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Il presidente Mattarella all’Osservatorio Giovani Editori: “Algoritmi possono alimentare circoli di pensiero chiusi”.

oma, 16 Nov 2024 - Ieri a Roma sono cominciate le celebrazioni dei 25 anni di attività dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori con l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Le tecnologie digitali del nostro quotidiano tenderanno, con sempre maggiore intensità, a determinare ogni dimensione della nostra esistenza. Se saremo in grado di impiegare le straordinarie potenzialità delle innovazioni per affrontare le transizioni necessarie a garantirci un futuro sostenibile e inclusivo, per combattere disuguaglianze e povertà economiche e culturali, per perseguire il benessere individuale e sociale e la pacifica convivenza, allora sì l’AI e tutte le altre applicazioni che deriveranno da nuove scoperte saranno al servizio dell’umanità". Così il capo dello Stato. 

Dal 2000 con il sostegno di gruppi editoriali, fondazioni bancarie e grandi aziende dotate di responsabilità sociale, e in collaborazione con decine di migliaia di insegnanti, l’Osservatorio aiuta le nuove generazioni a guardare al futuro grazie a progetti, contenuti, eventi ed esperienze didattiche di alta qualità, senza oneri e costi per la scuola e gli studenti, e monitorate da istituti di ricerca indipendenti. Mattarella, parlando con gli studenti, mille giunti da tutta Italia, ha risposto a molte domande sull'informazione e l'Intelligenza Artificiale.

A Elena, studentessa dell'ultimo anno di liceo dalla provincia di Ancona, ha detto: “Siete la generazione chiamata ad adoperare tutti gli strumenti digitali a disposizione, ma non basta saper digitare su una tastiera per essere padroni degli strumenti e del proprio tempo. Bisoigna informarsi acquisendo conoscenze per evitare trappole manipolative. I livelli di democraticità non devono essere ridotti da strumenti tecnologi non usati in modo adeguato”. 

Con i ragazzi ha affrontato anche il problema della fuga dei cervelli, a loro ha detto: “Il problema non è andare all'estero, ma quando ci si trova costretti a farlo”. 

Mattarella ha anche spiegato una parte della sua azione da presidente, per rispondere a un'altra domanda specifica: "In quasi 10 anni è capitato più volte di fare qualcosa che non avrei voluto fare. Come sapete il presidente promulga leggi ed emana decreti, e più volte ho promulgato leggi che non condividevo, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma sono approvate dal Parlamento e ho il dovere di farlo. Solo quando vi sono evidenti contrasti con la Costituzione ho il dovere di non promulgarle".

“Il presidente della Repubblica entra in gioco anche quando c è un inceppamento del sistema. Le norme costituzionali non possono prevedere tutto quello che succederà. Il presidente allora interviene come un meccanico per il rimettere in funzionamento un sistema che si è inceppato. Questo comporta mettere in campo l'imparzialità. Questo comporta anche richiami alla coesione che non è l’antitesi alla dialettica. La coesione è il quadro fondamentale nell’interesse nazionale”, ha detto Mattarella.

Il presidente ha ricordato ai ragazzi che l’informazione non è un prodotto ma un bene essenziale: “Per i nativi digitali il pericolo è l’esposizione a un flusso informativo dove può prevalere la notizia che arriva prima o quella più accattivante. La funziona dei giornalisti è quella di certificatori di verità. Ai media permane il compito di essere i cani da guardia della democrazia”. Ha poi concluso: “Non esiste un ministero della verità. L’invito che viene a questa assemblea è: dubita e dibatti”. 

Ed è proprio Doubt and Debate il nome del progetto al centro della giornata di oggi, un progetto a cui partecipa come partner anche la Rai, insieme a Mediaset, oltre a grandi editori internazionali come il New York Times e il Washington Post. Lo spiega ai nostri microfoni Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani Editori.

Un percorso di crescita della partecipazione civile e sociale, anche attraverso un progetto di media literacy per alfabetizzare i giovani e allenarli a riflettere con la loro testa: “Doubt and Debate ha tre obiettivi: allenarsi a distinguere fatti veri da take, dividere i fatti dalle opinioni, e aprirsi alle diverse opinioni”, ha detto Checcherini.

Il Quotidiano in Classe, giunto alla 25ma edizione, è stato il primo progetto dell’Osservatorio. In poco tempo è diventato il più grande progetto di media literacy in Italia. Con 16 testate giornalistiche (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Stampa, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Gazzetta del Sud, Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Bresciaoggi, Gazzetta di Parma) di diversi orientamenti a disposizione, i giovani si abituano a capire che cosa accade nel mondo e nelle loro comunità e a mettere a confronto differenti punti di vista.  In questo modo sviluppano il loro pensiero critico nei confronti dei media, cogliendo il valore dell’informazione di qualità come strumento educativo e democratico.

Con il progetto Young Factor, nato nel 2014 e svolto in collaborazione con Intesa Sanpaolo e UniCredit, i giovani esplorano le attuali sfide economiche e sviluppano le loro competenze economico-finanziarie, in classe e in incontri con giornalisti, esperti e i più alti rappresentanti del mondo bancario e delle istituzioni finanziarie europee. Con questo progetto, leader in Italia, i giovani diventano più padroni dei propri mezzi e delle loro scelte.

E-Project promosso in collaborazione con Enel, aiuta gli studenti a passare dalla protesta per tutelare l'ambiente alla proposta. Con questo programma di alfabetizzazione ecologica ed energetica, l’Osservatorio risveglia la loro consapevolezza sul cambiamento climatico e fornisce loro strumenti per proporre soluzioni e fare, davvero, la differenza per il futuro.

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