Cagliari, 17 Dic 2024 - Nella seduta pomeridiana, sotto la presidenza di Piero Comandini, in apertura Alessandro Solinas, presidente della commissione Bilancio, ha illustrato il provvedimento, ossia il disegno di legge 65/A che autorizza l’esercizio provvisorio sino al 31 gennaio 2024. Poi il vicepresidente della Giunta, Giuseppe Meloni, ha detto: “L’esercizio provvisorio costituisce un’eccezione e rallenta ulteriormente la spesa, vorremmo evitare che sia prorogato. A giugno scorso abbiamo approvato il rendiconto ma questo non è stato sufficiente alla Corte dei conti per procedere alla parifica, che è intervenuta il 27 settembre. Non accampo altri argomenti perché il nostro obiettivo è approvare sempre la manovra nei tempi per determinare un’inversione di rotta nella spesa. Ci sarà un avanzo importante alla fine di questo esercizio”. Rivolto all’on. Fausto Piga (FdI) ha detto: “Ci potrete criticare da aprile in poi, se riterrete, dopo che avremo riequilibrato un po’ il sistema della spesa alla luce di questi anni, nell’interesse dei anni che si aspettano tanto da noi”.
L’Aula ha approvato l’articolo 1, 2 e poi è passata alla votazione finale del disegno di legge. FdI ha dichiarato con l’on. Paolo Truzzu il voto di astensione e ha aggiunto: “Mi spiace che oggi si debba votare l’esercizio provvisorio sino al 31 gennaio e mi sembra molto ottimistica questa data”. Per l’on. Alessandro Solinas (Cinque stelle), che si è rivolto all’opposizione: “L’approccio costruttivo da parte nostra c’è”.
Il dl 65/A è stato approvato.
Approvato anche il bilancio interno del Consiglio regionale 2025 – 2027.
A seguire l’Aula ha messo in discussione il Dl 61 A sull’indennità ai dirigenti esterni revocato prima della scadenza, che è stato illustrato dal consigliere Sebastian Cocco (Uniti Todde).
L’articolo 1 abroga il comma 4 dell’articolo 29 della legge 31 del 1998, ai fini del risparmio della spesa pubblica. Per la Giunta l’assessora al Personale, Maria Elena Motzo, ha spiegato il meccanismo di abrogazione previsto dalla norma alla luce dei rilievi presentati dalla Presidenza del Consiglio e discussi con la presidente Todde per evitare l’impugnazione della legge 15 del 2024.
Il Dl 61 è stato approvato con l’emendamento 1 (che prevede anche l’articolo 1bis) sostitutivo totale all’articolo 1. Respinto l’emendamento 2. (C.C.)
L’Aula è quindi passata alla discussione della proposta di legge n.1 “Realizzazione della Macroregione del Mediterraneo occidentale: attivazione del ruolo propositivo della Regione autonoma della Sardegna” presentata dal gruppo “Orizzonte comune” primo firmatario Franco Cuccureddu.
A illustrare la proposta, il relatore di maggioranza Sandro Porcu, capogruppo di Orizzonte Comune: «La strategia macroregionale è un sistema integrato, approvato dal Consiglio europeo, che vede coinvolte regioni e nazioni diverse con l'obiettivo di uno sviluppo equilibrato e sostenibile di una specifica area geografica con caratteristiche comuni – ha detto Porcu - la "Macroregione" rappresenta in tal senso l'elemento di congiunzione tra l'UE e le politiche locali. Quattro macroregioni sono state già costituite (Mar Baltico, Danubio, Adriatico-Ionica e Alpina) oggi c’è l'opportunità di attuare la stessa strategia anche per la Macroregione del Mediterraneo occidentale, alla quale appartengono regioni di tre paesi europei (Spagna, Francia e Italia) e di tre paesi africani (Tunisia, Algeria e Marocco)». Porcu ha quindi proseguito il suo intervento illustrando il percorso che si seguirà: «Ci sarà la collaborazione di quattro atenei appartenenti alle tre regioni europee: Università di Cagliari e Sassari per la Sardegna, l'Università della Corsica e quella delle Isole Baleari. Alla base dell’elaborazione della strategia macroregionale del Mediterraneo occidentale ci sarà dunque un lavoro scientifico». Secondo Porcu, le isole del Mediterraneo hanno molteplici elementi culturali che le uniscono Tra i principali obiettivi della Macroregione ci sono la tutela dell'identità culturale e linguistica, il potenziamento e miglioramento dei collegamenti con il continente europeo, ma anche con i paesi del Nord Africa, le politiche di fiscalità di vantaggio a compensazione del costo derivante dall'insularità, la cooperazione con le altre regioni, la tutela dell'ambiente, lo sviluppo sostenibile, la pace tra i popoli. «Questi sono alcuni dei temi e macro temi che, con l'attivazione di una strategia macroregionale, possono trovare attenzione e sostegno da parte delle istituzioni europee».
