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Il Consiglio regionale della Sardegna approva la proposta di legge n.56 su “Modifiche all’articolo 29 della legge regionale n.9 del 2016 in materia di lavoro”. E su aree idonee, iniziata la discussione generale

Cagliari 12 Nov 2024 – I lavori del Consiglio regionale della Sardegna sono stati aperti questa mattina dal presidente Piero Comandini che dopo le formalità di rito, ha accordato la richiesta di una breve conferenza dei capigruppo formulata dal consigliere Mula (As). Alla ripresa dei lavori, e annunciata la discussione della Pl. 56 (Soru e più) “Modifiche all’articolo 29 della legge regionale n. 9 del 2016 in materia di lavoro”, è intervenuta la relatrice della maggioranza, Lara Serra (M5S) che ha illustrato il provvedimento e l’iter seguito nella II^ commissione. In sintesi, la norma discussa e approvata dal parlamentino del lavoro con gli opportuni approfondimenti con l’assessora del Lavoro, amplia la platea dei fruitori dei cantieri occupazionali, estendendola anche ai percettori di Naspi e sostegni al reddito.

La discussione generale, fin dalle sue prime battute si è però rivolta ai cantieri sperimentali sanitari, proposti di recente dall’assessore del Lavoro. Il consigliere Chessa (Fi) ha chiesto infatti spiegazioni all’assessora, seguito dal capogruppo Fdi, Paolo Truzzu che ha avanzato il dubbio che il provvedimento, nella realtà, sia funzionale alla correzione degli errori nelle attività dei cantieri lavoro promossi in sanità dall’assessorato del Lavoro. L’esponente della minoranza ha inoltre mostrato perplessità circa l’efficacia della Pl in discussione: «L’allargamento della platea dei fruitori dei cantieri occupazionale non risolverà il problema perché i percettori di Naspi resterebbero in cosa alla graduatorie».

Particolarmente critico l’intervento del consigliere Sorgia (Lega) che rivolgendosi per grande parte del suo intervento all’assessora Desirè Manca, ha denunciato il rischio della moltiplicazione del lavoro precario in danno dei candidati risultati idonei nei concorsi Oss per le aziende sanitarie. Sull’opportunità dello scorrimento delle graduatorie degli idonei ha insistito il consigliere di Forza Italia, Piero Maieli che ha inoltre segnalato all’assessora del Lavoro il caso di 20 collaboratori della Asl di Sassari che rischiano la perdita del lavoro. Più articolato l’intervento di Fausto Piga (Fdi) che ha ribadito perplessità e critiche per i cantieri occupazionali sperimentali in sanità e ha preannunciato due proposte di modifica al provvedimento: una per consentire i cantieri occupazionali anche nelle aziende private-accreditate dal sistema Regione e l’altra per esplicitare il ricorso, da parte delle aziende sanitarie, ai cantieri lavoro soltanto dopo aver terminato la cosiddetta capacità assunzionale.

Ha riportato i contenuti della Pl 56 all’attenzione dell’Aula, la presidente della commissione Lavoro, Camilla Soru (Pd) che ha ribadito la ratio del provvedimento discusso e approvato in commissione: «Ampliare la platea dei fruitori dei cantieri occupazionali e non vogliamo correggere errori e scelte bizzarre fatte in passato». «La proposta di legge – ha affermato la consigliera della maggioranza – nasce dalle istanze del mondo del lavoro e ricordo che a fronte di 11.000 richieste di partecipazione ai cantieri, il 10% è respinto perché richiedente è in Naspi».

L’assessora del Lavoro, Desirè Manca (M5S), ha dichiarato piena condivisione per il provvedimento all’esame dell’Aula e ha replicato, con toni a tratti polemici, alle dichiarazioni dei consiglieri della minoranza. L’esponete dell’esecutivo guidato dalla presidente Todde, ha difeso i cantieri occupazionali sperimentali in sanità («penso che davanti al nulla, sia sempre meglio il poco») e ne ha ribadito la linearità nei percorsi amministrativi e l’utilità («ci consentono di dare una risposta a chi non lavora e di aiutare il sistema sanitario ad affrontare la drammatica crisi che lo ha investito»).

Tra le risposte puntuali fornite dall’assessore in replica alle richieste di chiarimento formulate dai consiglieri, quella che riguarda lo scorrimento delle graduatorie dei idonei Oss («tante aziende sanitarie non hanno presentato il bilancio consuntivo e dunque non si poteva procedere con la chiamata al lavoro al tempo indeterminato»)  e sul significato del cosiddetto “servizio extra” («gli Oss dei cantieri occupazionali faranno il lavoro degli Oss e lavoreranno nei reparti degli ospedali con un contratto che è stato sottoposto al confronto con i sindacati»).

Il presidente Comandini ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazioni di voto è intervenuto l’on. Fasolino per il quale “il provvedimento può aiutare nella ricerca di personale per i cantieri ma qui la discussione si sta spostando sul piano dei problemi della Sanità. Che non potranno essere risolti dagli operatori sociosanitari”.

