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Giorno della memoria: 80 anni fa la liberazione di Auschwitz. Mattarella: “Il mondo non vuole dimenticare”.

Cagliari, 27 Gen 2025 - Nel Giorno della memoria, reali e capi di Stato tra cui il presidente della repubblica Mattarella parteciperanno ad Auschwitz alla cerimonia nel luogo simbolo dell'olocausto a 80 anni dalla chiusura del campo di concentramento nazista. Restano pochi sopravvissuti alla prigionia e allo sterminio: “l'oblio è la preoccupazione più grande”. 

Le voci degli “araldi della memoria” come li chiama Liliana Segre, sono sempre meno. Per ragioni anagrafiche i testimoni dell'indicibile sono ormai davvero pochi. C'è chi ha fatto della testimonianza del campo di sterminio una missione di vita, uno sforzo immane da dedicare a chi non è sopravvissuto, documentando pubblicamente quell'esperienza, riprovando il dolore altre mille volte e poi c'è chi ha cercato di sopravvivere in silenzio. Non è semplice per questo tenere conto di chi in Italia uscì vivo da Auschwitz-Birkenau e dalle altre camere della morte per il più folle dei progetti: lo sterminio di una 'razza', dunque il genocidio, e di chi era diverso - gli omosessuali, i disabili, i rom - oltre che gli oppositori politici. 

In Italia, accanto a persone instancabili in prima linea come Liliana Segre, Sami Modiano, Edith Bruck ci sono ormai pochi altri. Poi resteranno i libri, gli archivi, i documentari, le testimonianze registrate, in una sorta di passaggio di consegne. 

Secondo l'analisi dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane e dello scrittore e storico Marcello Pezzetti, che cura il museo di Roma, gli ebrei sopravvissuti sono ormai poco più di una decina. A loro si aggiungono i pochissimi sopravvissuti ex deportati non ebrei, come ricorda Dario Venegoni presidente dell'Aned Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, medaglia d'oro al merito civile nel 2024 e fonte importante. 

"Sono molto pessimista sulla memoria. Il pessimismo aumenta in un tempo come oggi quando nessuno studia storia e geografia, quando nessuno si toglie da quel telefonino per pensare, senza cultura, senza morale e senza pensare a se stessi come un ente eccezionale che è ognuno di noi non si può che esser pessimisti. Quando saremo morti noi sopravvissuti, i nostri diretti eredi, i bravi insegnati ricorderanno, poi una riga in un libro di storia e poi neanche quella". Lo ha ribadito la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz. 

Quanto agli attacchi e le minacce ricevute sui social dopo il documentario "Liliana" che racconta la sua vicenda ha detto che un po' si aspettava simili reazioni "anche perché io sono da 6anni sotto scorta, se una vecchia donna come me viene messa sotto scorta, dal 2018, perché già allora avevo minacce, odiatori. Ma chi sono questi personaggi? Immaginavo che con il film sarebbero stati di più e così è stato. 

L'antisemitismo c'è sempre stato, l'ho incontrato da bambina. L'aumento? Forse dopo la guerra erano successe tante cose che erano tutti amici degli ebrei si fingevano amici o erano, è da decidere. Io l'ho sempre sentito l'antisemitismo, non era manifesto come adesso ma c'è sempre stato". 

"Devo dire la verità, io non ho paura perché sono diventata così vecchia. Avevo molta paura quando ero bambina. Poi man mano che le cose mi sono capitate, c'è stata una ragione importantissima, etica, morale che era l'amore grande che io avevo ricevuto da bambina. E quando uno è stato amato nella vita- conclude - ha uno scudo davanti a sé, che non è visibile, ma che ti protegge per tutta la vita. Io, ancora oggi che ho 94anni, nel ricordo di mio padre, dei miei nonni ho una specie di scudo, di corazza che è fatta di amore e che ha vinto sull'odio".

Da Roma a Cracovia, in viaggio nella Storia per ricordare, ottant'anni dopo, l'orrore di Auschwitz e l'abisso della Shoah. È iniziato per 142 ragazzi di Roma e della sua provincia il Viaggio della Memoria 2025 di Roma Capitale, organizzato dal Campidoglio e dalla Città Metropolitana in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah. L'80esimo anniversario dalla liberazione del campo di sterminio è celebrato con i capi di Stato e di governo e le altre autorità. La delegazione romana, guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, varcherà invece i cancelli del lager martedì.

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