Ghilarza (Or), 15 Ott 2024 - Il 12 ottobre scorso, i Carabinieri della Compagnia di Ghilarza, in collaborazione con quelli della Stazione di Buddusò (SS), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare agli arresti domiciliari, con il controllo mediante braccialetto elettronico, nei confronti di due persone, note alle Forze dell’Ordine, residenti nel comune del Monte Acuto, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di “furto aggravato” all’interno di un’abitazione.
L’attività trae origine dal furto di 950 euro commesso nel paese dell’oristanese il 17 luglio scorso all’interno della casa. I due indagati, che nell’interrogatorio preventivo avevano dichiarato di essere commercianti ambulanti di salumi e formaggi con la tecnica del “porta a porta”, avevano suonato al campanello della vittima e, non avendo risposta, dopo aver forzato la serratura della porta d’ingresso, sono entrati nell’appartamento da dove hanno portato via il portafogli lasciato in cucina con la somma in contanti di € 950. La persona offesa, che non rispondeva al campanello poiché sotto la doccia, sentendo dei rumori provenire dall’interno di casa, si è affacciato alla finestra ed ha poi notato i due sconosciuti che, velocemente, erano usciti dal portone d’ingresso.
In seguito, grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza privata e comunale che ritraevano i due (che trovavano esatta corrispondenza con la descrizione fatta dalla vittima in sede di denuncia) e l’autovettura da questi utilizzata, i militari sono riusciti ad identificare gli indagati grazie anche alla preziosa collaborazione informativa dei colleghi della Stazione di Buddusò (SS).
Le indagini proseguiranno con l’accertamento su eventuali altri furti commessi in ambito regionale con il medesimo modus operandi. È per questo che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Oristano, nell’ottica della consueta “prossimità”, sensibilizza tutti i cittadini a prestare la massima attenzione nell’aprire la porta di casa a persone che non si conoscono e a nascondere soldi e preziosi in posti sicuri non facilmente accessibili da estranei (meglio se in Istituti di credito).
Ancora una volta si sottolinea l’importanza degli apparati di videosorveglianza che, anche in questa occasione, hanno consentito una rapida risoluzione del caso. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta dall’Autorità Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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