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Ancora bombe su Beirut. Premier Libano: “Premere su Israele per cessate il fuoco”.

Beirut, 6 Ott 2024 - Violenti bombardamenti aerei israeliani sulla periferia sud di Beirut di questa notte e stamattina, hanno terrorizzato i residenti della capitale libanese domenica, alla vigilia del primo anniversario dell’attacco palestinese di Hamas che ha scatenato la guerra a Gaza.

L’agenzia ufficiale libanese Ani riferisce che oltre «30 attacchi» hanno colpito nella notte diverse zone della periferia sud, roccaforte degli Hezbollah filo-iraniani, che secondo Israele hanno già perso 440 combattenti da lunedì. A sud di Beirut una palla di fuoco si è alzata in aria illuminando la notte nella capitale dove un corrispondente dell’Afp ha visto decine di persone fuggire dal quartiere di Sabra a piedi o in moto mentre in sottofondo risuonavano le esplosioni.

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 41.870 persone sono state uccise in quasi un anno di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 45 morti nelle ultime 24 morti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 97.166 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza - in 256 nelle ultime 24 ore - dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.

Il primo ministro israeliano Bibi Netanyahu ha criticato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha chiesto di porre fine alla vendita a Israele di armi che saranno utilizzate a Gaza e in Libano. "Vergogna" ha replicato in un video diffuso su Internet. "Israele vincerà con o senza il loro supporto", ha detto. "L'asse del terrore sta unito", ha notato.

E la Francia seccata risponde: "Se si chiede un cessate il fuoco, la coerenza è non fornire le armi della guerra". Emmanuel Macron ha chiesto di fermare le forniture di armi a Gaza, suscitando la collera del primo ministro israeliano due giorni prima dell'anniversario degli attacchi del 7 ottobre. Il botta e risposta ha preso rapidamente le sembianze di crisi tra i due Paesi. Tanto che l'Eliseo ha pubblicato in serata un aggiornamento assicurando che la Francia "è l'amica indefettibile di Israele" e deplorando le parole "eccessive" di Benjamin Netanyahu.

Il premier libanese, Najib Mikati, ha invitato il mondo a "fare pressione su Israele" affinché "si impegni per un cessate il fuoco", dopo una notte di intensi bombardamenti israeliani sulla periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Mikati ha anche lodato nel suo comunicato il presidente francese, Emmanuel Macron, che "ancora una volta ha sostenuto il Libano", evocando un prossimo vertice internazionale e ribadendo il suo "sostegno all'appello di Francia e Stati Uniti" ad una tregua.

Un uomo ha cercato di darsi fuoco in segno di protesta sabato durante una manifestazione pro-Palestina tenuta a Washington in vista del primo anniversario dell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. Quasi due ore dopo l'inizio della manifestazione, l'uomo ha dato fuoco al suo braccio sinistro prima che passanti e polizia accorsero in suo aiuto, spegnendo le fiamme con acqua ma anche con le loro kefiah, le tradizionali sciarpe palestinesi. "Sono un giornalista e noi trascuriamo (questa causa, ndr), diffondiamo disinformazione", ha gridato l'uomo tra urla di dolore mentre il fuoco sul suo braccio veniva spento. La polizia ha riferito successivamente che l'uomo è stato ricoverato per "lesioni non mortali". Migliaia di persone hanno marciato ieri anche in molte città degli Stati Uniti - da Washington a Los Angeles - chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza.

L'Idf afferma di aver effettuato una serie di attacchi aerei mirati sui siti di Hezbollah a Beirut, tra cui diversi depositi di armi e altre infrastrutture terroristiche. Lo riporta il Time of Israel. Gli attacchi sono stati preceduti da misure estese per mitigare i danni ai civili, tra cui un preavviso sugli imminenti raid. L'esercito accusa Hezbollah di aver posizionato i suoi siti di stoccaggio e produzione di armi sotto edifici residenziali nella capitale libanese, mettendo in pericolo la popolazione, e giura di continuare a colpire con forza le risorse militari di Hezbollah. 

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha denunciato Hamas e ha chiesto la fine immediata della "violenza scioccante e dello spargimento di sangue" a Gaza e in Libano in una dichiarazione alla vigilia dell'anniversario dell'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre. Pur chiedendo il "rilascio immediato e incondizionato" degli ostaggi, Guterres ha anche implorato Hamas di consentire che gli ostaggi possano essere visitati dal personale della Croce 
Rossa. I militanti di Hamas hanno rapito 251 persone il 7 ottobre, 97 delle quali sono ancora prigioniere a Gaza, di cui secondo l'esercito israeliano sono morte.

Hezbollah ha dichiarato di aver respinto un "tentativo" di infiltrazione da parte dell'esercito israeliano, che da diversi giorni sta compiendo incursioni nel sud del Libano dove combatte il movimento filo-iraniano. In un comunicato stampa, il movimento islamista libanese ha affermato che "quando una forza di soldati israeliani nemici ha cercato di infiltrarsi (...) a Blida", i suoi combattenti "li hanno bersagliati con proiettili di artiglieria e li hanno costretti a ritirarsi".

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