Roma, 5 Feb 2025 - Tra inglese, 'latinorum' e cartelli di protesta, l'informativa alla Camera e al Senato dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri si consuma in un clima caldo, anticipato in mattinata da fitti capannelli nel Transatlantico di Montecitorio pensando a occasioni accompagnate in passato da analoghe aspettative.
I primi momenti di tensione quando Nordio esprime la sua "delusione" nei confronti dei magistrati e nel momento in cui va in scena un botta e risposta tra il Guardasigilli e l'esponente Avs Angelo Bonelli. La presidenza, poi, è costretta a intervenire in altri due frangenti: prima quando sono i deputati del Pd a mostrare dei cartelli in Aula, - con la scritta 'Meloni patriota in fuga' - e, successivamente, quando tocca ai parlamentari Avs esporre le foto di alcuni prigionieri torturati nel carcere di Mitiga.
Tutto il discorso di Nordio alla Camera prosegue su questa falsariga, tra i battimani del centrodestra e il rumoreggiare delle opposizioni. Interruzioni miste a risate, quando, dopo le polemiche sui fascicoli in inglese del caso Almasri, Nordio parla di "dissenting opinion" a proposito dei rilievi dei giudici della Cpi.
Nel pomeriggio sono i senatori del Pd a esporre le foto delle torture in Libia.
Protesta del Pd anche in aula al Senato durante il dibattito sull'informativa dei ministri Nordio e Piantedosi. Al termine dell'intervento del presidente dei senatori Dem Francesco Boccia, i democratici hanno esposto cartelli con la scritta "Meloni in fuga", con le foto dei prigionieri nelle carceri libiche e le foto dell'arrivo dei migranti in Albania. "Se avete bisogno dei cartelli vuol dire che non siete convinti delle vostre opinioni", ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa invitando a rimuovere i cartelli.
"Questa informativa è una farsa e un insulto al Parlamento". Lo ha detto Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S al Senato, prendendo la parola in Aula in occasione del dibattito apertosi dopo l'informativa del Governo sul caso Almasri."Una farsa - ha spiegato - perché basata su una menzogna, i ministri Nordio e Piantedosi erano attesi la settimana scorsa, non sono venuti con una scusa insussistente: la notifica del procuratore, circostanza che è rimasta la medesima, eppure oggi sono qui, evidentemente la loro parola non vale nulla. Nordio vuole andare non solo contro le leggi che ha violato ma anche contro il buon senso. Ma secondo lei io dovrei sentirmi più sicura sapendo che lei ha messo su un volo di Stato un criminale internazionale? "Per Maiorino si tratta di "un insulto sorprendente perché con un'ulteriore settimana di tempo che vi siete presi scappando come conigli dal Parlamento, non vi siete nemmeno messi d'accordo sulla versione da dare, vi siete accorti che avete detto due cose differenti che insieme non ci stanno? Secondo Piantedosi era talmente pericoloso che di corsa l'hanno dovuto mettere su un volo di Stato, non potevano aspettare un volo di linea per rimpatriarlo, per il ministro Nordio bisognava capire in quelle 40 pagine scritte in inglese, bisognava capire, chissà, ma questo avrà iniziato a stuprare, a uccidere, a torturare, a ridurre in schiavitù, nel 2011 o nel 2015? E mica ci possiamo assumere questa responsabilità, questo giglio di campo, che vogliamo fare, lo vogliamo trattenere ancora un po'? Fino a quando quegli incompetenti si decideranno a emettere un mandato più circostanziato? Che arriva, signor ministro, ma voi lo avevate già messo sul volo di Stato con tanto di bandiera italiana, ad essere accolto con tutti gli onori e il disonore della nazione, di cui voi patrioti - ha detto ancora l'esponente stellata - vi riempite la bocca".
"Abbiamo ascoltato un ministro imbarazzato, il ministro dell'interno. Se la Digos arresta un criminale pericoloso penso ci sia imbarazzo nel capo delle forze dell'ordine vedere che la politica lo libera. Lei Nordio è stato imbarazzante, è venuto in Aula a fare la difesa di Almasri. Lo dico con Manzoni: che vuole che me ne faccia del suo latinorum? Almasri ha torturato, ucciso, violentato bambini e voi lo avete rimandato in Libia col volo di Stato e il tricolore". Lo ha detto il senatore e presidente di Iv, Matteo Renzi, nel dibattito al Senato su caso Almasri. Renzi ha ricordato le parole di Meloni quando diceva dio voler perseguire le mafie dei trafficanti di uomini: “Aveva tra le mani il boss dei boss, il boss numero uno, e se lo è lasciato scappare. Da questo momento in poi Meloni non potrà più parlare di migranti e trafficanti”.
Il senatore ha poi, col suo tipico stile goliardico, usato una serie di metafore riferite alla favola di “Le avventure di Pinocchio”, per rimanere nel solco del filone di fantasia legato al “Signore degli Anelli” caro alla narrazione del partito della premier: "Meloni vorrebbe fare la fatina, ma c'è l'Omino di Burro, quello che guida il carro e porta i bambini fuori dalla scuola, nel Paese dei balocchi, dove diventano dei somari. L'omino di burro ha una vocina suadente. Questa è Giorgia Meloni: pensavate di aver trovato la Lady di ferro, Margaret Tatcher, ma avete trovato l'Omino di Burro, Giorgia Meloni, forte coi deboli e debole coi forti". Renzi ha definito Piantedosi e Nordio, in questa “favola”, il gatto e la volpe.
