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Il Papa al Gemelli: “Quadro clinico complesso, ma stazionario”. La degenza “non sarà breve”.

Roma, 18 Feb 2025 - Quinto giorno di ricovero per il Pontefice, è al Policlinico Gemelli da venerdì scorso.

Gli accertamenti sullo stato di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, "sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata". Così un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che dettaglia che il Papa è affetto da un'infezione polimicrobica delle vie respiratorie. In un nuovo comunicato del tardo pomeriggio, sempre la Santa Sede assicura che le condizioni del Pontefice sono stazionarie, non ha la febbre e continua a seguire la terapia

Ieri mattina Bergoglio ha seguito in tv la messa celebrata al suo posto dal cardinale José Tolentino de Mendonça per il Giubileo degli Artisti, in cui è stata letta l'omelia che aveva preparato, mentre nel pomeriggio "ha alternato la lettura al riposo". Anche per l'Angelus Francesco si è limitato ad inviare il testo, in cui ha spiegato: "ho ancora bisogno di un po' di cure per la mia bronchite".   

Il Papa ha ringraziato sia lo staff medico sia i moltissimi che gli hanno inviato messaggi di pronta guarigione: "Vi ringrazio per l'affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni", ha scritto su X.

"Il Papa ci ha chiamati venerdì e sabato, era di buon umore, la voce un po' affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo. Un collaboratore gli ha passato il telefono e ha potuto parlare con noi. Ieri invece ha riposato e sapevamo che non avrebbe telefonato". Lo riferisce a Tgcom24 uno dei responsabili della parrocchia Sacra Famiglia di Gaza, comunità cattolica presente nella Striscia. Il Papa in questi mesi ha chiamato tutti i giorni il parroco padre Gabriel Romanelli e il vice parroco, padre Yusuf Asad, per manifestare la sua vicinanza in questo momento così difficile per la popolazione.

"Fratelli e sorelle, buona domenica! In Vaticano è stata celebrata l'Eucaristia dedicata in particolare agli artisti venuti da varie parti del mondo per vivere le Giornate giubilari. Ringrazio il Dicastero per la Cultura e l'Educazione per la preparazione di questo appuntamento, che ci ricorda l'importanza dell'arte come linguaggio universale che diffonde la bellezza e unisce i popoli, contribuendo a portare armonia nel mondo e a far tacere ogni grido di guerra.  Desidero salutare tutti gli artisti che hanno partecipato: avrei voluto essere in mezzo a voi ma, come sapete, mi trovo qui al Policlinico Gemelli perché ho ancora bisogno di un po' di cure per la mia bronchite". Così Papa Francesco ha scritto nell'Angelus domenicale che è stato diffuso dalla Sala Stampa del Vaticano.

Il Santo Padre Francesco ha detto nell'Angelus: "Rivolgo il mio saluto a tutti i pellegrini presenti oggi a Roma, in particolare ai fedeli della Diocesi di Parma, che sono venuti in Pellegrinaggio diocesano, guidati dal loro Vescovo. Invito tutti a continuare a pregare per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan. Vi ringrazio per l'affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni, così come vorrei ringraziare i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per la loro premura: svolgono un lavoro prezioso e tanto faticoso, sosteniamoli con la preghiera! E ora affidiamoci a Maria, la 'Piena di grazia', perché ci aiuti ad essere come Lei cantori e artefici della bellezza che salva il mondo".

"Cari artisti, vedo in voi dei custodi della bellezza che sa chinarsi sulle ferite del mondo, che sa ascoltare il grido dei poveri, dei sofferenti, dei feriti, dei carcerati, dei perseguitati, dei rifugiati. Vedo in voi dei custodi delle Beatitudini!". Così nell'omelia - letta dal cardinale Josè Tolentino de Mendonca, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione - della messa in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura.

"Viviamo in un'epoca in cui nuovi muri si alzano, in cui le differenze diventano pretesto per la divisione anziché occasione di arricchimento reciproco", sottolinea il Pontefice. "Ma voi, uomini e donne di cultura, siete chiamati a costruire ponti, a creare spazi di incontro e dialogo, a illuminare le menti e a scaldare i cuori".

Il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto: "Il Papa è sereno, umore buono, e ha letto qualche giornale". 

L'arrivo del Papa ha preso un po' alla sprovvista il personale della struttura, considerando, ad esempio, che uno dei medici che fa parte della sua équipe, il chirurgo Sergio Alfieri (che lo ha operato due volte per il problema legato al colon, poi risolto), ha appreso dai giornalisti del ricovero del Pontefice. Al momento non si conosce quali siano i medici della vasta équipe del Gemelli che lo stanno tenendo sotto osservazione e stanno procedendo agli esami necessari. Membri dell'entourage del Papa hanno fatto filtrare fin dall'inizio un messaggio rassicurante a chi sta stazionando nelle aree d'attesa del policlinico: “C'è da stare tranquilli” dicono sottovoce.

