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Il criminale Netanyahu minaccia il Libano: "Morte come a Gaza". Tg3 aggredito in Libano, infarto dell'autista.

Beirut, 9 Ott 2024 – "Avete l'opportunità di salvare il Libano prima che cada nell'abisso di una lunga guerra che porterà alla distruzione e alla sofferenza, come vediamo a Gaza. Non deve essere così". E' un passaggio del discorso del premier israeliano Benyamin che ha ordinato ai cittadini libanesi di "liberarsi di Hezbollah per porre fine alla guerra. "Il capo del governo israeliano ha aggiunto che il Libano “era noto per la sua tolleranza, ma ora è diventato un luogo di caos e guerra, perché una banda di tiranni e terroristi lo ha rovinato”.

Israele ha bombardato un edificio residenziale di Damasco che era già stato bersagliato due volte nell'ultima settimana. L'attacco ha ucciso nove persone, tra cui un bambino, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani. 

"Un'aggressione israeliana ha preso di mira un edificio residenziale nel quartiere Mezzeh di Damasco, e ci sono informazioni preliminari sulla presenza di feriti", ha detto l'agenzia SANA aggiungendo che l'edificio è danneggiato. L'agenzia ha diffuso le immagini del luogo dell'attacco, dove è arrivato un gruppo di ambulanze, mentre l'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che ci sono state "violente esplosioni a Damasco" e che le difese aeree siriane sono state attivate per intercettare "obiettivi nel cielo" della capitale siriana. Testimoni hanno detto all'agenzia EFE che l'azione ha lasciato "molti feriti", mentre fonti della Difesa civile siriana hanno indicato che sono iniziate le operazioni per salvare le persone sotto le macerie. 

L'obiettivo del raid di Damasco era un edificio che Tel Aviv sospetta sia usato da pasdaran e comandanti di Hezbollah, dicono varie fonti. Il sito di Haaretz sostiene che l'obiettivo era il comandante dell'unità 4400 di Hezbollah, che gestisce il movimento di armi dall'Iran al Libano. Teheran invece smentisce: l'ambasciata iraniana in Siria “condanna questo atto terroristico e informa che nessun cittadino iraniano è tra le vittime”.

"La situazione è incredibilmente pericolosa e un'ulteriore escalation o un errore di calcolo nella regione non sono nell'interesse di nessuno". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, che ha in agenda incontri in Bahrein e Giordania come parte degli sforzi per impedire che il conflitto in Medio Oriente si inasprisca ulteriormente. "Non dobbiamo tentennare in questo periodo critico per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, per far arrivare a Gaza più aiuti disperatamente necessari e garantire il rilascio di tutti gli ostaggi”.

Non erano Hezbollah e non erano armati gli aggressori della troupe del Tg3 in missione in Libano, costata la vita all'autista locale Ahmad Akil Hamzeh. 

"Hezbollah non c'entra - racconta all'Ansa l'inviata Lucia Goracci, è stato uno sfogo senza alcun risvolto politico, frutto della tensione diffusa tra la popolazione delle aree sotto attacco". Si è trattato - ha confermato riferendo parole della fixer Kinda Mahaluf - di un gesto di collera da parte dei familiari di due donne uccise nei raid, che solo casualmente ha trovato sfogo nell'aggressione alla troupe Rai. Il fatto accaduto nel villaggio di Jiyeh vicino Sidone a sud del paese dei Cedri.

"Tutto si è svolto nel giro di 15-20 minuti - ha proseguito l'inviata - volevamo visitare il luogo di un bombardamento di due giorni fa e documentare la fuga dei pescatori dalle coste dopo l'allerta israeliana, muovendoci, come sempre, con prudenza e con tutti i permessi necessari. Stavamo riprendendo alcuni operai che ricostruivano delle serre, gente che passava, una donna anziana che ci ha rivolto alcune parole, quando un gruppo di persone senza insegne né armi o alcun segno di riconoscimento si è avvicinato con fare aggressivo. Un uomo ha tentato di rompere la telecamera con una pietra mentre alcuni lo aizzavano, altri lo trattenevano. Siamo risaliti in auto diretti a Beirut, inseguiti dall'uomo in sella a uno scooter". 

È salito ad almeno 41.965 palestinesi uccisi e 97.590 feriti il bilancio dell'aggressione israeliana iniziata nella Striscia di Gaza un anno fa, in risposta all'assalto sferrato da Hamas nel sud di Israele. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza. Si ritiene che oltre 10mila persone siano ancora sepolte sotto le macerie dei palazzi distrutti dai raid aerei israeliani e quindi il bilancio reale delle vittime sarebbe molto più alto, afferma al-Jazeera.  

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