Torino, 14 Gen 2025 - La Corte d'assise d'appello di Torino ha assolto Alex Cotoia (all'epoca Pompa, ma ha cambiato il cognome) dall'accusa di aver ucciso il padre, 50 anni, nel corso di una lite che l'uomo stava avendo con la madre. Nel luglio scorso, il Procuratore Generale della Cassazione aveva disposto un nuovo processo d'appello nei confronti del ragazzo, oggi 22enne, dopo la condanna a 6 anni e 2 mesi. In primo grado il giovane era stato assolto prima di essere condannato in appello. La Cassazione aveva disposto un processo d'appello bis che ha confermato, invece, l'assoluzione del giovane.
"Alex ora deve essere lasciato in pace, non ha praticamente ancora vissuto. Siamo contenti che sia finito un calvario giudiziario". Lo dice a LaPresse l'avvocato Claudio Strata, difensore di Alex Cotoia assolto in appello bis dall'accusa di aver ammazzato il padre. "Siamo davvero contenti - afferma - Quando in aula è stata letta la sentenza è esplosa la gioia di Alex e dei suoi familiari". L'avvocato evidenzia una "linea durissima" da parte della pubblica accusa: "Avevano schierato l'artiglieria pesante, ma per fortuna siamo riusciti a dimostrare l'innocenza di Alex".
"Metabolizzo sempre dopo, ora voglio tornare alla normalità. La normale quotidianità, il proseguimento negli studi e trovare il mio posto nel mondo, qui o all'estero". Sono le parole di Alex Cotoia, dopo la sentenza di assoluzione nel processo di appello bis a Torino, per l'accusa di aver ucciso il padre violento, nel 2020. "Non mi ero fatto aspettative - afferma - Non ho ancora sentito mia madre, mi abbraccerà, tra noi non c'è bisogno di tante parole". "Festeggerò con la mia cagnolina Zoe, non vedo l'ora di rivederla", aggiunge.
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