal detergente liquido per il bucato.
Quindi il 45enne è stato condotto e rinchiuso nel carcere di Uta con l’accusa di estorsione pluriaggravata, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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