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Kaja Kallas (Ue) invita a non spingere Zelensky a negoziare: “Putin non lo vuole, non vuole la pace. Sosteniamo di più l’Ucraina”. Ma il dittatore russo non vuole negoziati con il presidente ucraino.

Bruxelles, 19 Dic 2024 - L'Europa dovrebbe concentrare i propri sforzi sul sostegno all'Ucraina e non impegnarsi in premature richieste di negoziati di pace, ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera dell'Ue Kaja Kallas. “Dobbiamo parlare di come sostenere maggiormente l'Ucraina. Qualsiasi spinta ai negoziati troppo presto sarà in realtà un cattivo affare per l'Ucraina”, ha affermato arrivando al Consiglio europeo di Bruxelles. In un'intervista uscita questa mattina sul Financial Times, aveva spiegato che "non ha senso spingere Zelensky a parlare quando Putin non vuole parlare, non possiamo parlare di peacekeepers quando non c'è pace. E perché non c'è pace? Perché la Russia non vuole la pace".

Secondo Kallas "la domanda principale è: qual è la garanzia di sicurezza?.. Cosa c'è di concreto, di tangibile?". Ha detto Kallas. "Se non sono i soldati, se non sono le armi a lungo raggio, cos'è che ti protegge e ti difende quando qualcuno ti attacca? Tutti gli Stati Ue che hanno firmato accordi di garanzia di sicurezza con l'Ucraina devono rispondere: quali sono? Voglio dire, in realtà, cosa sono disposti a mettere sul tavolo per far sì che queste garanzie di sicurezza non siano vuote?".

"Non dovremmo sottovalutare il nostro potere e sopravvalutare quello della Russia", ha concluso Kallas. "Dobbiamo fare di tutto per rafforzare l'Ucraina in questo momento, perché più forte è sul campo di battaglia, più forte è dietro il tavolo dei negoziati - se si arriverà a quel punto".

"Quando si tratta dell'Ucraina, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per procedere verso la pace. Ma non una pace qualsiasi, non una falsa versione di pace decisa dalla Russia, ma una pace vera e duratura. Pace con dignità, pace con libertà, pace con giustizia". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, rivolgendosi ai leader Ue al Consiglio europeo.  "Abbiamo bisogno di un percorso verso una vera pace. Ma il principio guida deve rimanere 'Niente sull'Ucraina senza l'Ucraina'. Una cosa è avere un palcoscenico, ma un'altra è avere la voce per richiamare l'attenzione", ha spiegato. "Sull'Ucraina con il quarto inverno di guerra che si avvicina dobbiamo aumentare il nostro supporto, cioè significa più sanzioni e più sostegno militare e umanitario, solo un Ucraina forte può trattare per il proprio futuro". Lo ha detto la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, parlando in conferenza stampa a Strasburgo. "Dobbiamo aumentare la presenza ed il sostegno dell'Ue nei Paesi soggetti al processo di allargamento. La Russia continua a interferire in Georgia e in Moldavia, i ritardi nel processo di allargamento creano solo spazio per gli altri per interferire e riducono la nostra credibilità nel mondo", ha spiegato Metsola.

La Commissione Ue ha deciso di mettere a disposizione dell'Ucraina un prestito di assistenza macrofinanziaria di 18,1 miliardi di euro. Verrà erogato a rate nel corso del 2025, con la prima rata versata secondo le attese a inizio di gennaio. Si tratta del contributo Ue al prestito G7 per 45 miliardi per esigenze di bilancio, militari e di ricostruzione dell'Ucraina, sostenuti dalle entrate straordinarie dei beni russi immobilizzati. Lo annuncia una nota.

"Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'Europa ha bisogno di relazioni più forti possibili con gli Stati Uniti per garantire reali garanzie di sicurezza" all'Ucraina. Così il primo ministro polacco, Donald Tusk, a margine del vertice europeo. Per il premier "ogni Stato membro" dell'Ue dovrebbe partecipare a tali garanzie. "La maggior parte dei paesi europei - ha aggiunto - è allineata nella sua prontezza a rafforzare il sostegno all'Ucraina. È essenziale che l'Ucraina migliori la sua posizione prima che si svolgano negoziati di pace". 