A seguire Mula (Alleanza Sardegna) ha invitato “la collega Desirè Manca, che non si siede più nei banchi dell’opposizione, a presentare il suo progetto sperimentale e non a bacchettare chi non avrebbe fatto il suo lavoro nel 2023 perché in realtà oggi voi state sfiduciando il vostro assessore alla Sanità”.

Per Stefano Tunis “la graduatoria non è mai un dogma e mi asterrò in questa votazione per questo motivo. Siamo davanti a un progetto di legge, che viene dall’iniziativa di questo Consiglio regionale e non in senso stretto dalla Giunta o da un assessore in particolare”.

Sempre dall’opposizione Gianni Chessa (Forza Italia) “siamo davanti a seimila persone che hanno speso per ottenere un attestato che è una falsa aspettativa. Certo che le politiche del lavoro servono per trovare occupazione e questa proposta porta qualche soluzione, voterò a favore. Ma non troverò mai giusto che se in un concorso sono previste cento assunzioni se ne assumano poi 2 mila con lo scorrimento della graduatoria. Che senso ha fare i concorsi se poi passano tutti?”.

Per Paolo Truzzu (FdI) “sarebbe opportuno che l’Aula avesse rispetto delle prerogative di tutti. Gli assessori non devono sentirsi offesi davanti a legittimi dubbi o a proposte migliorative. Ho detto che è una proposta meritoria e voterò a favore, perché anche io sono interessato ai destini dei lavoratori. Ma è chiaro che chi fa parte di una graduatoria deve avere la precedenza: questo chiediamo perché è un principio di buon senso per noi inderogabile”.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il presidente Comandini ha sospeso i lavori per consentire alla commissione Seconda di esprimere il parere sull’emendamento 1.

Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha ricordato la strage di Nassiryia in Iraq 21 anni fa, “dove persero la vita 19 ragazzi tra cui il maresciallo capo della Brigata Sassari Silvio Olla. Lo ricordiamo insieme ai tanti militari italiani che anche oggi nel mondo portatori di pace”.

Sull’emendamento aggiuntivo 1 l’on. Piga (FdI), firmatario insieme ai colleghi di gruppo, ha detto: “Se è vero come dite che i direttori generali non hanno approvato il bilancio avete un ottimo argomento per mandarli a casa. Il nostro obiettivo con i nostri emendamenti è tutelare chi oggi è in una graduatoria di OoSs: nessuno vuole bloccare l’attuazione del cantiere”. A seguire il capogruppo FdI Paolo Truzzu ha ribadito: “Noi siamo per garantire i diritti degli idonei e per far rispettare il principio di meritocrazia”. Per Fasolino “è inspiegabile il parere contrario a questo emendamento, destinato alle aziende sanitarie che hanno esaurito la capacità assunzionale”.

L’emendamento 1 è stato votato per appello nominale e respinto.

L’articolo 2 è stato approvato e così il 3.

La pl 56/A è stata votata per appello nominale e approvata con 5 astenuti, 47 favorevoli e 1 contrario. In dichiarazione di voto Truzzu ha annunciato il voto a favore ma ha aggiunto: “Abbiamo perso un’occasione per migliorare questo testo mentre Cinque stelle ha colto bene un’occasione visto che ha appena nominato consulente dell’assessorato un ex parlamentare piemontese”.

Subito dopo il voto, la seduta è stata sospesa per una riunione della Conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha aperto la discussione generale sul DdL n.45 sulle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Prima di dare la parola ai relatori, il presidente Comandini ha riferito all’Aula di aver ricevuto due missive da parte di due società energetiche che diffidano l’Assemblea legislativa a prendere decisioni su materie di competenza statale. «Due diffide che intendono minare la libertà dei consiglieri – ha detto Comandini – fino a quando sarò presidente di quest’Aula nessuno si potrà permettere di porre condizioni o minacciare il Consiglio con iniziative di disturbo». Comandini ha quindi dichiarato “irricevibili” le diffide “che intendono condizionare la discussione in Aula. Ringrazio tutti i capigruppo che, al di là delle differenze, hanno capito innanzitutto la necessità di difendere le prerogative del Consiglio regionale”.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu che ha annunciato la decisione del suo gruppo di abbandonare l’Aula: «Non siamo mai stati d’accordo con il DdL 45, per questo vogliamo tenercene lontani. Non presenteremo emendamenti e non parteciperemo alla discussione».

