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La nuova vita di Notre Dame, riapertura dopo 5 anni di restauro. I leader del mondo a Parigi.

Parigi, 7 Dic 2024 - La cattedrale di Notre Dame di Parigi riapre i battenti, a cinque anni dal tragico incendio che il 15 aprile del 2019 la devastò. Dopo le immagini scioccanti del rogo, trasmesse in tutto il mondo, il presidente Emmanuel Macron promise ai francesi una Notre Dame “ancora più bella entro cinque anni” e la promessa è stata mantenuta a suon di numeri da capogiro.

Macron, durante il suo discorso del 29 novembre, ha riconosciuto la "sfida folle" di un rinnovamento in cinque anni. Il presidente ha parlato di uno “shock da riapertura” che dovrebbe essere “forte come quello dell'incendio, ma che sarà comunque uno shock di speranza”.

La cerimonia di riapertura si svolgerà alle 19.00 e l'occasione vedrà il presidente Macron tenere un discorso davanti alla cattedrale. Saranno presenti una cinquantina di capi di Stato e di Governo, di cui l'Eliseo non ha ancora fornito la lista definitiva.

Nel pomeriggio è atterrato all'aeroporto di Parigi Le Bourget il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, che parteciperà alla cena all'Eliseo offerta da Macron ai leader presenti all'evento. Donald Trump è arrivato all'Eliseo dove è stato accolto dal presidente francese e ha avuto un trilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Trump ha lodato le "relazioni eccellenti" con Macron il quale, da parte sua, ha detto che è "un grande onore" ospitare il presidente eletto americano alla cerimonia di riapertura di Notre Dame. "Sembra che il mondo stia impazzendo in questo momento e ne parleremo", ha aggiunto Trump.

Tra gli ospiti attesi, secondo Le Parisien, anche il miliardario americano e capo di Tesla e SpaceX Elon Musk.

Joe Biden sarà rappresentato da sua moglie Jill. Ci sono la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il presidente polacco Andrzej Duda, il croato Zoran Milanovic, il bulgaro Roumen Radev, l'estone Alar Karis, finlandese Alexander Stubb, il primo ministro olandese Dick Schoof, il lituano Gitanas Nauséda, la greca Ekaterini Sakellaropoulou. E ancora: il brasiliano Lula, il premier dell'Armenia, Nikol Pachinian, la presidente georgiana Salomé Zourabichvili, il premier serbo Milos Vucevic, la presidente del Kosovo Vjosa Osmani.

Il principe William rappresenterà la famiglia reale inglese, si aspetta anche il principe Alberto II di Monaco, Philippe e Mathilde del Belgio, Maometto VI e Abdallah II, i re di Marocco e Giordania.

All'evento partecipano anche tanti leader africani come il presidente del Congo, Denis Sassou Nguesso, il presidente della Repubblica democratica del Congo, Félix Tshisekedi, ma anche Brice Oligui Nguema (Gabon) e Faure Gnassingbe (Togo).

Il costo della ristrutturazione ammonta a 700 milioni di euro e, da donatori privati, erano stati raccolti 846 milioni. La legge che disciplina l'opera, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel 2019, prevede comunque che tutte le donazioni siano destinate al progetto, quindi i 146 milioni di euro in più serviranno per ristrutturare l'esterno dell'edificio.

La anche il numero dei partecipanti alla “rinascita” della cattedrale è impressionate: 340.000 donatori. Tra questi, ci sono ricchissime famiglie francesi, come gli Arnault e il gruppo LVMH, o i Bettencourt-Meyers e L'Ore'al, che hanno versato 200 milioni ciascuna. 

La famiglia Pinault e il gruppo Total hanno pagato 100 milioni di euro. Nell'elenco dei grandi donatori non mancano i Bouygues o JC Decaux, Socie'te' Ge'ne'rale, BPCE, Axa e Sanofi. 

Secondo la Fondazione Notre-Dame, una delle quattro organizzazioni autorizzate a ricevere donazioni, i privati hanno contribuito in media con 236 euro per un totale di 350 milioni di euro ed anche grazie a loro la Cattedrale gotica è pronta a riaprire anche al pubblico che potrà partecipare alla prima messa, domenica 8 dicembre.

Uno "spirito di fraternità unico" per un "progetto senza precedenti" ha detto Macron ricordando anche il generale Jean-Louis Georgelin, nominato capo dei restauri nel 2019 e morto nel 2023, prima della riapertura.

Al cantiere, durato un totale di 2.063 giorni di lavoro (5 anni, sette mesi e 22 giorni), hanno partecipato 2.000 artigiani. "Eravate gli alchimisti del sito e avete trasformato il carbone in arte", ha dichiarato Macron davanti ai 1.300 contributori presenti sul posto durante l'ultima visita prima della riapertura. Hanno lavorato artigiani del legno, del metallo e della pietra, ponteggi e conciatetti, campanisti, doratori, scultori e persino architetti. Durante i lavori è stato necessario montare e smontare diverse impalcature man mano che il cantiere avanzava, costruendo più di 1.200 tonnellate di impalcature interne.

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