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Blitz israeliano a Gaza, uccisi 3 terroristi. Tv: “Test indicano che Sinwar è stato ucciso”.

Gaza, 17 Ott 2024 – Secondo il canale 12 israeliano che riferisce che durante il blitz a Gaza, è avvenuto ieri e che le truppe dell'IDF che operavano nella zona non sapevano che il leader di Hamas Yahya Sinwar fosse lì, lo scrive il Times of Israel. I soldati hanno visto diversi combattenti entrare in un edificio e ordinato un attacco, che ha fatto crollare la struttura. Solo dopo che i soldati israeliani arrivarono per ispezionare i danni si resero conto che uno dei terroristi uccisi somigliava molto a Sinwar. L'IDF sta ancora valutando se il corpo fosse effettivamente Sinwar, ma Channel 12 afferma che non è ancora stato riportato in Israele perché la zona in cui è stato trovato è piena di trappole esplosive. Il corpo aveva anche un giubbotto militare con dentro delle granate. 

Anche altri media sia israeliani che arabi confermano che la presunta uccisione del leader di Hamas, Yahya Al-Sinwar sarebbe stata casuale e non frutto di una operazione di intelligence. Secondo Ynet una forza di riserva delle IDF che operava vicino a Rafah ha individuato tre uomini armati in un edificio, che è stato poi colpito da un proiettile di drone/carro armato. Un uomo che somigliava a Sinwar e un comandante di reggimento di Hamas sono stati trovati morti con una notevole quantità di denaro e armi. Si ritiene che non fossero presenti ostaggi, ma il terreno è in fase di ispezione per conferma. Anche la radio israeliana Kan ha riferito che il leader di Hamas sarebbe stato ucciso "per caso", e non a seguito di una raccolta di informazioni e conferma che accanto ai corpi sono stati trovati soldi e documenti falsi. Si riteneva che Sinwar si fosse circondato di ostaggi israeliani per ridurre la probabilità di essere ucciso, ma fonti governative israeliane hanno affermato ai media che non c'erano ostaggi presenti. 

Sui social le agghiaccianti immagini del leader di Hamas Yahya Sinwar rimasto ucciso in un bombardamento israeliano vicino a Rafah, nella Striscia di Gaza

Una frase considerata "infelice" del presidente Emmanuel Macron sulla creazione dello Stato di Israele gli sta costando un'aspra polemica in Francia. Martedì scorso, in occasione del consiglio dei ministri, il capo dell'Eliseo aveva detto che Netanyahu non doveva dimenticare che il suo Paese fu creato da una decisione delle Nazioni Unite: "Pertanto - aveva aggiunto - non è il momento di ignorare le decisioni dell'Onu". Oggi ad attaccare Macron è stato il presidente del Senato, terza carica dello Stato e "sostituto" all'Eliseo in caso di impedimento grave del capo dello Stato. "Innanzitutto dimostra un'ignoranza della storia della nascita dello Stato di Israele", ha detto Gerard Larcher, esponente dei Republicains come il primo ministro Michel Barnier, in un'intervista radiofonica. "Mettere in discussione l'esistenza di Israele tocca questioni fondamentali per me", ha aggiunto.

Le dichiarazioni di Macron hanno provocato a caldo la dura replica del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che gli ha ricordato come la fondazione del paese sia stata raggiunta grazie alla guerra arabo-israeliana del 1948, non da una sentenza delle Nazioni Unite. In un'intervista pubblicata su Le Figaro, Netanyahu ha accusato Macron di una "distorsione angosciante della storia" e di "mancanza di rispetto". Ma il presidente deve affrontare anche un'aspra polemica interna al suo Paese, dove vive la più significativa comunità ebraica d'Europa: ad esprimersi contro il presidente sono stati esponenti politici di tutte le tendenze, anche fra i suoi alleati. La politica estera è una delle poche aree in cui Macron, che oggi partecipa al vertice dell'Unione europea a Bruxelles, gode di un margine di manovra politico dopo le elezioni legislative della scorsa estate, che hanno registrato la sconfitta del suo partito e portato la destra al governo. "Sono rimasto sbalordito che queste osservazioni siano state fatte", ha detto ancora Larcher, sostenendo che la creazione di Israele "non è avvenuta come un atto notarile semplicemente convalidato dall'ONU". Larcher si è chiesto se Macron avesse tenuto conto della Dichiarazione britannica Balfour del 1917, che sosteneva la creazione di una patria ebraica, e persino dell'Olocausto e delle sue conseguenze.  

"I bombardamenti israeliani stanno causando un elevato numero di vittime e feriti tra i civili, che hanno sovraccaricato le strutture sanitarie libanesi e aggravato una crisi umanitaria che rischia di divenire ancor più ampia di quella di Gaza che, secondo fonti palestinesi, ha provocato oltre 40.000 vittime". Così il ministro della Difesa, Crosetto, nella sua informativa al Senato sui recenti attacchi alle basi Unifil in Libano.

"L'Italia ha ribadito che riconosce il diritto di Israele a resistere e difendersi dagli attacchi di chiunque. Allo stesso tempo abbiamo chiesto ad Israele di attenersi alle regole del diritto internazionale e di proteggere l'incolpevole popolazione civile, a Gaza come in Libano, e il contingente Onu". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa al Senato sui recenti attacchi alle basi Unifil in Libano.

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