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Un altro ministro ‘yes ma’am’ agli ordini della camicetta nera presidente del consiglio. Infatti, è stato nominato ministro ormai ex capigruppo Foti. Mattarella: “La Corte dei Conti (sotto attacco del governo illiberale italiano) è garante imparziale delle risorse pubbliche”.

Roma, 3 Dic 2024 - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale i Referendari di nuova nomina della Corte dei Conti, accompagnati dal Presidente, Guido Carlino, dal Presidente aggiunto, Tommaso Miele e dal Procuratore generale, Pio Silvestri.

La Costituzione, ha detto il capo di Stato durante un saluto ai presenti, "ha riconosciuto il ruolo fondamentale della Corte dei Conti quale organo di rilevanza costituzionale, posto al servizio anche dello Stato-comunità e garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche, come più volte è stato ricordato dalla Corte costituzionale".

Il Presidente parla evidentemente della proposta di cambiare il ruolo della magistratura contabile contenuta nel cosiddetto ddl Foti. Il Ddl n.1621, primo firmatario proprio l'ex capogruppo di FdI Tommaso Foti, in soli sei articoli vuole cambiare radicalmente l’esercizio del controllo contabile affidato alle Sezioni regionali della Corte di conti. Il testo - presentato il 19 dicembre 2023 e che ha avuto l’ok delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera il 9 ottobre scorso - di fatto riduce i poteri di controllo della Corte, per renderla un organo di ausilio agli amministratori locali.

"L'articolo 100 - ha aggiunto Mattarella - garantisce alla Corte dei Conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate. Proprio in quanto magistratura, alla Corte dei Conti si applicano i principi e le garanzie stabiliti dalla Costituzione per tutti i magistrati", ha detto Mattarella, aggiungendo "anzitutto la soggezione soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all'art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea".

"Vi auguro di svolgere i compiti che vi saranno assegnati, adesso e nello sviluppo della vostra carriera, quali magistrati consapevoli del vostro ruolo, della realtà sociale ed economica nella quale operate e dei riflessi che le vostre decisioni sono destinate ad avere sulle persone e sulle amministrazioni. E, come sovente mi appare opportuno sottolineare, del rispetto dei limiti delle proprie attribuzioni, garanzia, allo stesso tempo, della loro tutela rispetto ad altri poteri" ha detto il capo di Stato, aggiungendo che "queste attitudini non sono destinate ad affievolire, ma, all'opposto, a rafforzare l'indipendenza che contraddistingue la magistratura, soggetta - ripeto - soltanto alla legge".

L'intervento del presidente della Repubblica segue la riunione di questa mattina del direttivo straordinario dell'Associazione Magistrati della Corte dei Conti, tuttora in stato di agitazione, nella settimana in cui è all'esame e al voto delle commissioni congiunte I e II della Camera, la proposta di legge Foti che si prefigge una riforma complessiva della giustizia contabile e delle funzioni di controllo.

L'Associazione - afferma una nota del direttivo - dice no a “una riforma frettolosa e fuori sistema che introduce uno scudo tombale - in sostituzione dello scudo erariale in scadenza - sulla responsabilità amministrativa. Con una riforma così concepita il Paese si allontana dalla cornice europea, snaturando il controllo preventivo di legittimità che, concentrato solo sull'atto, non è idoneo a misurare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa”.

“L'Associazione Magistrati della Corte dei Conti rivolge un appello al neo ministro della Coesione e degli Affari Europei Tommaso Foti per un incontro urgente sui temi della riforma, proprio in virtù delle deleghe che gli sono state attribuite e del proposito di voler percorrere la strada di una riforma condivisa”, prosegue la nota.

L'Associazione, infine, "ritiene che il Controllo preventivo sull'atto e la funzione consultiva - con previsione di termini ridotti e del silenzio assenso - vengano utilizzati in modo non funzionale, in quanto concepiti al solo scopo di escludere la responsabilità amministrativa del funzionario e dell'amministratore pubblico".

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