Mosca, 17 Feb 2045 - Maria Zakharova, non lascia. Anzi raddoppia pesantemente. Contro il nostro amato presidente Mattarella. Infatti, per la portavoce di Putin e non del ministro degli esteri, il paragone tra la Russia e la Germania nazista nell'anno dell'80esimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, fatto di recente dal presidente italiano Sergio Mattarella, "non resterà senza conseguenze". Lo ha affermato ancora una volta, Maria Zakharova, ospite della tv russa ieri sera.
"Nella sua veste di presidente ha dichiarato di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non rimarrà mai senza conseguenze", ha ammonito Zakharova intervistata nel programma del giornalista filo-Cremlino Vladimir Solovyov sul canale Rossiya-1. Zakharova - che ha postato una clip del suo intervento sul suo canale Telegram - ha sottolineato che queste parole sono state pronunciate dal "presidente di un Paese che storicamente è stato tra coloro che hanno attaccato il nostro Paese".
"Purtroppo l'Italia è il Paese in cui è nato il fascismo", ha aggiunto la portavoce. "Questo ci viene detto da una persona che non può fare a meno di sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nonni e i bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale sotto le bandiere e gli slogan nazisti. Su quale base questo viene detto nell'anno dell'80esimo anniversario della nostra Vittoria?", ha insistito la diplomatica.
"Abbiamo dato una risposta, che ha dato origine non solo a un'ondata di russofobia e alla presunta pseudo-difesa del presidente italiano. La gente ha creato una petizione online in cui comuni cittadini italiani, giornalisti, personaggi pubblici hanno iniziato a scrivere che si scusano con i russi per queste parole indegne", ha concluso Zakharova. Intanto l'agenzia ufficiale Tass questa mattina riporta che la petizione in questione, in cui si dichiara che "il popolo italiano non condivide la dichiarazione del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e desidera chiedere scusa alla Federazione Russa e all'intero popolo russo", è stata firmata da oltre 10.000 persone. Lo ha raccontato all'agenzia russa il suo promotore, il giornalista italiano Vincenzo Lorusso, che vive a Lugansk e racconta la vita nel Donbass.
"I firmatari sono principalmente cittadini italiani, ci sono anche russi che vivono in Italia", ha detto. Lorusso ha affermato che una volta completata la raccolta delle firme, la petizione verrà inviata al ministero degli Esteri russo per "dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni del presidente".
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