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Zelensky già al lavoro con il team di Trump per ipotizzare il percorso di pace. Macron convoca vertice di crisi europeo. E gli americani fanno da padroni in casa d’altri, infatti: Kellogg ribadisce: “Europa fuori dal tavolo dei negoziati di pace”.

Kiev, 16 Feb 2025 - "Abbiamo iniziato a lavorare con il team del Presidente Trump e possiamo già vedere che il successo è raggiungibile. In questo momento, il mondo guarda all'America come alla potenza che ha la capacità non solo di fermare la guerra, ma anche di contribuire a garantire l'affidabilità della pace dopo di essa". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "In vista della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ho avuto un'ottima telefonata con il Presidente degli Stati Uniti e un incontro sostanziale con il Vicepresidente Vance e il Segretario di Stato Rubio.

Cresce il malcontento in Europa, dove il Presidente francese Emmanuel Macron cerca di accelerare proponendo un “vertice con Kiev a Parigi”. Ma non c'è una data, nel frattempo il Segretario di stato americano Marco Rubio è arrivato in Israele per il suo primo tour in Medio Oriente. Tratterà la fragile tregua a Gaza, prima di avviare i negoziati sull'Ucraina. Di questo dovrebbe parlare durante la sua seconda tappa in Arabia Saudita. La notizia non trova conferme ufficiali mentre l'Eliseo attente: “Nulla è fissato per il momento”. E dalla telefonata tra Sergej Lavrov e, appunto, Rubio si riafferma la possibilità di un prossimo incontro Trump-Putin.

“In vista della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ho avuto un'ottima telefonata con il Presidente degli Stati Uniti e un incontro sostanziale con il Vicepresidente Vance e il Segretario di Stato Rubio. Ci aspettiamo anche che il generale Kellogg visiti presto l'Ucraina per valutare ulteriormente la situazione ed esplorare i percorsi verso le soluzioni forti del Presidente Trump, che possono essere veramente pacificatrici” ha proseguito aggiungendo che “i nostri team stanno lavorando in modo approfondito e dettagliato su un accordo speciale tra i nostri Paesi, che sicuramente rafforzerà sia l'America che l'Ucraina”.

Ci aspettiamo anche che il generale Kellogg visiti presto l'Ucraina per valutare ulteriormente la situazione ed esplorare i percorsi verso le soluzioni forti del Presidente Trump, che possono essere veramente pacificatrici", ha proseguito, aggiungendo che "i nostri team stanno lavorando in modo approfondito e dettagliato su un accordo speciale tra i nostri Paesi, che sicuramente rafforzerà sia l'America che l'Ucraina. Siamo impegnati a renderlo un vero successo, esattamente come concordato".

 "Abbiamo anche avuto incontri produttivi con senatori e membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Naturalmente, assisteremo ad altri tentativi di Putin di ingannare il mondo e prolungare la guerra. Ma una vera pace è possibile e dobbiamo raggiungerla insieme: Ucraina, Stati Uniti ed Europa. Si tratta della nostra sicurezza comune", ha concluso.

Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa Rubio hanno concordato in un colloquio telefonico "la loro disponibilità a lavorare insieme per ripristinare un dialogo reciprocamente rispettoso in conformità col tono stabilito dai presidenti" russo e statunitense, ha affermato il ministero degli Esteri russo. Nel colloquio è stata anche "delineata la reciproca determinazione a interagire sulle principali questioni internazionali, tra cui l'accordo sull'Ucraina, la situazione in Palestina", nonché sull'opportunità di coordinare misure per rimuovere gli ostacoli al lavoro delle missioni estere di Usa e Russia.

Il presidente ucraino “sta cercando di nascondere la vera portata della catastrofe delle Forze armate ucraine nella regione di Kursk” ha scritto la portavoce del ministero degli Affari Esteri russo. Secondo Maria Zakharova, Volodymyr Zelensky offrirà a Mosca uno scambio diretto di territori in caso di negoziati rinunciando alle terre che le forze ucraine controllano nella regione di Kursk.

A un anno dalla morte in carcere del principale oppositore del Cremlino, i sostenitori di Alexei Navalny organizzeranno delle commemorazioni, tra cui una visita alla sua tomba a Mosca, nonostante il rischio di rappresaglie da parte delle autorità. Questi tributi giungono in un momento in cui l'opposizione russa, decapitata dalla perdita della sua figura di spicco e dilaniata da lotte interne, si trova in una posizione di debolezza senza precedenti. Esiliati in diversi paesi all'estero, i suoi leader lottano per riaccendere la fiamma della lotta contro Vladimir Putin, soprattutto in Russia, dove ogni critica al governo è severamente repressa.

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