Milano, 2 Dic 2024 - La Sardegna apre al mondo, sino a domenica 8 dicembre, le porte delle sue botteghe artigianali all’Artigiano in Fiera, nel contesto di un evento che registra ogni anno oltre un milione di visitatori, distribuiti nei nove giorni di apertura, e che ospita le tradizioni culturali di quasi cento Paesi di tutti i continenti, in circa 2800 stand. La Regione Sardegna vi partecipa per la 28esima volta consecutiva con l’obiettivo di promuovere la tradizione manifatturiera e la qualità delle produzioni agroalimentari isolane.
Creatività e ‘saper fare’, identità e accoglienza, tratti peculiari e distintivi dell’Isola, vanno in scena nel ‘villaggio globale’ di Rho Fiera Milano, al padiglione 2, in uno spazio espositivo di 900 metri quadri, dove l’assessorato del turismo, artigianato e commercio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Nuoro, ospita e ‘accompagna’ 34 micro e piccole aziende artigiane, per promuovere e valorizzare la tradizione manifatturiera isolana e il talento dei suoi artigiani.
Il più grande ‘villaggio globale’ dell’artigianato al mondo è stato inaugurato sabato scorso, dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara, del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e dell’assessore del turismo, artigianato e commercio della Regione Sardegna, Franco Cuccureddu. “L’Artigiano in Fiera – ha affermato l’assessore Cuccureddu - rappresenta un’opportunità immancabile per promuovere le eccellenze artigianali isolane e dare impulso alle micro e piccole aziende di un comparto fondamentale, che sosteniamo con leggi di settore, in particolare con il bando da 22 milioni della legge 949, col passaggio generazionale e con le certificazioni di qualità, azioni di partnership promozionali e interventi strutturali, come l’imminente rilancio del marchio ISOLA e della vetrina virtuale dell’artigianato. L’evento – ha aggiunto - è uno straordinario veicolo di comunicazione del prodotto ‘Sardegna’ nei suoi aspetti più autentici e genuini, della loro arte e della loro creatività, che sono pura espressione e riflesso delle tradizioni e della cultura sarde”. Protagonisti sono gli artigiani del sistema manifatturiero regionale, capaci di creare prodotti originali, di qualità e funzionali, con un occhio sempre rivolto a tradizione e identità e specializzati in molteplici lavorazioni: dal sughero, legno, ceramica, cuoio e pelle a quelli che padroneggiano l’arte dell’intreccio, della coltelleria e che modellano pietre, ferro battuto e altri metalli; da coloro che si dedicano alla produzione orafa, ai gioielli in corallo all’abbigliamento tradizionale, ai tessuti e ai ricami; sino al settore della cosmesi e dei complementi d’arredo.
Accanto agli stand dedicati agli artigiani artistici, anche le aziende dell’agroalimentare, specializzate nella produzione di formaggi, salumi, paste, pani, dolci, miele, torrone, vino, liquori, bottarga e altre specialità. “Visitare lo stand Sardegna – ha concluso Franco Cuccureddu - è un’esperienza irrinunciabile per scoprire realtà produttive che hanno conservato intatti aspetti autentici e genuini di un enorme patrimonio culturale tradizionale”. Nel corso del primo weekend di manifestazione, grazie alle attività di animazione offerte dalla Fondazione Maria Carta, lo stand Sardegna è stato palcoscenico di eventi live, con danze e canti tradizionali, al suono ancestrale delle launeddas. Com
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