Roma, 1 Feb 2025 – Pare che la questione che riguarda gli odiati migranti, non porti bene alla camicetta nera italiana. Ed anche al suo governo tutto. Che al momento sono come i dilettanti allo sbaraglio. Infatti, la decisione è di ieri sera, che impone il rientro nel territorio nazionale, dei migranti trattenuti nel centro di Gjader in Albania. Lo ha deciso nel tardo pomeriggio di ieri la Corte d'Appello di Roma. I giudici non hanno convalidato i trattamenti.
I giudici della Corte d'appello di Roma, (che la Meloni sperava di metterli in difficoltà assegnando loro la patata bollente deli migranti) secondo quanto si apprende, hanno sospeso il trattenimento dei 43 cittadini bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, in Albania, rimettendo alla prossima pronuncia della Corte europea di Giustizia sui Paesi sicuri. L'effetto di questa decisione è che i richiedenti asilo saranno riportati in Italia e liberati.
Il rientro è previsto in serata oggi - sabato 1 febbraio - e avverrà su mezzi della guardia costiera.
"C'è grande stupore, perché a nostro avviso non c'è la necessità di aspettare il pronunciamento della Corte di giustizia europea", affermano fonti di governo all'ANSA commentando la mancata convalida dei trattenimenti dei migranti che erano stati portati in Albania.
“Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania, vanificando l’iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori. Siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il Governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri, il governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani”. Così Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr.
"Continua l'opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l'immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria ed appare ostile ai principi fondamentali dell'ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, in riferimento alle ultime decisioni della Corte d'Appello di Roma sul trattenimento dei migranti in Albania.
"Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l'immigrazione irregolare. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l'ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l'azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d'Italia non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della Nazione". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.
"Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento". Lo dichiara la segretaria Pd Elly Schlein.
"Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell'ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione. Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica".
"La decisione della Corte d'Appello di Roma smonta per la terza volta la propaganda del governo Meloni e certifica il fallimento dell'accordo con l'Albania. Dopo le pronunce di ottobre e novembre, anche oggi i giudici hanno sospeso il trattenimento dei migranti bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, rimettendo la questione alla prossima pronuncia della Corte di Giustizia europea sui Paesi sicuri". Lo dice Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare Avs. "L'effetto immediato - prosegue - è che i richiedenti asilo saranno portati in Italia e liberati, confermando ancora una volta l'illegittimità dell'operazione".
"A questo disastro politico - sottolinea Bonelli - si aggiunge uno spreco inaccettabile di denaro pubblico: Meloni ha speso quasi un miliardo di euro per allestire i centri in Albania, fondi che potevano essere investiti per assumere medici e potenziare la sanità pubblica. Il governo continua a ingannare i cittadini con la sua retorica anti-migranti, ma la realtà è che le sue politiche sono inefficaci, costose e umilianti per l'Italia. Meloni - conclude - venga in Parlamento a spiegare il fallimento della sua strategia migratoria, che sta diventando un boomerang giudiziario ed economico".
"Errare è umano, perseverare è una prerogativa del governo Meloni. Hanno partorito un decreto flussi, un decreto paesi sicuri, hanno spostato la competenza dai giudici di Tribunale 'politicizzati e di sinistra' verso i giudici di Corte d'Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l'aereo di Stato e la bandiera italiana piegati al ricatto migratorio della Libia, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo. L'unica costante sono i fallimenti del governo di FdI, Lega e FI che si ostinano a non voler rispettare la Costituzione e le regole europee. Pensavano forse di aggirare le norme spostando la competenza dai tribunali alle Corti d'appello? Con la mancata convalida del trattenimento dei 43 migranti trasportati in Albania che ora dovranno salpare in direzione Italia, riparte l'assurdo gioco dell'oca del governo Meloni a spese dei contribuenti italiani". Lo affermano i capigruppo del M5s nelle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino.
Intanto fonti governative, commentando la decisione della Corte di Appello, riferiscono che a palazzo Chigi si lavora "per superare anche questo ostacolo".
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