Il dispositivo di sicurezza all'interno dell'ospedale è molto leggero, con alcuni gendarmi che stazionano nei vari piani e naturalmente il cordone di sicurezza attorno alla stanza tutta bianca del Papa.

Già a metà dicembre dello scorso anno a molti è sembrato un azzardo il viaggio ad Ajaccio, proprio alla vigilia delle celebrazioni di Natale e dell'apertura del Giubileo. Papa Francesco nel viaggio del 15 dicembre, per la prima volta, non aveva tenuto la consueta conferenza stampa finale con i giornalisti. Il volo era breve, questa la motivazione ufficiale. Ma evidente c'era anche una certa stanchezza del Papa.

Qualche giorno dopo, nel corso di una udienza, si era interrotto: “Scusatemi ma sono molto raffreddato”. Domenica 22 dicembre poi ha deciso di tenere l'Angelus da Casa Santa Marta. Ancora, le celebrazioni del Giubileo con la messa del 24 dicembre spostata da Piazza San Pietro (dove era prevista inizialmente) in Basilica. Quindi, le celebrazioni di Natale, fino al 9 gennaio, quando il Pontefice sceglie di affidare ad un collaboratore la lettura del discorso al corpo diplomatico, una delle udienze più importanti di ogni inizio d'anno.

Quindi ancora udienze, incontri, eventi del Giubileo. Ma sono un paio di settimane che il Papa non arriva in fondo ai discorsi, lascia leggere a collaboratori, perché risulta affannato e lui stesso pubblicamente ha parlato di bronchite. Infine le udienze non più al Palazzo apostolico ma nella sua residenza a Casa Santa Marta. “Sono ammalato e non posso uscire” diceva rammaricato il 10 febbraio in un video postato sui social dalla Grande Moschea di Parigi. Aveva infatti deciso di curarsi a casa ma evidentemente non sono bastate, anche perché ai farmaci a base di cortisone non si è sommato il necessario riposo. Ora la decisione del ricovero in ospedale alla quale, secondo quanto si apprende, il Papa avrebbe comunque cercato fino all'ultimo di fare resistenza. “Mi sento meglio” ripeteva nelle ultime ore (riferiscono fonti che lo hanno incontrato), fino a quando ha concordato con i medici di fare approfondimenti e cure in ospedale.

Lo scorso 12 febbraio, nel corso dell'udienza generale, il Pontefice aveva ceduto il testo da leggere ad un collaboratore. Poi a braccio aveva invitato a pregare: “Fare di tutto per la pace, non siamo nati per uccidere”.

"La guerra è sempre una sconfitta, la pace è possibile e tu lo stai facendo attraverso la musica", è così che Papa Francesco in una inedita ed eccezionale presenza durante la prima serata del Festival di Sanremo 2025, con un video messaggio in diretta durante la trasmissione. Il Papa concludeva il suo intervento dicendo: "La musica è bellezza e strumento di pace, la musica può aiutare la convivenza", subito l'applauso e la standing ovation del pubblico dell'Ariston.

“Auguriamo al Santo Padre pronta guarigione e ci uniamo in preghiera per lui” scrive la Cei, la Conferenza episcopale italiana, sull'account Instagram, dopo la notizia del ricovero al Gemelli. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non ha mancato di esprimere “il mio più sincero augurio di pronta guarigione a Papa Francesco. Siamo vicini al Santo Padre, che ha sempre dimostrato grande forza e dedizione, nella speranza che possa riprendersi al più presto”. “La comunità diocesana di Roma esprime la propria vicinanza a Papa Francesco, avendo appreso del suo ricovero presso il Policlinico Gemelli. Tutto il popolo di Dio che è in Roma si stringe ancor di più al suo Vescovo, assicurandogli la preghiera per una pronta guarigione” ha scritto invece la Diocesi di Roma in un post su X.

Papa Francesco ha nominato, a partire dal 1° marzo 2025, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, nonché Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, la suor Raffaella Petrini, finora Segretario Generale del medesimo Governatorato. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede. La nomina era stata anticipata da Bergoglio in un'intervista televisiva negli scorsi giorni.

Suor Raffaella Petrini, dal novembre 2021 Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, è nata a Roma il 15 gennaio 1969. Ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche presso la Libera Università Internazionale degli Studi Guido Carli e il Dottorato presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, dove è attualmente Docente. Dal 2005 al 2021 ha lavorato presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

Dopo Suor Simona Brambilla, nominata il 6 gennaio scorso, Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica è la seconda donna messa a capo di una istituzione della Santa Sede.

Francesco ha inoltre nominato vescovo della diocesi di Bubanza (Burundi) padre Emmanuel Ntakarutimana, finora Coordinatore del Consiglio per la creazione dell’Università Cattolica del Burundi. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede in un bollettino. Il Papa ha nominato anche il vescovo della diocesi di Rutana. Si tratta del reverendo Léonidas Nitereka, finora Vicario Generale della diocesi di Bururi.

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