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I ribelli in procinto di prendersi anche un’altra città della Siria Hama. Scontri sul fronte est tra filo-Usa e filo-Iran.

Damasco, 4 Nov 2024 - I ribelli jihadisti filo-turchi sono "alle porte" di Hama, la quarta città della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Per tuttala giornata ci sono stati intensi scontri tra l'esercito siriano, sostenuta da Iran e Russia, e i jihadisti anti-regime.

L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh) ha dichiarato che i ribelli sono "ora alle porte della città di Hama (...) colpita da una grande ondata di sfollamenti" e che i governativi hanno bombardato alcuni quartieri. Citato dall'agenzia ufficiale Sana, una fonte militare siriana ha affermato che "grandi rinforzi militari sono arrivati in città".

Le forze statunitensi hanno condotto un attacco di autodifesa nei pressi del Mission Support Site Euphrates, una base statunitense nella Siria orientale, contro tre lanciarazzi multipli montati su camion, un carro armato T-64 e mortai che, secondo il portavoce del Pentagono, il maggiore
generale Pat Ryder, rappresentano "una minaccia chiara e imminente" per le truppe statunitensi. L'attacco è avvenuto dopo che razzi e mortai hanno sparato e i loro colpi sono esplosi nelle vicinanze della base, dice Ryder. Il Pentagono sta ancora valutando chi sia stato il responsabile degli attacchi: ci sono sia milizie sostenute dall'Iran sia forze militari siriane che operano nella zona. Ryder afferma che l'attacco non è collegato all'offensiva in corso ad Aleppo, dove i ribelli siriani guidati dai jihadisti sono avanzati e hanno preso il controllo della città Gli Stati Uniti hanno dispiegato in Siria circa 900 soldati per svolgere missioni volte a contrastare il gruppo dello Stato Islamico.

L'ambasciatore russo all'Onu ha accusato l'Ucraina di sostenere militarmente i combattenti del gruppo islamista radicale Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ed è pienamente giusto visto che i russi difendono un altro dittatore e criminale di guerra, come il presidente siriano Hassad, che conducono un'offensiva contro le forze siriane nel nord-ovest della Siria. "Vogliamo attirare l'attenzione sulle tracce identificabili che puntano alla principale direzione dell'intelligence ucraina, il GUR, nell'organizzazione delle ostilità e nella fornitura di armi ai combattenti nel nord-ovest della Siria", ha detto Nebenzia durante una riunione del Consiglio di sicurezza sull'escalation delle ostilità in Siria. "Ci riferiamo all'identificazione nella provincia di istruttori militari ucraini che addestravano i combattenti dell'HTS alle operazioni di combattimento", ha aggiunto. "I combattenti dell'HTS non solo non nascondono il fatto che sono sostenuti dall'Ucraina, ma ne fanno mostra", ha detto, accusando l'Ucraina di avergli fornito in particolare droni. "La cooperazione tra i terroristi ucraini e siriani motivati dall'odio contro la Siria e la Russia e' in corso, per il reclutamento di combattenti nelle forze armate ucraine e per organizzare attacchi contro le truppe russe e siriane in Siria", ha aggiunto l'ambasciatore.

"Nell'ultima settimana abbiamo assistito a cambiamenti drammatici in prima linea in Siria, la situazione è estremamente fluida e pericolosa. Una vasta fascia di territorio è passata sotto il controllo di attori non statali, tra cui il gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham, e gruppi di opposizione armata, tra cui l'Esercito nazionale siriano. Questi gruppi ora controllano di fatto un territorio con - stimiamo - circa 7 milioni di persone, tra cui Aleppo". Lo ha detto l'inviato speciale dell'Onu, in Siria, Geir O.Pedersen, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. "Il mio primo messaggio è semplice, abbiamo bisogno di una de-escalation e di calma, e il secondo è che la de-escalationdeve essere accompagnata da un orizzonte politico credibile per il popolo siriano", ha aggiunto.

In un'intervista all'agenzia di stampa Tasnim, il consigliere della Guida suprema iraniana Ayatollah Ali Khamenei, Ali Akbar Velayati, ha sostenuto che in Siria la Turchia sarebbe caduta in una "trappola" tesa da Stati Uniti e Israele. "Non avremmo mai immaginato che la Turchia, con una lunga storia islamica, potesse cadere in una trappola tesa dagli Stati Uniti e dai sionisti", ha detto Velayati, aggiungendo: "Gli Stati Uniti, i sionisti e i paesi della regione, sia arabi che non arabi, dovrebbero tenere a mente che la Repubblica islamica dell'Iran sosterrà il governo della Siria fino alla fine".

Il consigliere di Khamenei ha quindi sostenuto che oggi il numero dei sostenitori della Siria è maggiore rispetto al 2011, quando scoppiò la guerra: "A parte l'Iran, la Russia, l'Hezbollah libanese, che ora è più forte che mai, l'Hashd al-Shaabi dell'Iraq (Forze di Mobilitazione Popolare), che è una forza meravigliosa, gli eroi Houthi dello Yemen e i cari palestinesi sono tutti uniti nel sostenere l'integrità territoriale della Siria e il governo in carica".

Media, insorti ormai controllano 5 aeroporti attorno a Aleppo le infrastrutture strategiche non più in mano di Russia e Iran
Non era mai accaduto nella storia della Siria contemporanea, nata nel 1946, che il governo centrale siriano perdesse il controllo dell'aeroporto internazionale di Aleppo, ora in mano agli insorti filo-turchi. Lo sottolineano i media siriani, ricordando che questi controllano anche quattro aeroporti militari attorno alla metropoli siriana del nord: Nayrab, Kuweiris, Menagh e Abu Dhuhur. Questi scali aerei militari e civili erano delle risorse strategiche militari di prima importanza sia per il governo di Damasco che per i suoi due alleati: la Russia e l'Iran. L' Iran in particolare usava gli aeroporti di Aleppo per rifornire periodicamente le linee degli Hezbollah libanesi tramite il corridoio di Homs nella Siria centrale e confinante con la valle libanese della Bekaa. 

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