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Il criminale di guerra Netanyahu costretto ad accettare l’accordo del cessate. Ma il genocidio è stato compiuto. Ora le manette al premier di estrema destra israeliano. E nella notte la notizia che Israele e Hamas hanno finalmente firmano ufficialmente l’accordo. Biden unico vincitore e non il pregiudicato Trump.

Gaza, 17 Gen 2025 - Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà oggi dopo che i dettagli finali di un cessate il fuoco a Gaza e l'accordo di rilascio degli ostaggi sono stati definiti e l'intesa è stata sottoscritta dagli inviati a Doha.

L'ufficio di Netanyahu ha comunicato nella notte che è stato raggiunto un "accordo per rilasciare gli ostaggi" e ha ordinato al gabinetto politico di sicurezza di riunirsi più tardi nel corso della giornata "per approvare l'accordo".

Nonostante la firma dell’accordo, lsraele compie un’altra strage. Infatti, almeno 83 persone sono rimaste uccise dagli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.

I rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente l'accordo sugli ostaggi a Doha, con un giorno di ritardo e dopo aver superato gli ultimi ostacoli. Lo riporta Ynet citando un funzionario secondo cui la questione degli ostaggi è stata risolta in serata e poi il presidente del partito ultraortodosso Shas, Aryeh Deri, ha accettato tutti i dettagli concordati. 

Secondo un funzionario statunitense citato da Axios, dopo l'annuncio dell'accordo c'è stato disaccordo sulla lista finale dei prigionieri palestinesi che dovranno essere rilasciati. Hamas ha chiesto di scambiare diversi nomi sulla lista con i leader militari del gruppo che stanno scontando molteplici ergastoli. L'inviato del presidente Biden per il Medio Oriente Brett McGurk, l'inviato del presidente eletto Trump Steve Witkoff e i mediatori qatarioti ed egiziani hanno lavorato per ore a Doha per risolvere la questione. "Alla fine è stata una tempesta in un bicchier d'acqua", ha detto il funzionario. Anche dopo ci sono volute altre ore prima che l'accordo fosse ufficialmente firmato da funzionari di Israele, Qatar e Hamas e, per gli Stati Uniti, dal principale consigliere del presidente Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk.

Resta invece aperta la questione politica all'interno del governo israeliano, dove i due ministri dell'estrema destra sionista minacciano le dimissioni e l'opposizione di Lapid si offre invece di venire in soccorso al premier Netanyahu.

Gli Stati Uniti sono "fiduciosi" che il cessate il fuoco entrerà in vigore domenica e comporterà lo scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, dopodiché saranno definiti i termini di una fine permanente della guerra.

Lontano dalla diplomazia, gli attacchi israeliani hanno ucciso decine di persone, riportano i soccorritori di Gaza, mentre l'esercito israeliano ha riferito di aver colpito circa 50 obiettivi in tutto il territorio.

Il presidente americano uscente Joe Biden, che ha cercato sempre d’arrivare a questo risultato, ha detto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni" dei palestinesi, per la sostenibilità a lungo termine di Israele.

Che lo Stato ebraico "sarà in grado di sostenersi a lungo termine senza soddisfare la questione palestinese non accadrà", ha detto ieri sera Biden in un'intervista a Msnbc. "Continuavo a ricordare al mio amico Bibi Netanyahu, ed è un amico anche se ultimamente non andiamo molto d'accordo, che deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni di un vasto gruppo di persone chiamate palestinesi, che non hanno un posto dove vivere in modo indipendente", ha spiegato il presidente Usa.

I leader del G7 hanno definito l'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza "uno sviluppo significativo" e hanno esortato Israele e Hamas a lavorare per la sua "piena attuazione e la fine permanente delle ostilità".

Il G7 ha inoltre ribadito il proprio sostegno alla sicurezza di Israele e ha esortato "l'Iran e i suoi alleati a cessare ogni ulteriore attacco contro" lo Stato ebraico. Il gruppo dei paesi più sviluppati ha anche chiesto di risolvere "la catastrofica situazione umanitaria a Gaza, dove le condizioni continuano a deteriorarsi. Esortiamo tutte le parti - si legge nel comunicato - a garantire il passaggio sicuro, rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari e ad assicurare la protezione dei civili, compresi gli operatori umanitari".

Yair Lapid, presidente dell'opposizione israeliana, si è rivolto con un messaggio al primo ministro Benjamin Netanyahu garantendo che gli fornirà una “rete di sicurezza” per approvare l'accordo con Hamas. “Questo è più importante di qualsiasi divisione che abbiamo mai avuto”, ha aggiunto Lapid. La sua dichiarazione è giunta dopo che il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha detto che uscirà dal governo qualora fosse approvato l’accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi.

“Se l'accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell'esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà”. Lo annuncia Itamar Ben Gvir, esponente dell'ultradestra sionista, ministro israeliano della Sicurezza nazionale, da sempre contrario all'accordo tra Israele e Hamas.

Secondo Channel 12, il governo sarebbe pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, quindi l'entrata in vigore potrebbe slittare a lunedì. I ministri si riusciranno venerdì, come previsto, ma la riunione continuerà sabato sera per rispettare lo Shabbat. Dopo il voto chi è contro l’accordo avrà 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema. 

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