La Russia e i Paesi che la sostengono rimarranno un pericolo per l'Europa anche dopo la fine della guerra in Ucraina, ha detto giovedì il ministro della Difesa finlandese Antti Hakkanen.

"Non credo che sia appropriato al momento" fare dichiarazioni sul dispiegamento di forze Ue di peacekeeping in Ucraina. "Non dovremmo parlare di quali condizioni possiamo negoziare" perché "questo alla fine fa solo il gioco di Putin". Lo ha detto il primo ministro dei Paesi Bassi Dick Schoof, arrivando al summit dei leader Ue a Bruxelles. E l'avvio di eventuali negoziati dovrà avvenire "quando lo pensa l'Ucraina". Quanto all'invito di Volodymyr Zelensky all'Ue e agli Usa di 'restare uniti', "cercheremo tutti di mantenere le relazioni transatlantiche davvero strette". 

"Il 2025 sarà un anno cruciale per l'Ucraina e i suoi partner, ne abbiamo parlato con Volodymyr Zelensky. Sosterremo il diritto dell'Ucraina a lottare per la propria libertà e a scegliere il proprio destino. Sosterremo la stabilità economica dell'Ucraina, con oltre 30 miliardi di euro di sostegno Ue l'anno prossimo". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il Regno Unito non esclude d'inviare in avvenire militari in Ucraina per assisterla - dichiaratamente - "nell'addestramento" delle sue forze armate. Lo ha detto al Times il ministro della Difesa, John Healey, a margine d'una visita a Kiev durante la quale ha ribadito il sostegno del governo di Keir Starmer allo sforzo bellico ucraino nella guerra contro la Russia e annunciato un nuovo pacchetto di aiuti in armamenti per 225 milioni di sterline. Per ora Londra, almeno a livello ufficiale, si rifiuta di coinvolgere direttamente propri effettivi sul suolo ucraino, nel timore d'innescare a guerra in corso uno scontro diretto con Mosca; ma addestra da tempo militari ucraini in territorio britannico. Healey ha comunque affermato che il governo sta considerando un passo del genere per un imprecisato futuro, nell'ambito di un patto post-bellico di difesa con Kiev rispetto al quale si è rifiutato d'ipotizzare alcun dettaglio concreto: "Diciamo - ha alluso - che i dettagli di un nostro Piano congiunto con l'Ucraina dovranno rimanere inaccessibili al presidente Putin".

L'inviato speciale del presidente eletto Donald Trump per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, ha in programma di visitare il mese prossimo Kiev e sarebbe disponibile a incontri a Mosca, se invitato. È quanto ha riferito la testata finanziaria statunitense Bloomberg citando una fonte a conoscenza della questione, secondo cui Kellogg avrebbe in programma anche visite a Londra, Parigi e Roma. Anche l'agenzia Reuters ha appreso da due fonti del prossimo viaggio di Kellogg a Kiev, e di possibili incontri in capitali europee, come Roma e Parigi, escludendo invece la possibilità di una tappa a Mosca.

"Dobbiamo garantire un sostegno a lungo termine all'Ucraina. Deve essere chiaro che siamo pronti a fornire sostegno per tutto il tempo necessario. Ed è per questo che ieri ho colto l'occasione e lo farò ancora oggi per incoraggiare tutti a dare un'altra occhiata a cos'altro possono fare. Sulla difesa aerea, sulla difesa antiaerea, sulla questione dell'artiglieria, sulla questione delle munizioni, tutto ciò che è necessario all'Ucraina per difendere la propria indipendenza e sovranità". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz all'arrivo al summit dei leader Ue a Bruxelles. "È chiaro che nella situazione attuale è necessario discutere su come le cose possano svilupparsi ulteriormente. Ecco perché servono principi chiari e ciò che spero potremo fare anche oggi insieme. Ciò che è chiaro è che non si devono prendere decisioni che non tengano conto degli ucraini e degli ucraini". "Dobbiamo entrare in una situazione in cui la pace diventi possibile - ha affermato Scholz -. E deve anche essere molto chiaro che non deve esserci un'escalation della guerra in una guerra tra Russia e Nato". 

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