Ha quindi preso la parola il primo relatore di maggioranza, il presidente della Commissione “Governo del Territorio” Roberto Li Gioi che, in apertura del suo intervento, ha rimarcato come il “provvedimento sia stato scritto con la diligenza del buon padre di famiglia per preservare la storia della Sardegna, la sua identità e i suoi monumenti millenari e, allo stesso tempo, rendere la Sardegna protagonista della transizione energetica». Per Li Gioi, l’obiettivo finale del DdL n.45 è “consentire alla Sardegna di godere dei vantaggio di una svolta energetica epocale. Prevedere 700 milioni per le comunità energetiche vuol dire tracciare la strada verso l’indipendenza energetica della Sardegna. A questo seguirà il via libera al Piano energetico regionale e la costituzione dell’Agenzia regionale dell’energia elettrica per ridurre le bollette e cacciare dalla Sardegna gli speculatori”.  Roberto Li Gioi ha poi ricordato i passi fatti dalla Giunta, a partire dal varo della moratoria contro le speculazioni. «Il disegno di legge n.45 si inserisce in questo contesto con due finalità: definire le aree idonee degli impianti da energie rinnovabili e quelle “non idonee” e favorire la transizione energetica tutelando il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale della Sardegna».

Dopo Li Gioi, è intervenuto il presidente della Commissione “Attività Produttive” Antonio Solinas che, in premessa, ha ringraziato tutti i capigruppo per la ferma presa di posizione contro i tentativi di condizionare il dibattito da parte delle società energetiche che hanno inviato una lettera di diffida al Consiglio regionale. Solinas ha invece espresso rammarico per la decisione del Gruppo di Forza Italia di abbandonare l’Aula.

L’esponente della maggioranza è poi entrato nel merito del Disegno di legge: «L’obiettivo prioritario è bloccare l’assalto degli speculatori – ha detto Solinas - c’è un dato incontestabile, dal suo insediamento la Giunta non ha rilasciato nessuna autorizzazione». Solinas ha poi bacchettato la minoranza: «Il centrodestra da Roma giudica la moratoria della Giunta Todde troppo restrittiva, voi in Sardegna sostenete invece il contrario. Mettetevi d’accordo». Il presidente della Quinta Commissione, rivolgendosi ai rappresentanti dei comitati popolari contro la speculazione energetica, ha poi detto di avere grande rispetto per chi porta avanti le sue idee senza secondi fini. «Serve però rispetto per quest’Aula e per chi è stato democraticamente eletto – ha affermato Solinas - vedere il pioniere delle autorizzazioni energetiche ergersi a paladino della lotta contro le speculazioni è abbastanza singolare. Abbiamo rispetto per chi ha firmato la legge. Noi non siamo la vostra controparte, anzi, se così fosse sarebbe la morte della politica, chi sostiene questo lo fa in malafede. Ci eravamo dati sei mesi per l’approvazione di una legge sulle aree idonee, lo vogliamo fare presto per stoppare le speculazioni. Abbiamo l’obbligo di dare certezze alle imprese, al mondo agricolo, ai comuni».

Solinas ha poi chiarito che l’articolo 3 della legge non è un via libera alle autorizzazioni: «Recepisce le richieste della autonomie locali. Saranno i comuni, eventualmente, a chiedere alla Regione la possibilità di autorizzare impianti nei propri territori. Ai colleghi di minoranza chiedo più attenzione per la nostra Isola evitando di cavalcare il malcontento. Nel settore delle energie servono certezze».

In conclusione del suo intervento Solinas ha affermato che “raffrontando il Ddl45 con la proposta Pratobello, tolta la parte della Pratobello che chiede di dichiarare la Sardegna area non idonea, il DdL 45 è molto più restrittivo».

Per la minoranza, ha preso la parola Stefano Tunis (Sardegna 20Venti): «E’ arrivato il momento di affrontare il tema nel modo più alto possibile vista la portata dell’argomento – ha detto Tunis – il DdL in discussione è stato approvato a settembre mentre era in corso la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Pratobello24”. Subito dopo la Giunta ha annunciato l’intenzione di presentare un DdL, i gruppi di opposizione si sono astenuti dal presentare proposte di parte. Poi sono trascorsi due mesi, la Giunta nel suo testo non ha tenuto conto delle richieste del movimento popolare. Ora ci troviamo a dover discutere un provvedimento non armonizzato e per questo svolgeremo fino in fondo il nostro ruolo di consiglierei d’opposizione».

Rispondendo al presidente della Quinta Commissione, Tunis ha contestato l’affermazione che il DdL della Giunta sia più restrittivo della Pratobello24: «Questo non si evince dal testo né dalle relazioni di maggioranza. L’obiettivo è quello della transizione energetica eliminando la produzione di energia da combustibili fossili, ma su questo punto il testo è contradditorio e non dà nessuna possibilità di raggiungerlo. L’unica cosa che rimarrebbe in piedi è l’abrogazione della moratoria. Escludere centinaia di migliaia di sardi da queste decisioni non è la strada giusta». Quindi l’appello all’Aula: «Utilizziamo il tempo rimanente per studiare un testo efficace accogliendo le richieste che arrivano da tutta società sarda.

Al termine delle relazioni, il presidente Comandini ha sospeso i lavori convocando per le 16 la Conferenza dei Capigruppo. Com

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