Damasco, 13 Dic 2024 - "Migliaia" di corpi e resti di corpi sono stati rinvenuti stamani vicino Damasco da giornalisti della tv panaraba al Jazeera che mostra immagini in diretta della scoperta nei pressi di Qutayfa, a nord-est della capitale. L'inviato di al Jazeera inquadra sacchi di plastica bianca con resti di corpi con indicazioni di numeri. "È probabile che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime, come quella di Sednaya", afferma il giornalista. "Questo terreno è grande circa 5mila mq", afferma il giornalista mostrando l'area che corrisponde grosso modo alla superficie di un campo da calcio regolamentare.
Un siriano di 72 anni, Samir Ousman Alsheikh, ex capo di un carcere di Damasco dal 2005 al 2008, è stato incriminato negli Stati Uniti per tortura. Lo ha annunciato il Dipartimento di Giustizia americano. L'uomo si trova già negli Usa, dove arrivò nel 2020. Samir Ousman Alsheikh, che dirigeva la famigerata prigione di Adra prima della guerra in Siria, è accusato da Washington di aver provocato personalmente "gravi dolori fisici e mentali" ai detenuti, o di aver dato l'ordine di farlo, si legge in un comunicato stampa. Il 72enne è accusato anche di aver mandato i detenuti in un'apposita ala del carcere della capitale dove sono stati appesi al soffitto e contemporaneamente picchiati, oppure di averli sottoposti alla "sedia tedesca", che consiste nello squartamento del prigioniero. Samir Ousman Alsheikh fu anche nominato governatore della provincia di Deir Ezzor nel 2011. Ha chiesto la cittadinanza americana nel 2023 ma lo scorso luglio è stato arrestato a Los Angeles e accusato di aver mentito alle autorità americane sul suo passato al fine di ottenere un permesso di soggiorno. Ora è anche incriminato per tortura.
"Dopo la caduta del regime di Assad è fondamentale preservare l'integrità territoriale della Siria e rispettare la sua indipendenza, la sua sovranità e le istituzioni statali e a respingere ogni forma di estremismo". È quello che si legge nel comunicato finale della ministeriale in corso a Berlino. "Tutte le parti interessate devono rispettare il diritto internazionale e proteggere i membri di tutte le minoranze, impegnandosi nel contempo in un dialogo inclusivo, guidato e gestito dalla Siria, su tutte le questioni chiave per garantire una transizione ordinata, pacifica e inclusiva, nello spirito della Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e in conformità con la volontà del popolo siriano". "La Siria deve essere vista anche in una prospettiva regionale più ampia. Abbiamo accolto con favore il recente cessate il fuoco in Libano e sottolineiamo la necessità di un cessate il fuoco, di un accordo per il rilascio degli ostaggi e di fornire aiuti umanitari su scala anche a Gaza", si conclude.
Le forze curdo-siriane hanno annunciato poco fa la decisione di issare su tutte le istituzioni della regione di fatto autonoma del nord-est siriano la "bandiera della rivoluzione" sventolata dagli insorti islamisti che hanno preso il potere a Damasco e hanno deposto il regime di Bashar al Assad. "Siamo parte della Siria unita e del popolo siriano", si legge nel comunicato delle forze curdo-siriane diffuso poco fa ai media.
"Sono passati pochi giorni da quando il dittatore Assad è stato rimosso. È una buona notizia. Oggi proporrò di discutere insieme e scambiare informazioni sulla situazione in Siria. Dal mio punto di vista, dobbiamo aspettare ancora qualche giorno per vedere come si sviluppa la situazione: come stanno le minoranze? Come si garantisce la loro protezione? Successivamente, potrebbe anche essere possibile procedere con i rimpatri. Voglio però sottolineare che i siriani che lavorano in Germania, contribuendo significativamente, ad esempio, nel settore sanitario come infermieri o medici, sono benvenuti a rimanere finchè rispettano le leggi". Lo ha dichiarato la ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, all'arrivo al Consiglio Ue Affari interni.
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