Francia, 16 Dic 2024 - Il bilancio delle vittime del ciclone Chido, che ha distrutto Mayotte, spazzandola con venti oltre i 200 chilometri orari, sarà di "diverse centinaia" e "forse qualche migliaio", ha dichiarato un'autorità locale del territorio francese dell'Oceano Indiano.
"Penso che saranno sicuramente diverse centinaia, forse ci avvicineremo a mille o addirittura a qualche migliaio", ha dichiarato il prefetto Francois-Xavier Bieuville all'emittente Mayotte la Premiere, dopo che il disastro ha distrutto in gran parte le baraccopoli in cui vive circa un terzo della popolazione dell'arcipelago, oltre ad aver interrotto la rete elettrica, la rete idrica e i collegamenti per le comunicazioni.
e Mayotte sono un arcipelago dell'Oceano Indiano tra il Madagascar e la costa del Mozambico e sono un dipartimento d'oltremare francese e regione della Francia. Hanno una popolazione di poco più di 300mila abitanti distribuiti su due isole principali a circa 800 chilometri dalla costa orientale dell'Africa. È l'isola più povera della Francia e il territorio più povero dell'Unione Europea.
In alcune zone, interi quartieri fatti di baracche fatiscenti sono stati rasi al suolo, mentre i residenti locali hanno riferito che molti alberi sono stati sradicati e le barche sono state rovesciate o affondate. Il Ministero degli Interni francese ha dichiarato che 1.600 agenti di polizia e gendarmeria sono stati dispiegati per “aiutare la popolazione e prevenire potenziali saccheggi”. Circa 110 soccorritori e vigili del fuoco sono stati inviati a Mayotte dalla Francia e dal vicino territorio della Riunione, e un ulteriore rinforzo di 140 persone è atteso in queste ore.
Chido ha continuato la sua traiettoria verso est ed ha toccato terra in Mozambico. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia ha dichiarato che la provincia di Cabo Delgado, dove vivono circa 2 milioni di persone, è stata duramente colpita. “Molte case, scuole e strutture sanitarie sono state parzialmente o completamente distrutte e stiamo lavorando a stretto contatto con il governo per garantire la continuità dei servizi di base essenziali”, ha dichiarato l'Unicef. “Stiamo facendo tutto il possibile, ma c'è urgente bisogno di ulteriore sostegno”.
Anche il Malawi e lo Zimbabwe, senza sbocco sul mare, si preparano a essere colpiti: entrambi i Paesi hanno avvertito che potrebbero dover evacuare la popolazione dalle zone basse a causa delle inondazioni.
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