Kiev, 1 Mar 2025 – Ieri a Washington, il presidente degli stati uniti, il primo a sedere nella stanza ovale da pregiudicato, e il suo vice, aspettavano il presidente ucraino con la loro aggressività fascistoide, cercando di annientare psicologicamente e verbalmente Zelensky. Ma questi, per niente intimorito dal suo potente omologo, si è difeso bene ed ha attaccato a sua volta. Quindi il primo cittadino della martoriata ucraina non ne è uscito sconfitto, ma rafforzato nel gradimento del suo popolo. E un effetto, grande, collaterale, è di aver finalmente fatto dire all’unanimità che i paesi europei, meno due filo putiniani e pro Russia, ma questi piccoli paesi non contano niente, che stanno con l’Ucraina. E domenica a Londra sarà ribadito, davanti a Zelensky, che l’Ucraina non sarà sola. Loro ci saranno tutti con finanziamenti e armi. Certo è che ora i 27 paesi, meno due, avranno tutta la responsabilità per impedire a Putin di vincere. Tenerlo sul terreno e avviare una campagna d’informazione al popolo russo, su quanti sono rimasti sul terreno, Si parla di 900 mila russi caduti, tanto per Putin sono solo per lui carne da cannone ed è per questo che non fa rimpatriare i caduti per fare in modo che il popolo non sappia quanti sono morti. A volte, raccontano fonti di guerra, i corpi vengono bruciati o sfigurati per non farli identificare. Quindi, ora la UE, se si unisce veramente tra i vari popoli, con l’Ucraina potranno anche fare definitivi accordi di ricostruzione e sfruttamento delle ricchezze e rare che sono sotto il suolo del paese aggredito da Putin. Costringendo poi l’America di Trump a compare questi importanti componenti dai nostri paesi. E allo stesso tempo impedendo il ricatto americano.
Ora secondo il segretario di Stato americano Marco Rubio è opportuno che il leader ucraino Volodymyr Zelensky chieda scusa dopo lo scontro verbale con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Zelensky dovrebbe "scusarsi per aver sprecato il nostro tempo in un incontro finito in questo modo", ha detto Rubio intervistato dalla Cnn nelle ore successive all'acceso confronto tra il presidente americano e il suo omologo ucraino avvenuto nello Studio Ovale. È una richiesta singolare: Zelensky è stato aggredito e quindi non deve chiedere scusa a nessuno.
Quindi l’instabile Trump con la sua Amministrazione sta valutando l'interruzione di ogni fornitura militare all'Ucraina ancora in sospeso: è quanto riporta il quotidiano statunitense The Washington Post, citando fonti governative di Washington. La decisione arriva dopo il burrascoso incontro fra Volodymyr Zelensky e Donald Trump alla Casa Bianca e "la percepita intransigenza di Kiev nel processo di pace", secondo quanto scrive il Wp; la fonte ha escluso tuttavia che lo scontro fra i due Presidenti fosse stato premeditato da Trump.
L'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas, promette di sostenere Kiev e mette in discussione la leadership americana in Occidente dopo lo straordinario scontro tra il presidente Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky."Oggi è diventato chiaro che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader. Tocca a noi, europei, accettare questa sfida", scrive Kallas sui social media dopo lo scontro nello Studio Ovale. "L'Ucraina è l'Europa! Siamo al fianco dell'Ucraina".
Subito dopo l’aggressione del presidente e del suo vice, che più del gatto e la volpe ci sono sembrati Stanlio e Ollio, anche il premier Inglese si è schierato con forza con il presidente ucraino e il suo popolo. Infatti, subito dopo l’aggressiva sceneggiata americana, il primo ministro britannico Keir Starmer ha sentito sia Donald Trump che Volodymyr Zelensky nelle ore successive allo scontro tra il presidente americano e l'omologo ucraino alla Casa Bianca. Starmer ha assicurato "un sostegno incrollabile" all'Ucraina. "Il primo ministro ha parlato sia con il presidente Trump che con il presidente Zelensky. Mantiene un sostegno incrollabile all'Ucraina e sta facendo tutto il possibile per trovare un percorso verso una pace duratura basata sulla sovranità e sulla sicurezza per l'Ucraina", ha detto un portavoce dell'ufficio di Starmer a Downing Street.
Certo" il rapporto con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump può essere recuperato dopo l'incontro di oggi alla Casa Bianca. Ad affermarlo è il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky intervistato da 'Fox News'. "Certo perché sono dei rapporti che vanno al di là di due presidenti. Sono rapporti storici, forti tra i nostri due popoli", spiega Zelensky rispondendo al giornalista Bret Baier. Il presidente ucraino ha auspicato che il presidente Usa "sia di più dalla nostra parte" rispetto alla Russia e al presidente russo Vladimir Putin nelle trattative per un cessate il fuoco.
Zelensky ha rifiutato di scusarsi dopo lo scontro con Trump. "Penso che dobbiamo essere molto aperti e molto onesti, e non sono sicuro che abbiamo fatto qualcosa di male", sottolinea Zelensky quando gli è stato chiesto se intendesse scusarsi con Trump.
E dopo l’aggressione squadrista messa in atto da Trump e dal suo vice, innominabile per noi dopo che una volta in Europa, precisamente a Monaco, ha lanciato minacce a tutti, nei confronti del leader ucraino, cosa mai vista da quando esistono gli Stati Uniti, è stato reso noto che "Se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vuole la ripresa dei negoziati deve dire di volere la pace: lo ha dichiarato Donald Trump lasciando la Casa Bianca, e aggiungendo che un cessate il fuoco potrebbe avere luogo "immediatamente". Zelensky "vuole combattere, combattere, combattere" ha concluso Trump ammettendo che l'incontro alla Casa Bianca "non è andato molto bene".
Ucraina e Stati Uniti "devono essere dalla stessa parte: spero che il Presidente Donald Trump sia al nostro fianco" contro la Russia: lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato da Fox News dopo il burrascoso incontro con Donald Trump alla Casa Bianca, ribadendo come sia "molto importante fermare (il presidente russo Vladimir) Putin". "Rispetto il Presidente e rispetto il popolo americano, ma penso che dobbiamo essere molto aperti e molto onesti, e non sono sicuro che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato", ha aggiunto alludendo al colloquio alla Casa Bianca.
"Ringrazio il presidente Trump e il sostegno bipartisan del Congresso. Ci avete aiutato a sopravvivere per tre anni, noi dobbiamo essere diretti e capirci a vicenda". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Fox, dopo lo scontro con Donald Trump alla Casa Bianca.
"Io voglio la pace, per questo sono venuto qui a incontrare il presidente Trump. Non basta dire cessate il fuoco, vogliamo una pace giusta e duratura". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rispondendo in modo indiretto a Trump che ha detto che lui "non è ancora pronto per la pace".
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