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La Bruno Vespa russa, Maria Zakharova attacca Mattarella: “Non siamo paragonabili ai nazisti”. Il Capo dello Stato aveva paragonato l’aggressione russa a Kiev al progetto del Terzo Reich in Europa.

Roma, 15 Feb 2025 - Non le aveva mandate a dire il Capo dello Stato il 5 febbraio scorso quando paragonò l'aggressione russa all'Ucraina di tre anni fa al disegno di dominazione dell'Europa del Terzo Reich: "Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali", aveva detto il Capo dello Stato, "il risultato fu l'accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura".

Oggi, nove giorni dopo e all'indomani della richiesta di Trump a Putin di trattare, arriva la risposta di Mosca: "Invenzioni oltraggiose e blasfeme" dice la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Mattarella ha tracciato parallelismi storici scandalosi e francamente falsi tra la Russia e, come ha detto, la Germania nazista, mentre chiedeva che il fallimento della politica occidentale di 'appeasement' alla fine degli anni '30 venisse presa in considerazione nel negoziare la risoluzione del conflitto in Ucraina. È impossibile anche solo dire una cosa del genere". Assolutamente sereno, si legga quanto detto, replicano dal Quirinale.

Comprensibile che a Mosca non piaccia passare per i nazisti del terzo millennio, ma le indignate parole di Maria Zakharova non entrano, e non possono entrare, nel merito della contestazione: i fatti, le testimonianze, le immagini di quello che la Russia ha fatto in Ucraina in tre anni di guerra sono incontestabili.

In realtà, Mattarella ha detto anche un'altra cosa, forse ancora più sgradita alle orecchie di Putin: parlando in occasione della Giornata del Ricordo il Capo dello Stato ha esortato i 27 a impegnarsi "per favorire l'ingresso di nuovi membri (nell'Unione Europea ndr), i Paesi dei Balcani Occidentali che ne sono ancora esclusi, Ucraina e Moldova". Se citare i Balcani Occidentali può rientrare nella preparazione dell'imminente visita in Montenegro (Mattarella sarà a Podgorica da lunedì), dire che Moldova e soprattutto di Kiev devono entrare (o anche solo avvicinarsi) all'UE contrasta in principio la volontà di Mosca di farne uno Stato vassallo, soprattutto il giorno dopo che i primatisti americani ora al potere a Washington si sono prodigati nell'accontentare Putin negando a Kiev la prospettiva di entrare nella Nato.

Per un'Europa ancora in cerca di identità le parole di Mattarella sono una spinta verso la consapevolezza che i rapporti internazionale sono cambiati e serve maggiore unità, per i nemici dell'Europa, a est come a ovest, sono una pietra d'inciampo.

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