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Corea del Sud, il presidente Yoon con un pretesto comunista tenta il colpo di stato ma poco dopo la revoca la legge marziale dopo il voto del Parlamento.

Seoul, 4 Dic 2024 - Alta tensione in Corea del Sud dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato la legge marziale d'emergenza, invocandola come “misura necessaria per proteggere il Paese dalle “forze comuniste della Corea del Nord”. 

Il provvedimento è stato annullato all'unanimità dopo il voto dell'Assemblea Nazionale, avvenuto in maniera rocambolesca. Per impedirlo erano stati fatti atterrare elicotteri sul tetto del Parlamento sudcoreano, nel quale erano entrate le truppe del comando militare creato dopo la dichiarazione della legge marziale.

Infine la marcia indietro del presidente che ha annunciato che la legge marziale, da lui stesso decretata, sarà revocata in seguito al voto contrario del Parlamento.

In un discorso trasmesso in diretta televisiva alla nazione, il presidente della Corea del Sud dichiara la legge marziale d'emergenza. Il capo dello Stato, Yoon Suk Yeol, afferma che la misura è necessaria per proteggere il Paese dalle “forze comuniste”. “Per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce poste dalle forze comuniste della Corea del Nord e per eliminare gli elementi anti-Stato... dichiaro con la presente la legge marziale di emergenza”, sono le sue parole.

Dopo la decisione del presidente, che nel motivarla ha citato la necessità “di debellare le forze filo-nordcoreane e sostenere l'ordine costituzionale”, il ministro della Difesa sudcoreano dispone “una riunione dei comandanti” delle forze armate, “chiedendo una maggiore vigilanza” e ordinando all'esercito “di rimanere in uno stato di guardia di emergenza”.

Elicotteri atterrano sul Parlamento, vietate le attività politiche e parlamentari. In centinaia davanti all'edificio

La tv mostra in diretta alcuni elicotteri atterrare sul tetto del Parlamento sudcoreano. Il capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Park An-su, viene nominato comandante della legge marziale. Tra i primi provvedimenti disposti, la messa al bando delle attività parlamentari e dei partiti politici. 

Il comando militare annuncia un decreto che vieta tutte le attività politiche, Parlamento incluso, nonché le proteste e le attività dei partiti politici. 

Il decreto emesso dal generale Park An-su entra in vigore alle 23.00 (15.00 in Italia) e mette anche sotto controllo tutti i media e gli editori, oltre a ordinare ai medici tirocinanti in sciopero di tornare immediatamente al lavoro entro 48 ore. Tutti coloro che violano la legge marziale, “possono essere arrestati o perquisiti senza mandato”, in base al decreto.

Centinaia di persone si radunano davanti al Parlamento per protestare contro l'imposizione della legge marziale, come mostra la Tv in diretta. 

“Aprite il cancello, per favore. Il vostro compito è proteggere l'Assemblea nazionale. Perché ve ne state lì a guardare mentre i parlamentari vengono calpestati?”, urla un uomo di mezza età a un gruppo di poliziotti di guardia al cancello. 

Poco prima, il leader dell'opposizione Lee Jae-myung aveva invitato le persone a riunirsi davanti all'Assemblea per protestare, denunciando la nuova legge marziale come “illegale”.

Woo Won-shik, presidente dell'Assemblea nazionale, invita tutti i deputati a riunirsi nella camera principale dell'assemblea per discutere su come rispondere alla dichiarazione di legge marziale. Ma i video in diretta mostrano poliziotti e soldati bloccare l'accesso al Parlamento. 

Il Parlamento ha infatti il potere, con un voto a maggioranza semplice, di abolire la legge marziale e la maggioranza è del Partito democratico, all'opposizione, che ha 170 dei 300 seggi dell'istituzione monocamerale. 

Davanti all'edificio ci sono scontri tra manifestanti e la polizia schierata per impedire l'accesso.

Il leader dell'opposizione sudcoreana Lee Jae-Myung, si riprende in un live su Instagram mentre scavalca il muro di recinzione per entrare in parlamento, poco dopo la proclamazione della legge marziale. 

