Cagliari, 22 Gen 2025 - La Commissione “Sanità” presieduta da Carla Fundoni ha proseguito in mattinata l’esame del Disegno di Legge n.40 della Giunta sulla riforma del sistema sanitario regionale.
Gran parte della seduta è stata dedicata alle audizioni dei presidenti del Conferenze socio-sanitarie con i sindaci di Oristano, Tempio, Lunamatrona, San Gavino, Villacidro, Carbonia, Lanusei, Thiesi e l’amministratore straordinario della provincia di Nuoro. Pur con valutazioni diverse sulla necessità di procedere a una riforma complessiva del sistema o intervenire invece con dei correttivi per risolvere le emergenze e lavorare al miglioramento della qualità delle prestazioni, dai rappresentanti dei territori sono arrivate importanti indicazioni sulle criticità presenti nei presidi sanitari di riferimento e un giudizio negativo sull’operato di Ares: «Un ulteriore accentramento delle competenze su Ares con un ruolo di coordinamento sui direttori generali delle Asl sarebbe deleterio – hanno detto in coro i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie – occorre restituire alla Asl le funzioni in materia di reclutamento del personale e dell’acquisto di beni e servizi. In questi anni è apparso evidente che Ares non riesce a svolgere i propri compiti in tempi ragionevoli. Questo crea grossi problemi alle singole aziende soprattutto sull’assunzione di nuovo personale».
I rappresentanti dei territori hanno evidenziato le principali carenze che stanno influendo sulla qualità delle prestazioni: «Una buona sanità passa dal potenziamento dei servizi territoriali che devono essere complementari a quelli offerti dai grandi ospedali delle città. Per questo serve puntare sulle differenziazione dei servizi in un rapporto di reciproca fiducia tra centro e periferia». Tra gli argomenti più gettonati la carenza di personale nell’assistenza primaria (medici di base) e nei piccoli ospedali. «Servono concorsi ad hoc e, nell’emergenza, ragionare sul reclutamento di medici stranieri – hanno detto ancora i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie – un altro aspetto riguarda le scuole di specializzazione che potrebbero essere ospitate in alcune strutture territoriali».
Tra le maggiori criticità anche i trasporti: «Molti cittadini delle aree disagiate hanno difficoltà a muoversi. Percorrere pochi chilometri nelle zone interne non è la stessa cosa che farlo nelle aree metropolitane. Per questo serve maggiore attenzione a quei territori marginali dove la gente, senza un riferimento in loco, decide spesso di rinunciare alle cure».
Successivamente la Commissione ha sentito i rappresentanti di Confapi sul nuovo nomenclatore sanitario delle prestazioni specialistiche fornite dalle strutture private convenzionate. Sono intervenuti Paolo Deriu (titolare dell’Istituto di Radiologia ed Ecografia di Cagliari), Roberto Cogoni (rappresentante dei Laboratori di Analisi) e il cardiologo Fabio Cadeddu. Tutti hanno rivendicato il ruolo svolto delle strutture private per assicurare ai cittadini sardi le prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non è in grado di coprire. «Chiediamo che per la definizione del nuovo nomenclatore tariffario sia istituita una commissione paritetica - hanno detto - solo così si potrà arrivare a risultati condivisi». Il timore è che il nuovo tariffario introduca ulteriori tagli alla spesa: «Ogni anno subiamo un taglio di circa il 2,5% eppure le liste d’attesa continuano ad allungarsi – hanno detto Deriu, Cogoni e Cadeddu – c’è qualcosa che non va. A rimetterci sono i pazienti, soprattutto i meno abbienti che non possono pagarsi da soli le prestazioni richieste. Servono tariffe eque e sociali».
La seduta della Commissione proseguirà nel pomeriggio con altre audizioni degli ordini professionali sul Disegno di legge n.40. Com
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