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Bombe israeliane sull’ospedale a Gaza, 50 morti. A Gaza quattro neonati morti per il freddo in 72 ore.

Gaza, 27 Dic 23024 - Sale a circa cinquanta il numero delle vittime dell'attacco israeliano nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza. Lo riporta Al Jazeera citando il direttore della struttura. Tra le persone uccise ci sono anche un pediatra e un tecnico di laboratorio.

Il direttore dell'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, aveva annunciato poco prima che cinque membri del suo staff, tra cui un medico, sono stati uccisi da un raid dell'esercito israeliano. “Un attacco israeliano ha ucciso cinque membri dello staff dell'ospedale”, ha dichiarato il dottor Hossam Abou Safiya, aggiungendo che si tratta di un pediatra, un tecnico di laboratorio, due autisti di ambulanze e un addetto alla manutenzione. 

Un altro neonato è morto a Gaza a causa del freddo estremo e delle temperature in calo, segnando il quarto decesso di questo tipo nelle ultime 72 ore. Fonti mediche hanno confermato all'agenzia Wafa che il neonato è morto a causa del freddo, che ha peggiorato le già disastrose condizioni della regione. L'aggressione israeliana in corso a Gaza - prosegue la Wafa - ha lasciato molte famiglie senza un riparo e risorse adeguati. Secondo i funzionari sanitari locali, la mancanza di sicurezza alimentare tra le madri sta contribuendo a un aumento dei problemi di salute tra i bambini, mettendo ulteriormente a dura prova le strutture mediche e i servizi di emergenza. 

L'aggressione israeliana in corso a Gaza dall'ottobre 2023 ha finora causato almeno 45.227 vittime palestinesi documentate e oltre 107.573 feriti. "Si teme - scrive la Wafa - che migliaia di vittime siano rimaste intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile a causa degli attacchi israeliani. Gli attacchi di Israele continuano incessanti nonostante le richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia che sollecitano misure per prevenire il genocidio e alleviare la terribile situazione umanitaria a Gaza".

Almeno quattro persone sono morte e 21 sono rimaste ferite negli attacchi dell'esercito israeliano contro diverse infrastrutture sotto il controllo degli Houthi nello Yemen, come l'aeroporto internazionale di Sana'a e il porto di Hodeida. 

"Io e i miei colleghi dell'Onu e dell'Organizzazione mondiale della Sanità siamo al sicuro", ha scritto su X il direttore dell'Oms, Tedros Ghebreyesus, che si trovava all'aeroporto di Sana'a durante il raid condotto da Israele. "Mentre stavamo per imbarcarci sul nostro volo da Sana'a, l'aeroporto è stato bombardato - ha riferito Tedros. Uno dei membri dell'equipaggio del nostro aereo è rimasto ferito. Almeno due persone sono state segnalate come uccise all'aeroporto. La torre di controllo del traffico aereo, la sala partenze a pochi metri da dove ci trovavamo e la pista sono state danneggiate. Prima di poter partire dovremo aspettare che i danni all'aeroporto vengano riparati".

Netanyahu ha commentato così: "Siamo determinati a sradicare questo braccio terroristico dell'asse del male iraniano. Continueremo finché non avremo completato il lavoro", ha aggiunto.

L'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza ha ucciso almeno 45.399 palestinesi e ne ha feriti 107.940 dal 7 ottobre 2023. Lo ha affermato il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas. Nel bilancio delle vittime sono inclusi 38 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore.

Hamas ha fornito un elenco parziale di ostaggi ancora in vita ai negoziatori, ma non è in grado di darne una completa perché non riesce a comunicare con tutti i gruppi che li tengono prigionieri. Lo ha affermato un funzionario di Hamas al quotidiano qatarino Al-Araby Al-Jadeed, sottolineando che il gruppo palestinese potrà fornire maggiori informazioni sui rapiti una volta iniziato il cessate il fuoco, grazie a una comunicazione a Gaza più facile. Gli israeliani accusano Hamas di rifiutarsi di fornire informazioni sugli ostaggi nelle sue mani.

Il ministro nazistoide della Sicurezza nazionale israeliano, l'anti-arabo Itamar Ben Gvir, è entrato giovedì nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, sede della Moschea di Al Aqsa (il terzo sito più sacro dell'Islam), in un atto che la popolazione palestinese considera una provocazione. 

"Questa mattina sono salito sul sito", ha scritto il ministro su X, "per pregare per la pace dei nostri soldati, per il pronto ritorno di tutti i rapiti e per una vittoria completa con l'aiuto di Dio", e ha accompagnato il suo messaggio con una foto che lo ritrae mentre cammina, sorvegliato da poliziotti, attraverso il luogo sacro. Insieme a lui, sono entrati nella Spianata delle Moschee una ventina di israeliani, la maggior parte dei quali membri delle forze di sicurezza e di intelligence, ma anche alcuni esponenti radicali, secondo fonti del Waqf, la fondazione religiosa dipendente dalla Giordania che amministra il sito. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dovuto dissociarsi dalle azioni di Ben Gvir con una dichiarazione molto concisa: "Lo 'status quo' sul Monte del Tempio non è cambiato". 

Gli ebrei chiamano la Spianata il Monte del Tempio perché la considerano il sito del Secondo Tempio, il luogo più sacro della loro religione. Secondo lo status quo dal 1967 (quando Israele occupò Gerusalemme Est), il complesso è riservato esclusivamente al culto musulmano, mentre gli ebrei possono entrare come visitatori e non per pregare, come Ben Gvir, accompagnato da estremisti ebrei, fa sempre più spesso dall'inizio della guerra. 

L'ultima incursione di Ben Gvir alla Spianata risale ad agosto, quando i due Paesi erano impegnati in un ciclo di negoziati sulla Striscia. In quell'occasione, il ministro era accompagnato da più di 1.000 coloni israeliani, secondo i dati del Waqf. 

I cinque giornalisti uccisi da un raid israeliano su Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, lavoravano per la Tv palestinese Al-Quds, legata alla Jihad islamica, ed erano a bordo di un furgone parcheggiato che è stato centrato nell'attacco. I cinque, fa sapere la stessa emittente in un comunicato, sono morti mentre svolgevano il loro dovere giornalistico e umanitario" aggiungendo: "Rivendichiamo il nostro impegno a continuare il nostro messaggio mediatico di resistenza".

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