Renzi ha poi dato una stoccata anche a Delmastro: "Se Delmastro delle Vedove vede il curriculum di Almasri lo propone per il Dap, questo è poco ma sicuro".
"Quella sedia vuota al centro dei banchi del governo è un'offesa non solo per il Parlamento ma perla giustizia internazionale. Se Giorgia Meloni è Frodo l'anello del potere le ha dato alla testa e ha liberato Sauron Almasri". Lo ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi intervenendo in Aula alla Camera dopo l'informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. "Abbiamo ascoltato - ha attaccato - il ministro della Giustizia indossare gli abiti del difensore d'ufficio di quello che il ministro degli Interni ha definito un personaggio pericoloso".
"C'è stato un concorso nell'omissione dell'esecuzione di questo mandato - ha proseguito - tra la Procura e il governo che ha una enorme responsabilità di cui la presidente Meloni non poteva non essere al corrente, non poteva non sapere che c'era un mandato di cattura e che stava per avvenire l'espulsione e la scarcerazione" di Almasri. Tutto questo, ha proseguito, "da un gioco delle parti è diventato un gioco delle tre carte che comporterà una procedura all'interno della corte" verso l'Italia che vorrà sapere "perché non avete rispettato l'obbligo di cattura". L'affermazione di Piantedosi che Almasri è pericoloso "deve segnare un punto di svolta nella cooperazione" perché "è la prima volta che un rappresentate del governo ci dice che a capo di un apparato libico c'è un personaggio pericoloso, da espellere" anche per questo "è arrivato il momento, torniamo a chiederlo, di una commissione d'inchiesta sull'attuazione degli accordi Italia-Libia".
"La donna che doveva combattere itrafficanti di esseri umani in tutto l'orbe terraqueo, ha liberato un trafficante. Non so se è favoreggiamento, ma la presidente del Consiglio gli ha fatto un favore. La presidente Meloni ha mentito e gli italiani se ne stanno rendendo conto". Lo ha detto Maria Elena Boschi (Iv), dopo l'informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. Boschi ha ricordato che una settimana fa il governo non venne in Aula per l'informativa "perché c'era il segreto istruttorio".
"Ma cosa è cambiato in questa settimana? Ma se c'era il vincolo la prima a violarlo è stata Giorgia Meloni nella sua comunicazione a reti unificate. Ma Giorgia Meloni scappa dal Parlamento e manda voi - ha aggiunto rivolgendosi ai due ministri - Non c'è tentativo di fuga, ma una fuga riuscita. Il coraggio della Presidente del Consiglio finisce quando c'è un confronto. Sui social e ad Atreju è coraggiosissima. Giorgia Meloni ha paura di confrontarsi con la realtà".
Riferendosi ai video sui social fatti dalla premier, Boschi ha aggiunto: "Voi agli italiani date solo una narrazione, ed è quello che avete fatto con Almasri. Ci sono decine di persone che hanno testimoniato le torture subite in Libia e vi invito ad ascoltarle: se lo aveste fatto, ministro Nordio, non sarebbe venuto in Aula con superbia, come se non si trattasse della vita delle persone e dei bambini torturati".
La Digos che il 19 gennaio ha arrestato Almasri, ha proseguito, "ha fatto il suo dovere, e noi la ringraziamo per questo. Chi non ha fatto il dovere di servire la patria con onore e disciplina è la Pdc che lo ha liberato e lo ha rimandato in Libia con un volo si Stato".
"Ancora una volta Meloni è scappata, non è venuta a riferire su una vicenda che resterà un'onta di infamia sulla storia del paese. Io la capisco, ha tanto investito sul racconto di donna madre e cristiana, era impossibile venire qua a schiena dritta, con la testa non nascosta nel cappotto, a giudicare la scelta del governo di liberare un torturatore, uno stupratore di bambini e bambine".
"Nordio ci ha spiegato perché era tutto sbagliato, qualcuno l'ha definita un avvocato difensore di Almasri, altri un giudice assolutore. Non so quale sia la definizione giusta, ma la sostanza non cambia perché alla fine di tutto c'è la realtà ed è questa". Lo dice Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra mostrando in aula alla Camera, durante il dibattito dopo le informative dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, la foto di una bambina torturata da Almasri. "Ci dica ministro, quando Almasri ha compiuto queste torture? Quando le ha fatte? In che anno? Ci dica ministro. Lei si è assunto la responsabilità di non fare il suo dovere".
"Ministro Nordio lei è stato scandaloso. Lei non è stato il difensore di Almasri, lei è stato il giudice assolutore. Peggio, se fosse proiettata e discussa il suo intervento in un'aula di giurisprudenza lei si dovrebbe vergognare". Lo dice il leader del M5S, Giuseppe Conte.
"Nordio non ha parlato da ministro ma avvocato difensore di Almasri: prima ci ha detto che non ha avuto tempo di leggere 40 pagine in inglese, poi che le ha lette talmente bene da trovare tutte quelle incongruenze. Il ministro deve trasmettere gli atti e non valutarli, lei non ha letto la legge". Così la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, in replica dopo l'informativa di Nordio e Piantedosi alla Camera sul caso Almasri.
Comments are closed.