Per la relatrice di minoranza Cristina Usai (FdI): “È arrivato il momento di rendere operativa la Macroregione del Mediterraneo. Sono cinque quelle previste dall’Unione Europea, quattro sono già in azione, adesso tocca a noi – ha detto Usai – l’obiettivo è definire le azioni da intraprendere nei sette campi d’azione: 1) interconnessione e collaborazione con i paesi mediterranei; 2) creazione di una rete di comunicazione mediterranea; 3) trasporti e turismo nel Mediterraneo; 4) problematiche a sfondo sociale del Mediterraneo; 5) inquinamento atmosferico; 6) sicurezza, criminalità, emigrazione nelle macro regioni mediterranee; 7) tutela della salute. Per far questo è necessario prevedere il coinvolgimento degli enti locali con un costante controllo periodico della commissione consiliare competente».
Ha quindi preso la parola il primo firmatario della proposta Franco Cuccureddu (Orizzonte Comune): «Si tratta della prima proposta di legge della legislatura – ha rimarcato l’assessore al Turismo – è un provvedimento che vuole mettere rimedio a una situazione che vede un buco nero nel centro Mediterraneo dove non è stata ancora costituita la Macroregione. Questo crea diverse difficoltà in molti campi a cominciare da quello dei trasporti. La questione è politica: se non vogliamo continuare ad essere la periferia dell’Italia e dell’Europa occorre far nascere la Macroregione per mettere insieme aree che hanno caratteristiche simili e problemi che si possono risolvere solo stando insieme. Con la sua costituzione potremo dialogare direttamente con l’Europa a Statuto vigente». Per Cuccureddu occorre mettere in piedi immediatamente una rete diplomatica per avviare la costituzione della Macroregione, un percorso lungo e complesso, con il coinvolgimento degli enti locali e la supervisione del Consiglio regionale».
Il consigliere Gigi Rubiu (Alleanza Sardegna) ha annunciato il suo voto a favore: «Vorrei dire però che abbiamo già provato a siglare accordi con Corsica e Baleari con il coinvolgimento delle Università e del Consiglio regionale. L’augurio è che finalmente si possa centrare l’obiettivo ma sarà molto difficile».
Voto favorevole ha annunciato anche Salvatore Cau (Orizzonte Comune): «E’ una legge fondamentale per rendere la Sardegna protagonista in un percorso di cooperazione e costruzione della pace nel Mediterraneo. Il Consiglio ha già dato un contributo con l’approvazione di una mozione per sollecitare la pace a Gaza. Siamo orgogliosi di attivarci per la costruzione di un mondo migliore».
D’accordo con la proposta anche Paola Casula (Sinistra Futura): «E’ una delle proposte più ambiziose per dare alla Sardegna un ruolo da protagonista. E’ un provvedimento lungimirante, il percorso sarà lungo e complesso ma non dobbiamo spaventarci. Questo non esclude la necessità di provvedere a una riscrittura dello Statuto. Sono due percorsi paralleli. L’uno non esclude l’altro».
Il presidente ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. L’Aula ha quindi approvato in rapida successione i 5 articoli della legge e il testo finale per appello nominale con 44 voti a favore e nessuno contrario».
