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Buone notizie dal Gemelli di Roma: “Il Papa ha riposato bene tutta la notte”.

Roma, 25 Feb 2025 - Papa Francesco "ha riposato bene, tutta la notte". Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede con un aggiornamento mattutino sulle condizioni di salute del Pontefice, che inizia oggi il dodicesimo giorno di ricovero all'ospedale 'Gemelli' di Roma.

“Le condizioni cliniche del Santo Padre, nella loro criticità, dimostrano un lieve miglioramento” affermava il bollettino medico diffuso ieri sera. “Anche nella giornata odierna, non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati. Il monitoraggio della lieve insufficienza renale non desta preoccupazione. Continua l'ossigenoterapia, anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti”.

Si tratta di un comunicato cautamente più ottimistico sulle condizioni di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli. 

Tuttavia, si fa presente che “i medici, in considerazione della complessità del quadro clinico, in via prudenziale non sciolgono ancora la prognosi”. “In mattinata - precisa il bollettino serale - ha ricevuto l'Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha ripreso l'attività lavorativa”.

In serata, inoltre, papa Francesco “ha chiamato il parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza”, riferisce ancora la Sala stampa vaticana. “Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute” viene aggiunto.

Intanto, arrivano, dall'altra parte dell'Atlantico, anche gli auguri di Donald Trump: il presidente Usa ha espresso l'auspicio che il Papa “stia bene”, rispondendo a una domanda sulle sue condizioni. Il capo della Casa Bianca si trova insieme a Emmanuel Macron: anche l'inquilino dell'Eliseo ha augurato a Jorge Mario Bergoglio “una pronta e completa guarigione”.

Viene anche specificato che non è previsto “nessuno spostamento di Papa Francesco dall'Ospedale Gemelli”. Fonti vaticane smentiscono indiscrezioni della stampa francese, secondo le quali nell'ospedale dell'Isola tiberina sarebbe stato messo a disposizione un appartamento per il Pontefice. Questo appartamento, spiegano ancora le fonti, non è per Francesco ma è a disposizione per i pazienti solventi.

Sotto a una leggera pioggia ieri piazza San Pietro si è radunata una grande folla per la recita Rosario presieduto dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Davanti alla Basilica erano posizionate diverse file di sedie, con le prime già piene, mentre sul sagrato l'Icona della Madonna con Gesù Bambino, Mater Ecclesiae, guarda verso la piazza.

Il cardinale Parolin ha aperto la recita del Rosario così: “Da duemila anni il popolo cristiano prega per il Papa che si trova in pericolo o è infermo. Anche in questi giorni, da quando il Santo Padre è stato ricoverato al Policlinico Gemelli, una intensa preghiera si eleva per lui al Signore da parte di singoli fedeli e di comunità cristiane del mondo intero. Da questa sera vogliamo unirci anche noi pubblicamente a questa preghiera, qui nella sua casa, con la recita del Santo Rosario. Lo affidiamo alla potente intercessione di Maria Santissima” perché “lo sostenga in questo momento di malattia e di prova e lo aiuti a recuperare presto la salute”.

Panama, Malaga, Francia, Messico, Italia sono alcuni dei luoghi di provenienza di chi è già in piazza, coperto da un ombrello o un kway. “Abbiamo visto questa mattina che si sarebbe tenuto il rosario e abbiamo deciso di tornare per il Santo Padre, un Papa gentile con le persone”, dice Richard in vacanza in Italia con la moglie e i suoi bambini. Silvana, Anna Luis e Danuta, suore francescane di Maria, hanno deciso di affrontare pioggia e umidità perché “la preghiera in presenza è più forte”. “Stiamo pregando per lui con la speranza di un recupero. È triste vederlo così malato ma confidiamo nello Spirito Santo”, dice poi don Manuel. Tanti anche i bambini in piazza con i loro genitori, romani o in vacanza.

L'iniziativa del Rosario ci sarà tutti i giorni, come una vera e propria maratona di preghiera. “Un modo per manifestare la vicinanza della Chiesa al Papa e ai malati” ha sottolineato il direttore della sala stampa Matteo Bruni.

In giornata, erano risuonate le parole del cappellano dell'ospedale romano: “In questo momento vorrei che chiedessimo la stessa fede di Abramo, la spes contra spem, la speranza contro ogni speranza”, ha detto don Nunzio Corrao, commentando il Vangelo del giorno nel corso della speciale adorazione eucaristica per papa Francesco.

Una riflessione, spiega Corrao, che è “venuta dal cuore. In questo momento ci troviamo in una fase in cui crediamo o non crediamo che il Papa possa riprendersi? Vorrei che facessimo come Abramo. Dobbiamo avere fede nel percorso che il Papa sta facendo”.

La nota del mattino della sala stampa aveva comunicato che la notte “è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta riposando”. La crisi del fine settimana sembra rientrata, anche se le condizioni permangono severe. Secondi fonti vaticane, “il Pontefice è di buon umore, non ha dolori, mangia regolarmente e sta proseguendo le terapie”.

Ieri il Pontefice aveva ricevuto “due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina”. Stabile era rimasta la piastrinopenia, ma alcuni esami sanguigni avevano evidenziato una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo.

Dal bollettino medico diramato nella serata di ieri, è emerso che Bergoglio prosegue l'ossigenoterapia ad alti flussi, attraverso le cannule nasali, e che è sempre vigile e ben orientato. Ieri ha inoltre partecipato alla Santa Messa presso l'appartamento allestito al 10° piano dell'ospedale.

È un quadro clinico complesso, quello del Papa, nel quale la polmonite bilaterale rende ancora necessaria l'ossigenoterapia in attesa che si cominci a vedere l'effetto dei farmaci e nel quale la comparsa dell'insufficienza renale e la carenza di piastrine potrebbero essere la spia della coesistenza di più malattie. Il fatto che non siano avvenute nuove crisi respiratorie si deve molto probabilmente al fatto che “la terapia specifica per il broncospasmo permette una reversibilità”, osserva lo pneumologo Lorenzo Corbetta, professore associato di Malattie dell'apparato respiratorio all'Università di Firenze.

Il broncospasmo aveva probabilmente scatenato la crisi respiratoria ora risolta ed è una condizione che “si tratta in tempi rapidi e che può migliorare anche nel giro di ore”.

Al contrario, “le polmoniti richiedono tempi lunghi, specialmente in persone anziane e fragili”. Per questo motivo, al Papa continua a essere somministrata l'ossigenoterapia ad alti flussi, una tecnica non invasiva che attraverso cannule nasali ad alto flusso o Hfnc (High-Flow Nasal Cannula) permette di erogare un flusso di aria riscaldata con una concentrazione di ossigeno.

Se nel caso dei problemi respiratori è possibile una ricostruzione, per l'insufficienza renale si entra nel campo delle ipotesi in quanto questa condizione potrebbe essere innescata da fattori molto diversi fra loro, come la presenza di un'infezione, una condizione di ipertensione o potrebbe essere dovuta ai farmaci.

Poco chiara al momento è anche la situazione relativa alle trasfusioni: secondo l'ultimo bollettino medico, per due volte sono stati somministrati solo globuli rossi per far risalire i valori dell'emoglobina. La carenza di piastrine, rimasta stabile, potrebbe essere dovuta a una ridotta produzione dal midollo rosso, potrebbe dipendere dai farmaci o ancora a una malattia. “Alla luce di tutti questi fattori - conclude Corbetta - si potrebbe pensare alla coesistenza di più malattie diverse tra loro”.

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