Damasco, 8 Dic 2024 – Il presidente siriano spodestato dai ribelli Bashar Assad e i membri della sua famiglia sono arrivati a Mosca. La Russia ha concesso loro asilo. Lo ha detto all'agenzia Tass una fonte del Cremlino. Secondo la fonte, la Federazione Russa ritiene necessario riprendere i negoziati per una soluzione in Siria sotto la supervisione delle Nazioni Unite.
"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, aggiungendo che "Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito".
Gli Usa non permetteranno all'Isis di ristabilire le proprie capacità in Siria: lo ha detto il presidente Joe Biden parlando alla Casa Bianca. "Siamo consapevoli del fatto che l'Isis cercherà di approfittare di qualsiasi vuoto per ristabilire le proprie capacità (in Siria): non lo permetteremo", ha affermato il presidente. Biden ha poi confermato che ieri "le forze statunitensi hanno condotto decine di attacchi aerei di precisione in Siria, colpendo accampamenti dell'Isis e operatori dell'Isis". Secondo il Pentagono, sono stati effettuati raid aerei contro "oltre 75 obiettivi" legati al cosiddetto Stato islamico nel Paese.
Gli Stati Uniti "sostengono con forza la pacifica transizione di poteri" a un governo siriano dopo la presa del potere da parte delle forze ribelli, dice il segretario di Stato americano Antony Blinken.
"Durante questo periodo di transizione - ha aggiunto Blinken - il popolo siriano ha tutto il diritto di chiedere che vengano preservate le istituzioni statali, la ripresa dei servizi chiave e la protezione delle comunità piu' fragili". Gli Stati Uniti "sosterranno gli sforzi internazionali perché il regime di Assad e i suoi fiancheggiatori" rispondano delle atrocità e degli abusi perpetrati ai danni del popolo siriano, incluso l'"utilizzo di armi chimiche e l'ingiusta detenzione di civili come Austin Tice". Il riferimento è al giornalista freelance americano arrestato a Damasco il 14 agosto del 2012 mentre stava coprendo la guerra civile in Siria.
Gli Stati Uniti hanno effettuato "decine di attacchi aerei" nella Siria centrale, prendendo di mira "più di 75 obiettivi" dello Stato islamico. Lo ha annunciato il Centcom, il comando militare americano per il Medio Oriente. "Non dovrebbero esserci dubbi: non permetteremo all'Isis di ricostituirsi e di approfittare dell'attuale situazione in Siria", ha detto il generale Michael Erik Kurilla in un comunicato del Centcom, aggiungendo che "tutte le organizzazioni in Siria dovrebbero sapere che le riterremo responsabili se collaborano o supportano l'Isis in qualsiasi modo".
"Gli attacchi contro i leader, gli agenti e i campi dello Stato Islamico sono stati condotti come parte della missione in corso per interrompere, degradare e sconfiggere l'Isis, al fine di impedire al gruppo terroristico di condurre operazioni esterne e per garantire che l'Isis non cerchi di trarre vantaggio dalla situazione attuale per ricostituirsi nella Siria centrale", si legge nel comunicato del Pentagono. "L'operazione ha colpito oltre 75 obiettivi utilizzando più risorse dell'aeronautica militare statunitense, tra cui B-52, F-15 e A-10. Sono in corso le valutazioni dei danni di battaglia e non ci sono indicazioni di vittime civili. Il Centcom, insieme ad alleati e partner nella regione, continuerà a svolgere operazioni per ridurre le capacità operative dell'Isis anche durante questo periodo di cambiamento in Siria".
I ribelli siriani che hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad hanno "garantito la sicurezza" delle basi militari russe in Siria. Lo ha rivelato una fonte del Cremlino alle agenzie russe. "I funzionari russi sono in contatto con i rappresentanti dell'opposizione armata siriana, i cui leader hanno garantito la sicurezza delle basi militari e delle istituzioni diplomatiche russe sul territorio siriano", ha dichiarato la fonte alle agenzie di stampa statali Tass e Ria Novosti.
"La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. L' Europa è pronta a sostenere la salvaguardia dell'unità nazionale e la ricostruzione di uno Stato siriano che protegga tutte le minoranze. Ci stiamo impegnando con i leader europei e regionali e stiamo monitorando gli sviluppi" lo scrive su X la presidente della commissione Ue Ursula von Der Leyen.
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