"Il presidente Yoon Suk-yeol ha dichiarato la legge marziale senza alcun motivo, mettendo il Paese in mano ai militari - ha denunciato Lee nella diretta - Non possono farla passare, carri armati, veicoli blindati e soldati con pistole e coltelli controlleranno presto il Paese".  "Da questo momento Yoon non è più il presidente della Repubblica di Corea", ha concluso Lee.

Durante una sessione notturna dell'Assemblea nazionale viene adottata una risoluzione che chiede la revoca della legge marziale dichiarata in Corea del Sud. Alla fine sono presenti 190 deputati su 300 e tutti votano a favore della revoca.

Le truppe lasciano l'edificio, ma l'esercito della Corea del Sud dichiara che "farà rispettare la legge marziale finché non verrà revocata dal presidente", secondo quanto riferisce la tv locale.

La mossa a sorpresa di Yoon, in tarda serata, è maturata mentre in Parlamento il People Power Party, al potere a Seul, e la principale forza d'opposizione, il Partito democratico, continuano a litigare con estrema durezza sulla proposta di bilancio per il 2025: uno scontro teso ma non al punto da lasciar immaginare una mossa draconiana come la legge marziale, che rimanda ai decenni passati e al periodo buio della lunga dittatura militare.

Maggioranza e opposizione si sono quindi unite nel condannare la legge. Han Dong-hoon, il capo del People Power Party, ha definito “sbagliata” la mossa e ha assicurato che “la bloccherà” con il sostegno della gente, in base a una nota diffusa a stretto giro dal messaggio tv di Yoon. Dello stesso tenore, la risposta del Partito democratico, che ha parlato di azione “incostituzionale”, chiamando una convocazione d'urgenza dell'Assemblea nazionale, il parlamento di Seul.

Per tutta risposta, il presidente ha accusato l'opposizione di attività “contro lo Stato”. Nel suo inatteso messaggio tv serale alla nazione, Yoon ha detto che la legge marziale di emergenza era un passo necessario durante le dispute parlamentari su una proposta di bilancio. “Senza riguardo per i mezzi di sostentamento del popolo, il partito di opposizione ha paralizzato il governo solo per il bene dell'impeachment, di indagini speciali e per proteggere il loro leader dalla giustizia” ha aggiunto Yoon.

La moneta sudcoreana è crollata sul dollaro dopo la dichiarazione a sorpresa della legge marziale: il won è scivolato a quota 1.430 sul biglietto verde nelle contrattazioni notturne, ai livelli più bassi da ottobre del 2022 di 1.432,4. Negli scambi onshore, la divisa di Seul ha chiuso a 1.402,9 alle 15.30 locali, in calo dell'1,6%.

Gli Usa hanno dichiarato che stanno “monitorando da vicino la situazione” in Corea del Sud, strettamente alleato di Washington. Il governo degli Stati Uniti “è in contatto con il governo della Repubblica di Corea e sta monitorando da vicino la situazione”, ha detto in un comunicato un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Il vice segretario di Stato, Kurt Campbell, parlando nel corso di un evento al dipartimento di Stato ha detto: "Abbiamo ogni speranza e aspettativa che qualsiasi controversia politica in Corea del Sud venga risolta pacificamente e in conformità con lo stato di diritto".

Il Cremlino ha definito "allarmante" la situazione in Corea del Sud dopo la dichiarazione della legge marziale e sta osservando da vicino gli sviluppi: lo ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. "Lasituazione è allarmante. Stiamo osservando da vicino", ha detto Peskov.  Lo riporta Interfax.

"Il Presidente Yoon ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre 2024. Vengono così vietate le attività politiche e gli assembramenti. Si registrano scontri tra esercito e manifestanti nell'area del Parlamento. Si segnalano possibili disagi alla connessione internet. Si raccomanda ai connazionali massima prudenza negli spostamenti, evitare gli assembramenti e manifestazioni e di seguire le indicazioni delle Autorità locali". Lo scrive per la Corea del Sud il sito 'Viaggiare sicuri' della Farnesina.

"La Corea del Sud è un Paese nostro alleato e si muove in una cornice complicata nella regione indopacifica, con una Corea del Nord sempre più aggressiva: abbiamo mandato messaggi politici chiari a Pyongyang di non tentare minimamente di approfittarsi di una situazione di conflitto politico all'interno del Parlamento sudcoreano", ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani alla Nato.

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