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Carabinieri identificano il ladro seriale responsabile del furto di oggetti sacri in danno della chiesa di San Francesco. L’uomo è accusato di furto e danneggiamento aggravati dalla continuazione.

Oristano, 27 Gen 2025v - I Carabinieri della Compagnia di Oristano, dopo una rapida e meticolosa indagine, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale cittadino, hanno identificato l’uomo che nella serata di mercoledì 22 gennaio è entrato in azione all’interno della Chiesa di San Francesco, particolarmente conosciuta e cara a tutti gli oristanesi, danneggiando arredi e portando via alcuni oggetti sacri.

Passando dal cantiere dell’ex convento, il ladro seriale e entrato tramite un’intercapedine (di fatto poi sfondando un pannello di legno), nella Chiesa al cui interno sono stati riscontrati diversi danni ad arredi ed icone sacre e l’ammanco di due oggetti, un turibolo ed un cestello per l’acqua santa.

I militari, analizzando e “ripulendo” insieme ai colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari (Ris) le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza comunali e privati insistenti nella zona (anche grazie alla collaborazione fornita dalla Polizia locale del Comune di Oristano), hanno subito identificato l’autore del fatto, peraltro già noto alle Forze dell’Ordine per aver commesso altri reati della stessa specie; ecco la sequenza degli avvenimenti del 22 gennaio scorso.

Quindi il ladro, alle 19.15 è entrato alla Stazione dell’Arst di Via Cagliari asportando un estintore di colore rosso; alle 19.22 ha rubato uno zaino di colore nero da una bici in sosta nella Via Duomo (fatto per il quale ancora non è stata presentata alcuna denuncia) e, subito dopo, di due caschi da moto legati al sottosella di uno scooter parcheggiato nella medesima via; poi alle ore 19.26 si era introdotto all’interno della Chiesa di San Francesco, passando per il cancello che delimita il cortile dell’area dell’ex convento, per poi uscire alle successive 19.46 proseguendo per Via Sant’Antonio con in mano un casco da moto ed un oggetto di color argento.

I militari si sono attivati per rintracciare il presunto ladro acquisendo l’informazione che, subito dopo i furti, era stato ricoverato presso il Reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Martino di Oristano, dove una macchina dell’Arma era dovuta intervenire a seguito di una richiesta da parte di quel personale sanitario preoccupato per l’atteggiamento particolarmente aggressivo e violento del soggetto all’atto del suo ingresso al Pronto Soccorso.

Positivo l’esito della perquisizione effettuata sul soggetto, estesa anche al proprio domicilio nella zona di Terralba dove sono stati rivenuti e sequestrati gli indumenti e le scarpe che l’uomo indossava durante i furti commessi in serie.

Fondamentale è stato anche l’intervento degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Oristano che, sabato mattina, a seguito di richiesta del personale sanitario dell’Ospedale San Martino, ha sequestrato addosso all’uomo un timbro riconosciuto quale parziale provento del medesimo furto commesso all’interno della Chiesa di San Francesco. Subito dopo il fatto è stato subito reso noto al Sostituto Procuratore di turno della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini delle due Forze di Polizia.

Ancora in corso le ricerche della restante refurtiva anche in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari che provvederanno ad inserire le immagini degli oggetti sacri nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti affinché possano essere meglio individuati nel corso dei controlli amministrativi ai negozi d’antiquariato ed ai mercatini di settore che quel Reparto specializzato dell’Arma svolge costantemente in tutta la Sardegna.

Ora l’uomo dovrà rispondere di furto e danneggiamento aggravati dalla continuazione.

Tanto si comunica nel rispetto dei diritti delle persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

I Carabinieri, infine, sensibilizzano i parroci ed i responsabili diocesani di tutti i luoghi di culto della Provincia di Oristano, in particolar modo quelli ove sono custoditi/esposti beni di interesse culturale, ad installare o fare periodica manutenzione dei sistemi d’allarme e videosorveglianza, particolarmente utili alle Forze dell’Ordine per l’individuazione di autori di reato.

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