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Papa Francesco “in lieve miglioramento”. Ha “trascorso notte serena e fatto colazione in poltrona”.

Roma, 20 Feb 2025 – Condizioni in miglioramento per Papa Francesco. Infatti “La notte è trascorsa serena, il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona". Lo comunica la Sala stampa della Santa Sede. Ieri sera l'ultimo bollettino parlava di “condizioni cliniche stazionarie”. E spiegava che gli esami del sangue, "valutati dallo staff medico, dimostrano un lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori”.

Le stesse fonti hanno sottolineato che "il cuore del Papa regge molto bene". In visita al Gemelli ieri anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier ha espresso a Papa Francesco gli auguri di pronta guarigione, a nome del Governo e dell’intera nazione. “Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo – ha detto Meloni -. Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo”.

Fonti vaticane hanno sottolineato il fatto che vengano date “informazioni con regolarità”, contro le continue e insistenti fake news che circolano in questi giorni. “Le fake news si commentano da sole”.

Secondo quanto si apprende, a Francesco viene evitata qualunque possibile situazione di stress, nulla deve compromettere il delicatissimo decorso della polmonite, soprattutto si presta una forte attenzione all'ambiente in cui è ricoverato il Pontefice. “Non deve prendere neanche un colpo d'aria”, è stato detto dall'equipe medica che lo ha in cura a chi lo sta assistendo in queste ore. Insomma, non solo niente Angelus dal balcone, ma nemmeno l'apertura di una finestra deve pregiudicare in questo momento la degenza di Bergoglio.

Nei giorni scorsi è emersa la diagnosi di una “polmonite bilaterale”. La nota del Vaticano riporta che “gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e le condizioni cliniche del Santo Padre continuano a presentare un quadro complesso. L'infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, e che ha richiesto l'utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso. La Tac al torace, di controllo, alla quale il Santo Padre è stato sottoposto ieri pomeriggio, prescritta dall'equipe sanitaria vaticana e da quella medica della Fondazione Policlinico “A. Gemelli”, ha dimostrato l'insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un'ulteriore terapia farmacologica. Papa Francesco è di umore buono”.

"Che il Signore custodisca Papa Francesco, che lo rafforzi nel suo ministero affinché possa, ce lo auguriamo presto ma secondo i tempi umani, continuare a guidare la Chiesa con la sua saggezza e il suo amore". Lo ha detto don Nunzio Currao, cappellano del policlinico Agostino Gemelli, conosciuto anche in ospedale con l'appellativo scherzoso di "rianimatore spirituale", celebrandola messa dell'ospedale nella cappella Giovanni Paolo II al pianoterra.

La messa si tiene ogni giorno alle 13 e 15 ma quella di oggi è stata particolarmente dedicata a papa Francesco, con il coro dello stesso Gemelli che ha voluto animare la celebrazione non più tanto ordinaria, proprio per dedicarla in maniera particolare al "paziente" del decimo piano. "La musica è una delle vie più belle ed efficaci per elevare lo spirito", ha ricordato don Corrao, auspicando che il canto del coro "gli angeli lo portino" fin su al decimo piano. Quindi ha paragonato la degenza di Francesco al magistero della "sofferenza" di Giovanni Paolo II.

Il Papa è "instancabile, il suo lavoro a favore dell'umanità", ha detto, e quindi "invochiamo per lui il dono della guarigione, poi il Vangelo di oggi cade proprio a cecio con l'episodio della guarigione del cieco, ci insegna che la fede è un cammino di progressiva visione", "questo per dire che è un cammino, non è che dall'oggi al domani si guarisce, vorremmo subito il Papa tornare in Vaticano, però al Papa non dobbiamo mettere fretta, ci vuole la pazienza".

Al Papa “auguriamo una pronta guarigione, il Papa è stazionario hanno trovato il problema, il problema di una infezione multibatterica e quindi stanno approntando una terapia che pare sia efficace, quindi il Papa non è in peggioramento come spesso vedo che si sta dicendo in queste ore, non ha la febbre e ieri ha chiamato il parroco di Gaza” ha precisato padre Antonio Spadaro, sottosegretario al Dicastero dell'Educazione e della Cultura, intervenendo nella trasmissione di TV2000 Buon mattino. “Ovviamente il Papa si ritrova chiuso in una stanza di ospedale e penso che questo per lui sia terribile - ha aggiunto Spadaro - però è veramente necessario e gli auguriamo una pronta guarigione”.

