Cagliari, 22 Gen 2025 - Il governo di Benjamin Netanyahu, il ricercato criminale di guerra, ha deciso di lanciare una vasta operazione militare in Cisgiordania, nell'area di Jenin, denominandola 'Muro di ferro'. I raid sono destinati a durare diversi giorni e il primo bilancio è di almeno una decina di vittime e 40 feriti.
"È un altro passo verso il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo prefissati, rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria", ha affermato il primo ministro usando il nome ebraico con cui Israele rivendica il possesso della Cisgiordania. Aggiungendo poi che Israele continuerà a operare in modo "sistematico e deciso" contro "l'asse iraniano ovunque invii le sue armi".
Secondo molti osservatori la decisione di Netanyahu è una sorta di compensazione nei confronti dell'estrema destra, fortemente critica sul via libera all'accordo per la tregua a Gaza. Non a caso il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha affermato che l'operazione militare sarà "intensa e continua" con l'obiettivo di proteggere i "coloni" e gli "insediamenti" israeliani, che ha descritto come una "zona cuscinetto di sicurezza" per lo Stato ebraico. Hamas dal canto suo ha chiesto la "mobilitazione generale" dei "combattenti della resistenza" per "affrontare l'aggressione dell'occupazione sionista a Jenin".
Via libera del consiglio dell'Ue a una terza misura di assistenza nell'ambito del Fondo Europeo per la Pace (Epf) del valore di 60 milioni di euro a favore delle forze armate libanesi. Lo comunica il consiglio in una nota. Tale misura contribuirà a rafforzare le capacità delle forze armate libanesi per consentire loro, in linea con la risoluzione 1701 del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di ricollocarsi, garantire e mantenere la stabilità nel settore meridionale del Litani.
La tranche di aiuti contribuirà quindi alla protezione della popolazione civile nella regione e rafforzerà le capacità operative e l'efficacia dell'esercito per contribuire alla sicurezza e alla stabilità nazionale e regionale, permettendo così ai civili sfollati di entrambe le parti di tornare alle loro case. Lo ha annunciato l'Alto rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, aggiungendo che "l'Ue e i suoi stati membri - ha aggiunto - sono fermamente impegnati a sostenere le istituzioni statali libanesi e a rinnovare il partenariato Ue-Libano".
Gli agenti di polizia di Hamas sono apparsi a Gaza, per la prima volta dopo 15 mesi di guerra, in uniforme, armati, e non in abiti civili, con il volto coperto da mascherine, marcando anche simbolicamente il controllo dell'Organizzazione sul territorio: “Ci siamo dispiegati nelle strade e negli incroci di Gaza”, ha dichiarato un portavoce di Hamas.
Un ufficiale di polizia israeliano è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di aver sparato contro un gruppo di coloni (che a loro volta stavano trucidando, casa per casa, i contadini, della zona, per poi impossessarsi delle loro case e terre) che avevano incendiato case e veicoli nel villaggio palestinese di Al Funduq, nella Cisgiordania occupata.
Secondo una prima indagine della polizia, l'ufficiale e un altro soldato israeliano - la cui identità non è stata resa nota - si sono lanciati all'inseguimento del gruppo di coloni mascherati che avevano dato fuoco a case e auto nel villaggio palestinese. Durante l'inseguimento, i coloni hanno spruzzato spray al peperoncino sull'ufficiale che, in risposta, ha aperto il fuoco contro il gruppo, ferendo gravemente due dei coloni. In seguito all'incidente, l'agente è stato interrogato dall'Unità per “condotta scorretta” della polizia israeliana, che ha disposto gli arresti domiciliari vietandogli di contattare le persone coinvolte nell'incidente.
La presenza di coloni radicali in Cisgiordania è aumentata significativamente dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, scatenando ulteriori attacchi a villaggi, veicoli e appezzamenti agricoli palestinesi. Domenica sera, mentre quasi 90 prigionieri palestinesi venivano rilasciati come parte dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, gruppi estremisti di coloni ebrei hanno incendiato case e lanciato pietre contro civili palestinesi.
Infine quattro donne israeliane saranno liberate, sabato, nell'ambito dello scambio di prigionieri con Israele: lo ha fatto sapere Hamas. Il rilascio di quattro ostaggi a distanza di 7 giorni dai primi tre è previsto dall'accordo che Hamas ha firmato con Israele. Per ogni ostaggio israeliano, 30 detenuti palestinesi vengono scarcerati dalle prigioni di Israele. Se l'ostaggio rilasciato è un militare, il numero dei detenuti palestinesi scarcerati sale a 50.
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