Città del Vaticano (Roma), 25 Dic 2024 – È ufficialmente cominciato ieri il Giubileo. Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro dando ufficialmente il via a questo anno dedicato alla speranza. Il Pontefice ha varcato il simbolo del perdono sulla sedia a rotelle. Alla cerimonia era presente anche la premier Giorgia Meloni, con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Tra i fedeli in basilica anche John Elkann e la moglie Lavinia Borromeo.
Lo sguardo di Francesco è per le terre martoriate dalla guerra, per i Paesi poveri gravati da debiti ingiusti, per una terra consumata e distrutta dall'incuria. E allora la speranza cristiana non è attendere che accada qualcosa. La speranza "non tollera l'indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità; non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri", ha detto il Papa nell'omelia della messa di Natale, iniziata subito dopo l'apertura della Porta Santa, aggiungendo che la speranza cristiana "esige da noi l'audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione".
La speranza non è quindi "attendere passivamente" ma, al contrario, "sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle".
Poi il Pontefice torna a fare sentire il suo dolore per le guerre: "Ce ne sono tante di desolazioni in questo mondo, pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e sugli ospedali". E allora bisogna lasciarsi "inquietare dal sogno di Dio, il sogno di un mondo nuovo, dove regnano la pace e la giustizia".
"Con l'apertura della Porta Santa abbiamo dato inizio a un nuovo Giubileo: ciascuno di noi può entrare nel mistero di questo annuncio di grazia. Questa è la notte in cui la porta della speranza - ha concluso il Papa - si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c'è speranza anche per te!".
Tutto è pronto a Rebibbia Nuovo Complesso dove il 26 dicembre Papa Francesco, dopo aver aperto la Porta Santa a San Pietro, aprirà la seconda Porta Santa del Giubileo 2025 nel carcere romano. Il Pontefice arriverà nel penitenziario la mattina del 26 dicembre pochi minuti prima delle 9.
Il Papa salirà fino alla porta della chiesa del Padre Nostro dove si svolgerà il rito di apertura della Porta Santa, la "Porta della Speranza". All'interno della chiesa sarà accolto da una persona detenuta e da un agente della Polizia penitenziaria che lo accompagneranno fino all'altare.
Tra le 300 persone presenti in chiesa - spiega "Gnewsonline", il notiziario web del ministero della Giustizia - saranno un centinaio, fra uomini e donne, i detenuti provenienti dai quattro istituti penitenziari di Rebibbia: una buona parte siederà davanti al Pontefice, altri faranno parte del coro, altri ancora parteciperanno ad alcune delle fasi. Molte le presenze istituzionali previste in chiesa nelle file laterali: fra queste, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. All'esterno della chiesa, altre 300 persone - fra operatori penitenziari, volontari e familiari - potranno assistere alla messa su un maxischermo appositamente allestito.
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