“A motivo delle condizioni di salute del Santo Padre, l'Udienza Giubilare di sabato 22 febbraio è annullata” ha reso noto la sala stampa vaticana.

“Per la celebrazione della Santa Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi, in programma per domenica 23 febbraio, alle ore 9.00, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha delegato S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell'Evangelizzazione nel Mondo”.

Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, invita i fedeli alla preghiera per Papa Francesco: "In questo momento -afferma il porporato con una nota sul sito del Patriarcato -, ci riuniamo come un’unica famiglia nella fede, uniti in un accorato appello a elevare le nostre preghiere a Dio Onnipotente per la salute e il benessere di Sua Santità Papa Francesco, il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Mentre affronta problemi di salute, lo affidiamo alle cure amorevoli del Signore, chiedendo forza, guarigione e una rapida guarigione". Pizzaballa invita a essere "un'unica famiglia spirituale" e implora "il Signore di sostenere Papa Francesco con rinnovata salute e forza, affinché possa continuare la sua sacra missione di guidare la Chiesa con saggezza, umiltà e amore". 

Il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto: "Il Papa è sereno, umore buono, e ha letto qualche giornale". 

L'arrivo del Papa ha preso un po' alla sprovvista il personale della struttura, considerando, ad esempio, che uno dei medici che fa parte della sua équipe, il chirurgo Sergio Alfieri (che lo ha operato due volte per il problema legato al colon, poi risolto), ha appreso dai giornalisti del ricovero del Pontefice. Al momento non si conosce quali siano i medici della vasta équipe del Gemelli che lo stanno tenendo sotto osservazione e stanno procedendo agli esami necessari. Membri dell'entourage del Papa hanno fatto filtrare fin dall'inizio un messaggio rassicurante a chi sta stazionando nelle aree d'attesa del policlinico: “C'è da stare tranquilli” dicono sottovoce.

Il dispositivo di sicurezza all'interno dell'ospedale è molto leggero, con alcuni gendarmi che stazionano nei vari piani e naturalmente il cordone di sicurezza attorno alla stanza tutta bianca del Papa.

Già a metà dicembre dello scorso anno a molti è sembrato un azzardo il viaggio ad Ajaccio, proprio alla vigilia delle celebrazioni di Natale e dell'apertura del Giubileo. Papa Francesco nel viaggio del 15 dicembre, per la prima volta, non aveva tenuto la consueta conferenza stampa finale con i giornalisti. Il volo era breve, questa la motivazione ufficiale. Ma evidente c'era anche una certa stanchezza del Papa.

Qualche giorno dopo, nel corso di una udienza, si era interrotto: “Scusatemi ma sono molto raffreddato”. Domenica 22 dicembre poi ha deciso di tenere l'Angelus da Casa Santa Marta. Ancora, le celebrazioni del Giubileo con la messa del 24 dicembre spostata da Piazza San Pietro (dove era prevista inizialmente) in Basilica. Quindi, le celebrazioni di Natale, fino al 9 gennaio, quando il Pontefice sceglie di affidare ad un collaboratore la lettura del discorso al corpo diplomatico, una delle udienze più importanti di ogni inizio d'anno.

Quindi ancora udienze, incontri, eventi del Giubileo. Ma sono un paio di settimane che il Papa non arriva in fondo ai discorsi, lascia leggere a collaboratori, perché risulta affannato e lui stesso pubblicamente ha parlato di bronchite. Infine le udienze non più al Palazzo apostolico ma nella sua residenza a Casa Santa Marta. “Sono ammalato e non posso uscire” diceva rammaricato il 10 febbraio in un video postato sui social dalla Grande Moschea di Parigi. Aveva infatti deciso di curarsi a casa ma evidentemente non è bastato, anche perché ai farmaci a base di cortisone non si è sommato il necessario riposo. Ora la decisione del ricovero in ospedale alla quale, secondo quanto si apprende, il Papa avrebbe comunque cercato fino all'ultimo di fare resistenza. “Mi sento meglio” ripeteva nelle ultime ore (riferiscono fonti che lo hanno incontrato), fino a quando ha concordato con i medici di fare approfondimenti e cure in ospedale.