L’Aula è quindi passata all’esame della proposta di legge n.41 “Realizzazione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) del mediterraneo. Costituzione di un Gect insulare euro mediterraneo”. I relatori di maggioranza e di opposizione si sono rimessi agli atti, cosi come l’assessore alla programmazione Giuseppe Meloni. L’Aula, senza discussione, ha approvato l’articolato e gli emendamenti. La legge partendo dalla peculiarità dei vari territori e dalla loro condizione di insularità costituisce il Gect per affrontare con il metodo della cooperazione i temi della mobilità, tutela della identità culturale e linguistica, sviluppo economico e sociale, fiscalità di vantaggio, transizione energetica e digitale, migrazioni. Sul testo finale è intervenuto per dichiarazioni di voto il consigliere Fausto Piga: «Voteremo a favore – ha detto – questo dimostra lo spirito collaborativo delle opposizioni su proposte di legge condivise. L’auspicio è che questo avvenga anche su proposte presentate dalla minoranza». Il testo finale della legge è stato poi approvato per appello nominale con 41 voti a favore e due astensioni.
La prima firmataria della Pl n. 55 (disposizioni in materia di diritto allo studio) Camilla Soru (Pd) ha quindi illustrato il provvedimento che a giudizio della proponente segna “un passo importante per garantire allo studio”. L’obiettivo ha spiegato la presidente della II^ commissione è quello di sostenere gli studenti e le studentesse che affrontano i costi del percorso universitario, sia i fuori sede che, attualmente, sono svantaggiati dalla indisponibilità di molti degli alloggi in capo all’Ersu, sia quelli che restano esclusi dalle graduatorie ed hanno accesso al contributo fitto casa. Quest’ultimo viene innalzato da 2.500 anno (era l’importo stabilito nel 2008) a 3.000 euro anno, per l’incremento dei costi registrati nel frattempo (circa 40 euro in media in più al mese). L’ulteriore misura attesa dagli studenti e dalle studentesse è contenuta nell’articolo 2, laddove, in sostanza si abroga il divieto di cumulo tra l’assegno di studio e altre forme di contribuzione. La consigliera dei democratici, nel salutare con favore, l’approdo in Aula della proposta di legge, ha evidenziato il proficuo lavoro svolto nel parlamentino dell’istruzione ed ha sottolineato come la norma che si propone all’approvazione dell’assemblea rappresenti una rinnovata attenzione per la valorizzazione della scuola e dell’università in Sardegna.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento della relatrice della minoranza, la consigliera di Fratelli d’Italia, Francesca Masala che, nel ribadire la condivisione dell’iter e dei contenuti, ha ribadito come il miglioramento delle condizioni di vita degli studenti e delle studentesse, soprattutto quelli e quelle fuori sede, rappresenti un tema centrale. «Il provvedimento – ha affermato l’esponente delle opposizioni – non solo incentiva il diritto allo studio e riconoscere i sacrifici di molti studenti ma contribuisce a far sì che l’impatto della norma vada oltre i contenuti dell’articolato, rafforzando il senso di appartenenza alla comunità regionale». L’onorevole Masala ha invitato dunque l’Aula ha votare unitariamente a favole della proposta di legge “che va al di là dei colori politici e riafferma i valori universali della cultura e dell’istruzione”.
Giudizio convintamente positivo al provvedimento è stato espresso dall’assessora dell’Istruzione, Ilaria Portas che ha sottolineato l’importanza dei sostegni riconosciuti agli universitari ed in particolare l’opportunità dell’eliminazione del cumulo tra i benefici previsti per i fuori sede. «Lavoriamo ancora di più sull’istruzione – ha concluso l’assessora – per il diritto allo studio e per garantire un numero maggiore di alloggi universitari».
L’Aula ha quindi approvato il passaggio all’esame degli articoli e gli stessi, senza alcun intervento, hanno registrato il via libera dell’assemblea, con successive e distinte votazioni: articolo 1 (Contributo fitto casa studenti universitari); articolo 2 (Abrogazioni); articolo 3 (Norma finanziaria) e articolo 4 (Entrata in vigore). Prima della votazione finale per appello nominale il consigliere Piga (Fdi) è intervenuto dichiarando il voto favorevole e sollecitato l’esame in commissione della proposta di legge in materia di politiche giovanili.
Conclusa la chiama dei consiglieri e delle consigliere il presidente ha quindi comunicato l’esito dello scrutinio: votanti 43, favorevoli 43.
Il presidente, dopo aver rivolto gli auguri di buone feste, ha dichiarato conclusi i lavori e comunicato la convocazione dell’Aula al domicilio. Com
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