Lo scorso 12 febbraio, nel corso dell'udienza generale, il Pontefice aveva ceduto il testo da leggere ad un collaboratore. Poi a braccio aveva invitato a pregare: “Fare di tutto per la pace, non siamo nati per uccidere”.

“Auguriamo al Santo Padre pronta guarigione e ci uniamo in preghiera per lui” scrive la Cei, la Conferenza episcopale italiana, sull'account Instagram, dopo la notizia del ricovero al Gemelli. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non ha mancato di esprimere “il mio più sincero augurio di pronta guarigione a Papa Francesco. Siamo vicini al Santo Padre, che ha sempre dimostrato grande forza e dedizione, nella speranza che possa riprendersi al più presto”. “La comunità diocesana di Roma esprime la propria vicinanza a Papa Francesco, avendo appreso del suo ricovero presso il Policlinico Gemelli. Tutto il popolo di Dio che è in Roma si stringe ancor di più al suo Vescovo, assicurandogli la preghiera per una pronta guarigione” ha scritto invece la Diocesi di Roma in un post su X.

È stato diffuso il testo dell'Udienza Generale - poi annullata per il ricovero al Gemelli - che Papa Francesco avrebbe dovuto tenere oggi. I Magi, sottolinea il Pontefice nel testo, "non appartengono al popolo dell'alleanza". E se nella precedente catechesi si era parlato dei pastori di Betlemme, "emarginati nella società ebraica perché ritenuti 'impuri'", i Vangeli, con l'arrivo dei Magi, "ci dicono dunque chiaramente che i poveri e gli stranieri sono invitati tra i primi a incontrare il Dio fatto bambino, il Salvatore del mondo". 

"I Magi diventano così i primi credenti tra tutti i pagani, immagine della Chiesa adunata da ogni lingua e nazione", sottolinea Bergoglio che vuole far riflettere anche sul comportamento degli scribi, che conoscono le Scritture, interpellati da Erode per sapere dove sarebbe nato il capo e pastore del popolo d'Israele. 

"Per chi è attaccato al potere, Gesù non è la speranza da accogliere, ma una minaccia da eliminare!". "Tuttavia gli scribi, che sanno individuare esattamente il luogo di nascita del Messia, indicano la strada agli altri ma loro stessi non si muovono! Non basta, infatti - osserva il Papa nella catechesi -, conoscere i testi profetici per sintonizzarsi con le frequenze divine, bisogna lasciarsi scavare dentro e permettere che la Parola di Dio ravvivi l'anelito alla ricerca, accenda il desiderio di vedere Dio".    

Il Pontefice conclude la sua catechesi esortando a essere come i Magi, "'pellegrini di speranza' che, con grande coraggio, hanno rivolto i loro passi, i loro cuori e i loro beni verso Colui che è la speranza non solo d'Israele ma di tutte le genti". "Impariamo ad adorare Dio nella sua piccolezza, nella sua regalità che non schiaccia ma rende liberi e capaci di servire con dignità. E offriamogli i doni più belli, per esprimergli la nostra fede e il nostro amore".

"Il Papa ci ha chiamati venerdì e sabato, era di buon umore, la voce un po' affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo. Un collaboratore gli ha passato il telefono e ha potuto parlare con noi. Ieri invece ha riposato e sapevamo che non avrebbe telefonato", ha riferito uno dei responsabili della parrocchia Sacra Famiglia di Gaza, comunità cattolica presente nella Striscia. Il Papa in questi mesi ha chiamato tutti i giorni il parroco, padre Gabriel Romanelli, e il vice parroco, padre Yusuf Asad, per manifestare la sua vicinanza in questo momento così difficile per la popolazione.

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